“Si trova su Twitter un cinguettio di buon compleanno che Gianni Riotta – autorevole tra i più autorevoli giornalisti indipendenti – rivolge a Matteo Renzi, ovvero, quello che si appresta a diventare il padrone d’Italia, il dante causa, il decisore di tutte le più interessate decisioni… Bene, fategli pure un grande Pirito. È proprio un piritollo.” (Pietrangelo Buttafuoco, il Foglio, 14 gennaio 2014)
ATTUALIZZANDO… QUANNO CE VO’, CE VO!
Bravo Pietrangelo. Il tweet complimentoso era questo: “Urca non lo sapevo che anche Matteo Renzi é un Capricorno auguri e si affidi alla razionalità del segno.”
ITALIA ILLIBERALE, QUESTA È LA CLASSIFICA
Riceviamo dall’Istituto Bruno Leoni: “L’Italia è 86ma nella classifica delle libertà economiche – l’Index of Economic Freedom promosso dalla Heritage Foundation, il principale think tank conservatore americano, e dal Wall Street Journal. Il rapporto, curato da Terry Miller, è giunto quest’anno alla ventesima edizione.” “I Paesi più economicamente liberi al mondo restano Hong Kong e Singapore, seguiti da Australia, Svizzera, Nuova Zelanda, Canada, Cile, Mauritius, Irlanda e Danimarca. Per la prima volta, gli Stati Uniti non figurano fra i primi dieci Paesi per libertà economica.Su 178 Paesi censiti, 114 godono oggi di maggiore libertà economica rispetto allo scorso anno, 59 di inferiore libertà economica.” In Europa, precedono l’Italia per libertà economica: Svizzera (punteggio 81.6/100), Irlanda (76.2), Danimarca (76.1), Estonia (75.9), Regno Unito (74.9), Paesi Bassi (74.2), Lussemburgo (74.2), Germania (73.4), Finlandia (73.4), Svezia (73.1), Lituania (73), Georgia (72.6), Islanda (72.4), Austria (72.4), Repubblica ceca (72.2), Norvegia (70.9), Latvia (68.7), Macedonia (68.6), Cipro (67.6), Spagna (67.2), Polonia (67), Ungheria (67), Albania (66.9), Slovacchia (66.4), Malta (66.4), Bulgaria (65.7), Romania (65.5), Turchia (64.9), Montenegro (63.6), Portogallo (63.5), Francia (63.5) e Slovenia (62). Il punteggio fatto riscontrare dal nostro Paese è 60.9, con un lievissimo miglioramento sull’anno scorso, dovuto alla relativa disciplina dei conti pubblici.”
MILAN 1, L’ESONERO DI ALLEGRI
Tutti o quasi esprimono giudizi aspri su Allegri, esonerato dal Milan. Non mi sta bene. Allegri ha vinto uno scudetto, poi un secondo posto, poi un terzo. Il Milan è tuttora presente in Champions e in Coppa Italia. Con cessioni come Nesta, Ibra, Thiago Silva, Gattuso e tanti altri non si poteva pretendere di più. Spero che non sia rimpianto! Comunque brutto segno non avergli consentito di finire la stagione.
MILAN 2. L’AVVENTO DI BARBARA BERLUSCONI
Barbara mi piace. Tuttavia anche per rispetto dell’intelligenza sua e di Silvio, oltre che di tutti, l’analisi per ora deve essere severa e prudente. Per dirigere un club mondiale con il Milan, sono indispensabili qualità che Barbara al momento non possiede: esperienze, maturità, equilibrio. Ha avuto, purtroppo, una esplosione ormonale tipica della sua età, legandosi a Pato e impedendo di fatto l’arrivo di Tevez, finito alla Juventus… Dimostra attitudine, fin troppa, comando: cosa buona, se non eccede. È augurabile che si circondi di consiglieri competenti e non cortigiani. Si vedrà.
MILAN 3. L’ARRIVO DI SEEDORF.
Seedorf é stato un grande, non grandissimo campione. Non ha alcuna esperienza come allenatore. Sa sei lingue, è un cittadino del mondo, ha carisma. Ma assomiglia più a un Leonardo che a un Mourinho, mi sembra più predisposto a una carriera di dirigente che di allenatore. In tandem con Barbara, il risultato può essere strabiliante, ma anche un flop devastante.
MILAN 4, L’ADDIO DI GALLIANI.
Se le cose sono quelle che appaiono, se non ci sono retroscena, la rinuncia a Galliani è crudele e insensata. Con il sostegno di Berlusconi ha ottenuto successi grandiosi e irripetibili. È un manager straordinario e a Berlusconi ha dato molto, anche al decollo in tivù, con frequenze e ripetitori. Anche lui, come Allegri, quest’anno non poteva fare di più. Che dire? Lo stimo senza riserve. Da genoano mi auguro che compri il Genoa e ne faccia un piccolo Milan!
14-01-2014
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