«La televisione non la vedo dal 1990. È una promessa che ho fatto alla Vergine del Carmelo la notte del 15 luglio 1990. Mi sono detto, “non è per me”».(Papa Francesco, intervistato dal quotidiano argentino “La Voz del pueblo”)
ATTUALIZZANDO… FRANCESCO, PUOI SPIEGARCI MEGLIO?
Come tutte le frasi drastiche, anche il rifiuto della televisione espresso dal pontefice ha un fascino indiscutibile. Dopodiché, come sempre, proviamo a riflettere. Innanzitutto, il rifiuto implica un sacrificio: altrimenti, Francesco non si sarebbe impegnato con questa promessa. Dunque il Papa ha rinunciato, facendo un sacrificio in omaggio alla Vergine del Carmelo, ai programmi televisivi. Per quali aveva interesse? Sicuramente per lo sport, visto che è appassionato di calcio e tifoso di una squadra. Probabilmente anche ai notiziari. Forse anche a qualche programma di intrattenimento e ai dibattiti. E cosa non gli piaceva? Non ho informazioni sulla televisione argentina, probabilmente non è esente da volgarità e sconcezze che inquinano le trasmissioni televisive di ogni Paese, non esclusa l’Italia. Vero è che esiste da lustri il telecomando, e comunque basterebbe accendere la tivu sintonizzandosi sui programmi prescelti. La televisione è uno strumento straordinario di comunicazione. E Francesco deve alle trasmissioni e alle comunicazioni televisive, che arrivano in tutto il mondo, la sua immensa popolarità. Piacerebbe dunque saperne di più, mi auguro che i mass media approfondiscano l’argomento: non è nelle mie possibilità. Posso, però, esprimere il dubbio di fondo. La rinuncia di Francesco è un sacrificio a un piacere, come sarebbe per me, se fossi credente, impegnarmi a rinunciare alla pastasciutta, o a seguire le partite del Genoa? Oppure, la rinuncia implica un giudizio negativo sulla televisione, e la promessa alla Vergine, tradotta, vuol dire: ritengo che la televisione sia nociva per l’umanità e quindi, vedendola, della nocività sarei corresponsabile? Non è una differenza da poco. La scelta del Papa non può non avere una forte risonanza e suscitare attenzione e interesse, dovunque. (Ad abundantiam, al di là della scelta televisiva: leggete, se volete, Vittorio Feltri sul Giornale: “Media e religione. Un Papa che legge solo Repubblica non capisce tutto il suo gregge.”).
TELEVISIONE / PRIMA DI TUTTO, ABBASSO I PREGIUDIZI. PAOLA PEREGO…
Nel mondo del piccolo schermo, i pregiudizi abbondano. Ad esempio, la mia diletta (ho lavorato anni, con lei) Paola Perego è il bersaglio di critiche ingiuste e pregiudizi malevoli. Posso assicurare che, spesso (ne sono stato testimone negli anni in cui ho collaborato ai programmi che conduceva) che ha ottenuto successi difficili e, di fronte a risultati meno soddisfacenti, pochi sanno quante siano state le limitazioni e gli ostacoli, a volte strumentali, che Paola ha dovuto sopportare. Comunque sia, spesso leggo e sento dire che Paola quest’anno, a “Domenica in” è stata deludente. Non è vero. Nella stagione ha superato – sia pure di un piccolo 0.70 – il bilancio finale del programma avversario su Canale 5, condotto da Barbara D’Urso. Non solo: il suo “Così lontani, così vicini”, dopo il Festival di Sanremo e Benigni, con un buon 18% è stato il miglior risultato di Raiuno, per i programmi di intrattenimento. Infine, il sopravvalutatissimo Massimo Giletti – non ce l’ho con lui, parlano i numeri – due volte è andato alle 17, orario impervio, e anche lui si è fermato: al 13%. Cosa concludere? Che sia il fioretto del Papa o che siano le malevolenze verso la Perego, o chiunque altro, il pregiudizio non mi sta bene. La critica è libera e sacra, e ci mancherebbe, ma agganciarla ai risultati, oggettivamente, e spiegarsi con chiarezza, sarebbe buona cosa: che sia Francesco o chiunque, titolato o no, sui mass media e anche al bar, a esprimersi e giudicare.
TELEVISIONE / ABBASSO I PREGIUDIZI. SILVIO BERLUSCONI…
Silvio Berlusconi è stato ospite di Fabio Fazio, preceduto e accompagnato da scetticismo e pregiudizi. Ha ottenuto un ottimo risultato di ascolti. Molti hanno irriso il risultato, altri lo hanno esaltato, sostenendo che ha superato l’indice di popolarità di Renzi e Salvini. Ma è mai possibile che non si riesca a mantenere un pur minimo livello di oggettività? Mi consentano (per emulare il linguaggio del Cavaliere) i critici pro e anti Silvio. Berlusconi, da Fazio, è andato oltre Renzi e Salvini in recenti, analoghe apparizioni. Questo è un fatto. Ma anche, questo, non significa che Berlusconi è la star televisiva di qualche anno fa (quello che spolverò la poltrona di Travaglio, per intenderci). E ancor meno che nelle elezioni supererà Renzi e Salvini. Vedremo. Al momento, ha segnato un buon punto, non prevedibile, a suo favore. Punto. Senza pregiudizi. Se poi vi diverte, amici e nemici, dissacrarlo, prenderlo per i fondelli, o prevedere un gran ritorno ed esaltarne le gesta… questo è un altro discorso, libero per tutti. Arrossisco per la banalità nel dirlo, Ma di fronte a certi estremismi faziosi, non mi stupisco – di più: sono, sinceramente, sbalordito.
RAI / IL CDA E’ SCADUTO, E PERO’…
Renzi dice che la riforma della Rai va fatta entro luglio per cambiare la governance, altrimenti si andrà al rinnovo con la Gasparri. Intanto, il cda attuale è scaduto e si è concluso il mandato affidato al direttore generale Luigi Gubitosi. Difficile e incauto fare previsioni su una materia complessa (qui sotto scrivo ciò che penso delle previsioni), ma posso dire cosa mi risulta da informazioni attendibili: 1. Il Quirinale ha fatto sapere che Mattarella non firmerà un eventuale decreto-legge sulla Rai, non esiste – a parte l’inopportunità politica- l’indispensabile esigenza dell’urgenza. 2. Fondamentale l’esito delle elezioni regionali: se Renzi vincesse in misura eloquente, potrebbe forzare in Parlamento; se Renzi, dovesse accusare una botta, si potrebbero aprire scenari oggi impensabili, comunque in Parlamento la battaglia per la riforma della Rai sarebbe aspra e complicata. 3. L’ipotesi più convincente è che la proroga per il cda attuale e per Gubitosi si prolunghi quanto meno fino a ottobre.
PREVISIONI FALLITE / SI FA PRESTO A SCRIVERE E PARLARE… DA SCONCERTI A CANNES
Il popolare giornalista Mario Sconcerti – che stimo – nel suo programma su Sky – che apprezzo, sia Sky sia il programma – un’ora prima di Milan-Torino ha detto senza mezzi termini che il Torino avrebbe certamente battuto il Milan. Risultato: il Torino è stato battuto, il Milan è piaciuto come mai in precedenza nel suo sciagurato campionato e ha vinto 3-0. Tutti i giornali italiani, prima e durante il Festival di Cannes, assicuravano che i tre registi italiani in gara (in ordine alfabetico: Garrone, Moretti, Sorrentino) avrebbero fatto sfracelli, altro che Cesare nelle Gallie! Il risultato è stato che nessuno dei tre – grandi, li stimo – ha beccato la miseria di un pur minimo premiucolo (tra parentesi, tutti i critici e i soloni – alcuni li stimo, a prescindere – hanno minimamente fatto cenno del flop delle loro incaute previsioni). Cosa dire? Si tratta solo di due recenti infortuni, l’elenco sarebbe interminabile, superfluo aggiungere che sarebbe consigliabile avere prudenza, senza esagerazioni improvvide.
PREVISIONI FALLIBILI / QUALE SARA’ IL RISULTATO DEL VOTO NELLE 7 REGIONI?
Il premier, Renzi, in sintonia con tutti i capi dei governi della storia repubblicana, alla vigilia dice che il voto non cambierà nulla, a livello del governo. E’ saggiamente prudente: se gli andrà male, ha detto prima che sono elezioni che non contano; se gli va bene, il trionfalismo verrà da sé. E’ certo che il risultato conta, eccome. Se il Pd di Renzi dovesse vincere 7-0, 6-1, 5-2, il premier diventerà più che mai l’uomo solo al comando. Con un 4-3, acque agitate e polemiche a non finire. Con un 4-3 a favore del centrodestra, molti suoi oppositori dicono che Renzi andrà a casa: improbabile, ma possibile. Difficile pronosticare un successo più rilevante di un 4-3 per il centrodestra: se avvenisse, questo s’ sarebbe un risultato micidiale per il governo. Anche in questo caso, è consigliabile prudenza e rispetto, da parte di tutti, per gli avversari.
LETTERE / “IL PECCATO” DI BOINE / CON UN INVITO DI SOCRATE…
Ricevo da Francesco Vico (f.vico@matiskloedizioni.com): “Buongiorno dott. Lanza, relativamente alla sua segnalazione de “Il Peccato” di Giovanni Boine (22 maggio), ha ragione a dire che è di difficile (se non impossibile) reperibilità. Proprio per questo, con Matisklo Edizioni, è stato il titolo “inaugurale” della nostra collana “Infiniti” dedicata a testi fondamentali della letteratura italiana poco noti o introvabili e che sarà seguito a breve da un’edizione comprendente copia anastatica dei Canti Orfici di Dino Campana. Tornando a Boine: l’edizione (di cui le allego omaggio nei formati PDF ed ePub, in modo che possa leggere quella che le è più comoda), curata da Fabio Barricalla e con interventi di Giuseppe Conte e Franco Contorbia, è disponibile sulle principali librerie on-line al prezzo di 3,99 euro. Sperando di poterle essere stato utile le auguro buona giornata e buon lavoro. Francesco Vico. Rispondo: ringrazio, pubblico con stima per l’iniziativa e invito il signor Vico ad aderire al nostro “Socrate”, movimento di opinione a sostegno del merito, contro la rassegnazione e tutti i pregiudizi. Credo che Vico sia d’accordo con i valori del nostro Manifesto e potrebbe essere molto utile, con la sua sensibilità per la cultura.
cesare@lamescolanza.com Si pregano tutti i lettori, in particolare quelli desiderosi di aderire al movimento di opinione “Socrate”a sostegno del merito e contro la rassegnazione i pregiudizi, di scrivere a questo indirizzo: Lanza risponderà privatamente o pubblicamente, qui. Con le adesioni aggiungete nome e cognome, città di abitazione, se possibile età e lavoro, ogni riferimento utile per le comunicazioni. La privacy sarà rispettata per tutti.
26.05.15