OGGI VI DICO CHE…IL POLVERONE

“Canto quello che vedo, su niente soprassiedo! “Ecco” dissi al Caos “eccomi son tuo schiavo”. Egli rispose “Bravo!”. “Di che?” diss’io “Chi fu?” Libero alfine sono, che serve una carezza, quando di bell’ebrezza di me s’impossessò?! Eccomi, son pronto, son già partiti i treni, si sono rotti i freni e non resisto più. Vai dolce Bacco, portami!” (Da: La vita è bella)
“Io accetto il caos, ma non son sicuro che lui accetti me.” (Bob Dylan)
”La gente ha bisogno di crearsi casini, di sempre nuove emozioni, se le inventano di notte per darsele, farsele a vicenda di giorno.” (Aldo Busi)
“Quando il cittadino medio presta attenzione al peso mediatico degli uomini politici la politica sia nei guai. Mescolare politica e spettacolo è molto pericoloso. La gente si confonde.” (Robert Altman)

ATTUALIZZANDO…IL CASO BOSCHI

Scommetto che, purtroppo, anche nel caso Maria Elena Boschi/Ferruccio De Bortoli, alla fine prevarrà il cosiddetto polverone. Temo di sì, con indignazione e anche con un senso di vergogna, come italiano, per questa efferata abitudine.
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MALIZIE, SPECULAZIONI, MESCHINITA’

Osserviamo che già si sta perdendo la misura – come quasi sempre succede – della vicenda. Il polverone è esattamente questo: con malizia e speculazioni, ma anche semplicemente per la miserabile vocazione a partecipare al chiasso del dibattito, si moltiplicano interventi che confondono le idee. Gli interessi e gli intrecci, visibili e no, sono numerosi.

QUANTE SUPERFLUE SCIOCCHEZZE

Così, nelle ultime ore, ne ho sentite d’ogni colore, su De Bortoli, sulla Boschi, su tutto. Addirittura, in tivù c’è chi si è spinto a questa enormità: comunque, Banca Etruria è fallita e dunque l’eventuale intervento dell’ex ministra non è servito a nulla. Ma che ci azzecca? Niente, come la maggior parte delle faziosità che si susseguono. Vorrei dare dunque il mio piccolo contributo alla semplificazione, nel tentativo di lottare contro le strumentalizzazioni.
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PROVIAMO A SEMPLIFICARE

Perciò riassumo. 1) La Boschi ha sostenuto di non essersi mai occupata di Banca Etruria, dove suo padre figurava come vicepresidente. 2) Nel suo libro De Bortoli scrive invece che l’ex ministra contattò l’allora ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, nel tentativo di salvare la banca. 3) La Boschi smentisce. 4) De Bortoli conferma. Punto! Il nodo essenziale è evidente.
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L’EX MINISTRA HA MENTITO O NO?

La Boschi ha mentito? Solo questo è doveroso accertare. Se avesse mentito, il fatto sarebbe gravissimo e la sua posizione nel governo insostenibile. Il resto è «ammuina», dicono a Napoli. Meravigliosa città, di cui ricordo un’altra eloquente espressione: «Cca nisciuno è fesso».
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IN CONCLUSIONE…

Ci siamo posti, tutti quelli in buona fede si sono posti questa semplice domanda, in attesa di chiarimenti: chi è credibile, la Boschi o De Bortoli? Per me, assolutamente Ferruccio, l’ex direttore del Corriere della Sera e del Sole. La credibilità di Maria Elena è invece minata da una serie ingiustificabile di avventate affermazioni e frequenti contraddizioni. La più grave – insopportabile – è il proclama di dimissioni annunciate in caso di sconfitta nel referendum sulla riforma costituzionale, di cui era stata autrice primaria. Il 4 dicembre il suo mentore – diciamo così – Matteo Renzi e lei hanno incassato una batosta. Renzi aveva annunciato che si sarebbe ritirato dalla politica: ha lasciato il governo, ma resta avvinto al partito, da cui ha fatto fuori tutti gli oppositori. La Boschi è rimasta avvinta al governo, addirittura in un ruolo di sottosegretaria alla presidenza del consiglio, dove ha la possibilità di controllare, vigilare, frenare, accelerare ogni attività di tutti i ministri. Quando parla, è credibile? Direi di no.

DIMISSIONI, SUBITO

Questa mattina La Verità indica alla Boschi cinque motivi per dimettersi, non solo per opportunità politica, ma anche per dignità. Concordo su tutto. In precedenza Josepha Idem, Maurizio Lupi e Federica Guidi si sono dimessi o sono stati indotti a togliere il disturbo per ragioni assai meno pesanti. Non sono mai stati indagati! La stessa Boschi aveva chiesto le dimissioni di Anna Maria Cancellieri per una inopportuna, discutibile telefonata. Dov’è la coerenza? La Boschi ha sempre negato di essersi occupata di Banca Etruria, ma al di là della rivelazione di Ferruccio De Bortoli c’è un altro retroscena, pubblicato da Il Fatto Quotidiano: “La sottosegretaria patrocinò una riunione a casa del padre con i vertici di Veneto Banca” (e di Banca Etruria). È assodato che si occupò del delicato, scottante argomento. Dunque ha mentito al Parlamento, incurante delle relazioni che il papà, Pier Luigi Boschi, manteneva con massoni e bancarottieri vicini al cosiddetto Giglio Magico. E dunque il nodo essenziale è questo: la cocchina di Renzi ha tenuto in varie occasioni comportamenti politicamente disdicevoli e non dovrebbe restare al suo posto. Ma, come ho scritto, in questo Paese i polveroni sono prevalenti e probabilmente anche in questo caso parole e chiacchiere, divagazioni e deviazioni dal tema principale riusciranno a salvare la giovane e ambiziosa politicante.

COM’ERAVAMO/FIAMMETTA JORI, DARIO BELLEZZA, ALBERTO MORAVIA

FIAMMETTA JORI, DARIO BELLEZZA, ALBERTO MORAVIA

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12/05/2017