“Una partita da giocare e vincere. I Giochi rappresentano un buon investimento per il Paese, ailment un’occasione di crescita soprattutto per il settore turistico che ha un enorme potenziale.” (Titolo di un articolo di Luca Cordero di Montezemolo, drugstore oggi sul Corriere della Sera, pagina 27).
ATTUALIZZANDO… LUCA, REMEMBER ITALIA ’90!
Non ho letto l’articolo, mi è venuto il nervoso solo a leggere il titolo . E non è un pregiudizio perché: 1. Luca a Italia 90, per l ‘organizzazione del campionato del mondo, fu il leader. Un flop! Scandali per la costruzione di nuovi stadi, nessun beneficio per il turismo. Un fallimento indimenticabile. 2. Dobbiamo concedergli il bis, e perché? 3. Tutti sappiamo che la candidatura di Roma non è consistente, dunque Montezemolo si fa avanti solo per primeggiare nell’unica qualità in cui brilla: bravura inimitabile nelle relazioni, che gli consentono di occupare cariche importanti e di essere candidato, sempre, a tutto.
CAIRO / 1. A LA7 GLI MANCANO CULTURA E LA VOX POPULI…
I miei lettori sanno che stimo molto Urbano Cairo, credo che sia al primo posto in una ideale classifica di imprenditori, per qualità; gli riconosco il merito, nonostante la proverbiale avarizia, di aver fatto quadrare i conti senza mai aver licenziato nessuno. Premesso questo, non capisco perché nell’editoria e in tivù sia andato a infilarsi in un buco, se non nero, certamente molto rischioso. Cairo nella pubblicità, da cui proviene, e nel calcio si è affermato come un leader assoluto. Invece, 1: nell’editoria, stampa e vende giornali e libri di valore commerciale, senza il pur minimo spazio a iniziative di qualche spessore culturale, ciò lo penalizza molto, in particolare nel club Rcs, dove – nonostante il successo – è considerato un editore cheap, da tener lontano dal Corriere e altre testate.
CAIRO / 2. A LA 7, CONDUTTORI PAPPA E CICCIA
CON LA POLITICA
In tivù, peggio mi sentirei, al posto di Cairo. Da tempo gli ripeto, anche privatamente, che ha fatto benissimo a scegliere per La 7 la linea dei talk show. Questa astuzia gli consente, a costi ridotti, di mettersi in una posizione di riguardo, verso il mondo politico. Ma qual’ è il buco nero? I programmi e i conduttori (Paragone, la Merlino e la Panella, perfino Floris, il distinto conduttore di “Di martedì” ) sono di rozzezza politica inaudita: chiasso, strilli, spazio senza limiti all’odiatissima categoria di politici e giornalisti (gli ospiti sono quasi sempre gli stessi). Il risultato è che l’ antipatia del pubblico si riversa sulla tivù e, a lungo andare, sull’ immagine di Cairo. Urbano è circondato da collaboratori non adeguati. Nessuno gli dice che la sua tivù dovrebbe stare dalla parte della gente? Se Urbano non crede a me, legga ciò che oggi Aldo Grasso scrive, sul Corriere, ferocemente , di Gianluigi Paragone…
DELLA VALLE SPARA DI NUOVO SU RENZI, GLI CREDIAMO?
Di recente ho scritto quanto Diego Della Valle mi abbia deluso. Avevo accolto con entusiasmo, alcuni mesi fa, il suo grido di accusa contro la classe dirigente italiana, contro Marchionne e Renzi in particolare. Avevo avuto perfino il piacere di incontrarlo e avevo scritto che aveva le carte in regola per intraprendere iniziative di rinnovamento in Italia, ma avrebbe dovuto far capire all’elettorato di essere critico verso l’élite, di essere diverso, perché – per la gente – Della Valle, fino a prova contraria, comunque fa parte dell’élite… Cose non diverse ho detto e scritto a proposito di Alfio Marchini, ottimo candidati a sindaco di Roma, e di Corrado Passera, ottimo candidato a sindaco di Milano. Quanto a Della Valle, purtroppo ho dovuto registrare prima un lungo e deludente silenzio, poi addirittura l’accordo (dovuto all’abilità di Nagel, Mediobanca) tra DDV e John Elkann per la nuova governance di RCS. Non solo: anche una evidente retromarcia sul nostro premier, un dietrofront sconcertante, che autorizzava (se non maliziose risposte) almeno questa domanda: che cosa mai aveva indotto Della Valle a cambiare tanto vistosamente la propria posizione? Ora DDV cambia ancora: di nuovo, ci fa sapere, Renzi a suo giudizio è inadatto, inadeguato e incapace, il suo governo si sta sciogliendo, non è all’altezza. Una riflessione sorge spontanea: dobbiamo credergli, oppure tra qualche settimana dovremo chiedergli e chiederci che cosa, ancora una volta, gli avrà fatto cambiare idea?
PAGELLE/ GRANDE GIORNALISMO: DE BORTOLI VS RENZI
Su Renzi si abbatte la critica inesorabile di Ferruccio de Bortoli. A differenza di Della Valle, Ferruccio è coerente, continuo e credibile. Scrive, su Linus, che il premier è meschino, è un clone di Berlusconi, appare in stato quasi confusionale, è un opportunista perché non ha difeso Marino, da lui scelto. A Ferruccio mi limito a dare un bel 9 e non 10 e lode perché ha esagerato: a Renzi rimprovera perfino la tendenza alla pinguedine. Non sono d’accordo. Per me grasso è bello, visto che ho sfondato il muro dei cento chili, e non vi dico di quanto!
PAGELLE/ PESSIMO GIORNALISMO, EUGENIO SCALFARI
ESALTA FRANCESCO…
…in maniera indecente. Scalfari è stato un grandissimo giornalista, quindi per carità di patria evito di citare gli imbarazzanti, esagerati complimenti che rivolge, senza ritegno, al pur meritevole pontefice. Da arrossire. Voto: 2 e forse sono due voti di troppo.
cesare@lamescolanza.com Si pregano tutti i lettori, in particolare quelli desiderosi di aderire al movimento di opinione “Socrate”a sostegno del merito e contro la rassegnazione i pregiudizi, di scrivere a questo indirizzo: Lanza risponderà privatamente o pubblicamente, qui. Con le adesioni aggiungete nome e cognome, città di abitazione, se possibile età e lavoro, ogni riferimento utile per le comunicazioni. La privacy sarà rispettata per tutti.
02.07.15