Può succedere, no? Mille impicci e non riesco a scrivere. E l’occasione è magnifica per lasciare spazio al mio amico Massimo Donelli, un ex allievo di quarant’anni fa. Leggetelo qui sotto. É una lucida, documentata e divertente riflessione su Silvio Berlusconi.
ATTUALIZZANDO… RIECCOLO. LE CICATRICI DI SILVIO
di Massimo Donelli
Non deve più accudire i pazienti di Cesano Boscone: con un mese di anticipo, la corvée si è conclusa. E’ stato assolto dall’accusa di aver pagato una minorenne per fare sesso: la Cassazione, almeno su questo, ha messo una pietra tombale. Certo, ha il partito in subbuglio (Fitto di qua e Brunetta di là, Verdini che incendia e Toti che spegne): ma nessuno può portargli via la cadrega, tantomeno la leadership. E così, per citare Indro Montanelli che, scrivendo di Amintore Fanfani, ammetteva di aver sbagliato troppe volte a darlo per morto, anche noi diremo: rieccolo. Riecco Silvio Berlusconi in pista, pronto a giocare l’ennesima partita elettorale (la settima della sua vita dal 1994) appena l’Italia tornerà a votare. Dice: e il Patto del Nazareno? Dov’è finito l’inciucione con Matteo Renzi? Davvero se le suoneranno? Calma. Wait and see, come suggeriscono gli americani. Intanto, fra i due non è volato uno schiaffo. Intanto, Matteo si appresta a ridimensionare la Rai a tutto vantaggio di Mediaset. Intanto, Silvio non ha ancora alzato le barricate in parlamento, anzi… Sì, dopo la luna di miele del 2014, all’inizio del 2015 c’è stata un po’ di maretta. Ma maretta, appunto. Mica rissa. E loro non si sono mai chiamati in causa direttamente, lasciando agli ascari il compito di far baruffe nello squallido teatrino della politica. L’interrogativo vero, quindi, non riguarda i rapporti fra Matteo e Silvio. Bensì la voglia e la capacità fisica e mentale del tycoon di Arcore: ha l’energia e la grinta indispensabili per contrastare il giovanotto quarantenne piombato come un meteorite sulla politica italiana? Vedremo. Certo, quando, fra qualche decennio, un biografo racconterà la parabola esistenziale del Cavaliere consegnandolo alla Storia, non potrà fare a meno di dedicare un capitolo intero al corpo. Sì, perché nulla meglio del corpo di Silvio racchiude la timeline della sua vita guerriera. Piena di successi, sicuro. Ma anche, letteralmente, di cicatrici. Vistosa l’ultima: implacabili, le telecamere lo hanno immortalato venerdì 6 marzo mentre, azzoppato dalla frattura al malleolo destro, arrancava appoggiandosi a una stampella verso la giornata finale dei servizi sociali resi a Cesano Boscone. Ecco il punto: troppo vecchio e troppo acciaccato Silvio per un duello elettorale con il sempre pimpante Renzi? Bella domanda. Fin qui, le origini mediatiche di Berlusconi hanno come oscurato la sua corporeità. L’immagine ha prevalso sulla realtà, il personaggio sull’uomo, l’estetica sulla persona. E il cerone, di cui ha fatto e fa uso abbondante, ha avuto una valenza precisa: nascondere l’avanzare degli anni. Al resto ha provveduto la memoria collettiva, sempre troppo labile nell’era del grande blob informativo, dove ogni cosa si dimentica in fretta. Così tutti, giornalisti inclusi, distratti dai guai giudiziari, si sono scordati i guai fisici (ben peggiori) dell’uomo di Arcore, uno storytelling davvero impressionante. Vediamo…
. 31 gennaio 1996. Silvio è a Catania. Sta per entrare a Palazzo di giustizia. Non è imputato, ma teste, anzi parte lesa nel processo per la tentata estorsione alla Standa, di cui è stato proprietario. Scende dall’auto e mentre muove i primi passi viene assediato dai microfoni. Uno gli finisce sugli incisivi: “Cribbio, ma che fa? Me l’ha dato sui denti!” dice al giornalista. Doloroso, ma nulla rispetto a ciò che sta per succedergli…
. 4 maggio 1997. Il fondatore di Forza Italia è in sala chirurgica all’ospedale San Raffaele di Milano per un tumore alla prostata. Operazione invasiva sul piano fisico, devastante sul piano psicologico per un uomo che ama giocare la carta della virilità. Un vulnus che peserà non poco sui suoi comportamenti successivi.
. 31 dicembre 2004. Tornato premier, Berlusconi sta passeggiando in Piazza Navona, a Roma. Un turista mantovano, Roberto Del Bosco, 28 anni, gli lancia il treppiede della macchina fotografica e lo colpisce alla testa.
. 2 novembre 2006. Facendo ginnastica ad Arcore, il cavaliere rompe il menisco del ginocchio destro. Tre giorni dopo è sotto i ferri ad Anversa, in Belgio: lo opera il professor Marc Martens, famosissimo ortopedico sportivo.
. 26 novembre 2006. Mentre sta parlando a una manifestazione del Pdl, Silvio sviene e solo l’immediato soccorso del professor Umberto Scapagnini, medico e sindaco di Catania, impedisce che finisca a terra.
. 18 dicembre 2006. Nuovo intervento chirurgico, questa volta negli Stati Uniti, all’Heart Center di Cleveland (Ohio). Berlusconi è operato al cuore “per la correzione di un disturbo del ritmo”.
. 13 dicembre 2009. Silvio ha appena finito un comizio in Piazza Duomo e saluta la folla dal predellino della sua auto: Massimo Tartaglia, 42 anni, da dieci in cura per disturbi mentali, gli scaglia sul viso una riproduzione in gesso della cattedrale meneghina. Berlusconi è una maschera di sangue: lesione al naso, frattura ai denti.
. 8 marzo 2013. Colpito da uveite a entrambi gli occhi, Silvio viene ricoverato al San Raffaele e marca visita al tribunale di Milano dove è in corso il processo Ruby. E’ dimesso il 15 marzo: ricompare in Parlamento con scurissimi, vistosi occhiali da sole.
. 16 novembre 2013. Al Palazzo dei Congressi di Roma, alla fine del discorso che sancisce la rinascita di Forza Italia, il fondatore si sente male: il suo medico, il professor Alberto Zangrillo, lo obbliga a scendere dal palco.
. 16 novembre 2014. Il Cavaliere torna al San Raffaele per il riacutizzarsi dell’uveite. Lo ricoverano nuovamente.
. 28 febbraio 2015. Zangrillo annuncia: «Il presidente ha una piccola frattura composta del malleolo che si è procurato qualche giorno fa mettendo male il piede scendendo dalla macchina». Il 6 marzo, ultimo giorno ai servizi sociali, Berlusconi appare claudicante e si aiuta con la stampella. Stop. Questa, per quanto si sa, è la… cartella clinica (inclusi due trapianti di capelli: 2004 e 2005) di un signore di 78 anni (è nato il 29 settembre 1936), che secondo la profezia di Scapagnini , vivrà fino a 120 anni; che, nel 2010, al novantesimo compleanno del suo amico don Luigi Verzè ha ironicamente ipotizzato di arrivare a 150 anni; e che, infine, tre anni fa si è fidanzato ufficialmente con una ragazza di 28 anni, Francesca Pascale. «Non si illudano: ci seppellirà tutti. La sua vera età è di 55 anni. Berlusconi è tecnicamente quasi immortale», ha sentenziato Scapagnini. Sulla prima parte ha avuto tragicamente ragione: come Don Verzè, anche Scapagnini è passato a miglior vita. Sulla seconda, è Berlusconi a non avere dubbi: si è autodefinito, infatti, invincibile. Quindi, appunto, montanellianamente, rieccolo…
17.03.15