OGGI VI DICO CHE… UN INDOVINELLO

Indovinello«Se vi dicono compunti: “no sciacalli,  no colombe” quale animale vi viene subito in mente? Due opzioni: 1 Uccello del Paradiso; 2 Pesce in barile». (Riccardo Ruggeri, “Italia Oggi”)

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AI MIEI LETTORI

Domani il mio diario “Alle 5 della sera” sarà pubblicato solo su Internet: se volete,  lo troverete digitando www.cesarelanza.com o www.lamescolanza.com.
Se sarà necessario, idem nei tre giorni di Pasqua – da sabato a lunedì – ma vi prometto che mi impegnerò a lasciarvi tranquilli, dedicandomi ad altro lavoro (detesto le feste comandate). Martedì 29 marzo le pubblicazioni e gli invii saranno ripresi secondo le consuetudini.

ATTUALIZZANDO… MALEDETTA ASSUEFAZIONE, DA CALABRESI A MAZZULLO

mazzullo calabresiSubito dopo i nuovi attentati di Bruxelles, avevo scritto qui che la massima insidia per l’umanità, di fronte a ciò che è orribile, consiste nell’assuefazione. Poi ho letto un articolo interessante di Mario Calabresi, direttore de “La Repubblica”, e stamattina ho ricevuto, come ogni mattina da anni, un sms dal mio amico Domenico Mazzullo, psichiatra, uomo di rara qualità intellettuale: “Amico mio, supinamente attendendo il prossimo attentato, tra inutili parole di cordoglio e l’immobilismo totale, rassegnato ti abbraccio forte”. Negli ultimi sette giorni ci sono stati 41 (quarantuno) episodi di terrorismo: l’assuefazione all’orribile è nei fatti. Non meno preoccupante è la rassegnazione di fronte all’inefficienza di coloro che dovrebbero tutelarci: prevenendo e intervenendo.

LIBIA E RENZI / IL PREMIER SI GIOCA TUTTO

Matteo-Renzi_2950810bSbaglierò, ma la Libia è un nodo decisivo per la carriera, per il destino politico di Matteo Renzi. Si gioca tutto: o sarà un trionfo, o rischia di restarne incenerito. La situazione a oggi: subito abbiamo aderito alle iniziative belliche di Stati Uniti, Inghilterra e Francia; successivamente alcuni collaboratori del capo di governo sono caduti in esagerazioni rischiose, tipo a noi il comando delle operazioni, manderemo 5.000 soldati per la guerra di terra, altre sciocchezze… Renzi, avvedutamente, ha fatto marcia indietro. Cosa succederà in futuro non si sa, spero che Renzi non cada nell’errore micidiale di andare a fare la guerra, veramente: in un Paese diviso tra tante fazioni, conosciute e sconosciute, quindi senza un avversario/interlocutore preciso, con l’Isis dominante in larga parte del territorio. Come uscire dal tunnel non è cosa semplice, anche Andreotti, Craxi, Cossiga, straordinari mediatori nei riguardi dei Paesi arabi, sarebbero in difficoltà.

GUERRA IMPARI? NO. LUNGA E DIFFICILE, SI

no guerraCome sapete detesto i luoghi comuni, la retorica e gli slogan superficiali. Si dice che la guerra sia impari perché i terroristi sono disposti ad uccidersi come kamikaze, senza paura delle estreme conseguenze fino al sacrificio della vita, e nell’Occidente non è così. Si dice anche che i terroristi abbiano il vantaggio decisivo di potersi nascondere ed infiltrare dovunque. Oggettivamente, con il rischio di diventare impopolare, le cose non stanno così. Se la guerra è impari, è a favore nostro: noi andiamo a bombardare, a distruggere, a uccidere decine di migliaia di cittadini, compresi civili, donne e bambini innocenti; le vittime del terrorismo, al confronto, sono di numero largamente inferiore. Il terrorista, è vero, ha il vantaggio di poter agire occultamente. Ma la storia insegna che ogni terrorismo, ogni barbarie, i peggiori crimini delle dittature sono destinati a esaurirsi, nel tempo. Così è stato per le persecuzioni dei cristiani, nell’antica Roma, per le crociate, per le stragi nei Paesi africani (che ancora persistono, ma sono in diminuzione), per l’efferatezza del nazismo verso gli ebrei, e via dicendo. La guerra sarà lunga e difficile, ma l’esito è scontato: la ragione è dalla parte (sia pure con tutti i soprusi le contraddizioni e le nostre superficialità ed efferatezze) dell’Occidente.

PREVENZIONI, SOCCORSI, INFILTRAZIONI…

Guido BertolasoQuesta mattina ho ascoltato un intervento di Guido Bertolaso in tv. Io non voto, sono dalla parte di quelli talmente disgustati dalla governance politica da aver deciso di non andare a votare. Se votassi, un pensierino su Bertolaso forse lo farei. Mi è piaciuto, stamattina, per la chiarezza con cui ha esposto le sue opinioni sulla impreparazione, in Italia, nell’antiterrorismo. Più o meno, ha detto: per i soccorsi, siamo organizzati al meglio; per la prevenzione, non facciamo nulla di concreto, più o meno come tutti gli altri Paesi europei; per le infiltrazioni, in particolare nei Paesi arabi, non so bene, ma presumo che si tratti di poca cosa. Evviva la sincerità: la situazione è dunque questa, come sospettavamo, o come siamo stati informati in questi ultimi giorni. Ad esempio, in Belgio, esistono polizie diverse, ciascuna in conflitto con le altre, addirittura non si parlano; e la solidarietà, la collaborazione dei belgi con i sistemi di intelligence degli altri Paesi europei, è praticamente inesistente. Infine, non ricordo se Bertolaso abbia detto anche questo, comunque mi permetto di aggiungerlo: sono superficiali e inquietanti le considerazioni secondo cui l’Italia non sarebbe nel mirino del terrorismo. Forse abbiamo rimosso, ma è opportuno ricordare che l’Isis ha più volte fatto sapere che Roma è l’obiettivo cruciale, finale, e più importante; e che su San Pietro sono state diffuse immagini con i simboli del terrorismo. Che il cielo ci assista…

INFINE, AMICI / 1. CE NE GUARDI IDDIO…

Massimo Troisi…che dai nemici mi guardo io. È un volo pindarico, non so perché mi sia venuto in mente, forse perché sono perplesso per i comportamenti, le pretese e le esigenze di Paesi cosiddetti amici, è ancora bruciante il ricordo di come Stati Uniti, Francia in primis e Inghilterra abbiano trascinato il povero Berlusconi e noi tutti nell’insensata guerra, per i loro interessi, in Libia qualche anno fa, al solo scopo di eliminare Gheddafi. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
Fatto sta che sto scrivendo un libro sull’amicizia, argomento infinito, e riflettendo sulle esperienze personali, mi è venuto in mente un amico napoletano, inattendibile, bravissimo nel coinvolgere gli altri nella sua confusione mentale. Confusione? Come nella memorabile battuta di Massimo Troisi (“Ricomincio da tre”, mentre si rivolge a un amico confuso gli dice: “Tu non hai un complesso… tu hai un’orchestra in testa!”), così questo amico ha una sregolatezza comportamentale, paragonabile alle note stonate di un’orchestra da cento elementi. Che fare? In fondo, i nostri alleati, dagli Stati Uniti ai fratelli europei, si comportano allo stesso modo, stesse contraddizioni, stessi casini si spera involontari. Cancello il mio amico dal bouquet dei miei rapporti? E possiamo cancellare americani ed europei, presunti riferimenti mai solidali con noi, dalle nostre alleanze? (Ma no, al massimo vi dirò il nome e cognome dell’amico, vi racconterò le sue gesta e tutti ci divertiremo…).

AMICI / 2. ABBASSO BARDAZZI, VIVA PISTELLI

Ieri ho deplorato un’infelice intervista a Marco Bardazzi, autorevole dirigente dell’Eni, del giornalista Goffredo Pistelli (@pistelligoffr): per Pistelli un autentico scoop, un’intervista interessante, divertente, una delizia; per Bardazzi la pessima immagine di un comunicatore che trova il tempo per celebrare se stesso, anziché concentrasi sui problemi – enormi – dell’azienda per cui lavora. Uno strafalcione, per le regole sacre e vigenti tra i comunicatori. Qualche ora dopo mi è arrivata una puntuale e gentile precisazione di Pistelli, che confidava come avesse insistito molte volte presso Bardazzi per ottenere l’intervista, forte di un’amicizia iniziata addirittura in giovinezza. Ho visto poi che Pistelli ha anche compilato un tweet: “Testimonio che il Bardazzi ha tentato più volte e a più riprese di non dare quell’intervista #colpamia”. Ribadisco: viva Pistelli, ottimo giornalista, abbasso Bardazzi (perché, nell’intervista, avrebbe potuto, tranquillamente, dire altre cose interessanti, evitando di esibirsi e discettare sui veri o presunti suoi successi personali).

cesare@lamescolanza.com
24.03.2016