OGGI VI DICO CHE… NON È CHE È UN POSTO PIOVOSO, LA FANTASIA?

“La fantasia è un posto dove ci piove dentro”. (Italo Calvino,  “Lezioni americane”, 1988 – postumo)

ATTUALIZZANDO… NO, ECCO QUANTI MODI CI SONO, PER DEFINIRE LA FANTASIA

il sogno di picassoOggi non riesco ad attualizzare un bel niente! Per me la fantasia è quel delizioso momento in cui ci si stacca dalla realtà. Ma molti pensatori, artisti, scrittori la pensano diversamente. Ho chiesto una ricerchina ed ecco il risultato.
“La fantasia tanto è più robusta quanto è più debole il raziocinio” (Giambattista Vico, “Principi di scienza nuova”, 1725).
“La fantasia umana è immensamente più povera della realtà” (Cesare Pavese,
“Il mestiere di vivere”, 1952 – postumo).
“La fantasia è senz’altro inferiore alla realtà concreta, ma è meglio del ricordo” (John Keats, “Lettera a John Hamilton Reynolds”, 1818).
“La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto” (Albert Einstein).
“L’immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata. L’immaginazione circonda il mondo”. (Albert Einstein).
“Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna solo di notte” (Edgar Allan Poe).
“Siamo della materia di cui sono fatti i sogni” (William Shakespeare).
“Tutto quello che puoi immaginare è reale”. (Pablo Picasso).
Le mie preferenze vanno a Einstein, a Poe e a Picasso. E le vostre?

GRANDIOSO / IL PAPA SCANDISCE: “NON HO INVITATO MARINO”…

papa marinoOrmai siamo al di là dei confini della realtà. Ci voleva molta fantasia per immaginare l’ultimo exploit di questo Papa, che mi fa impazzire per la sua meravigliosa atipicità! Grandioso, grandioso, grandioso. Ma lo avete mai visto un pontefice che smentisce, in prima persona, direttamente, senza fronzoli e senza ambiguità, un infelice interlocutore che aveva tentato di intrufolarsi in territori che non gli spettavano? Mai, mai, mai. Dunque… Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, aveva detto di essersi recato negli Stati Uniti e partecipato in qualche modo alle visite di Francesco, perché “invitato”. Da chi? Qualcuno aveva attribuito al Papa l’incauto e inopportuno invito.
Ed ecco – ma lo avete visto e ascoltato – Francesco in aereo, con fermezza, e direi con una punta di irritazione: non ha invitato Marino. Che, come sindaco, avrebbe – diciamolo anche se il Papa certamente questo ha pensato ma non lo ha detto – molto da fare a Roma, per fronteggiare i guai della Capitale e preparare la città al Giubileo! Il Papa ha scandito, letteralmente: “Io non ho invitato il sindaco Marino. Chiaro? Ho chiesto agli organizzatori e neanche loro lo hanno invitato… Marino si professa cattolico, sarà venuto spontaneamente…” Marino – risum teneatis – non abbassa la cresta e ora precisa di essere stato invitato dal sindaco e dal vescovo di Filadelfia (sarebbe interessante verificare). Fatto sta che il Papa con quel magnifico “si professa cattolico” ha fatto capire al colto e all’inclita che l’ineguagliabile sindaco parte-romano e parte-americano voleva approfittarsi della situazione e concedersi una ennesima gita. Marino: anche se sei stato invitato dal sindaco e dal vescovo, certo non dal Papa, potevi anche rifiutare e restare a Roma a fronteggiare i problemi. O no?
Grazie Francesco, grazie! Neanche tu riuscirai a schiodare questo strano sindaco dalla poltrona a cui ha incollato le chiappe (se ne stacca solo per gli stravaganti viaggi in America). Ma, caro Francesco, sei uno di noi!

AUGURI (SPONTANEI E RAGIONATI) A SILVIO BERLUSCONI

berlusconi_farnesinaOggi Silvio Berlusconi compie 79 anni. Non credo di poter essere definito berlusconiano: con lui, come con tutti i personaggi pubblici e di potere, cerco di essere semplicemente oggettivo. Nei rapporti personali, non riesco sempre a essere oggettivo (figli, mogli, amici, donne, parenti…). In politica mi affezionai a Bettino Craxi, quando lui era nessuno e io già dirigevo giornali. Forse non sono oggettivo, ma lo considero il più grande (da De Gasperi in poi), illuminato, infelice e perseguitato uomo politico della nostra storia. E per due volte sono andato a piangere sulla sua povera tomba, ad Hammamet.
Ho conosciuto Berlusconi quando dirigevo il “Corriere d’Informazione” a metà degli anni settanta. Lui era un imprenditore di straordinaria qualità: Milano 2 lo dimostrava. Mi offrì di lavorare con lui, la direzione della sua neonata televisione locale, e rifiutai, non mi piacevano fin da allora i suoi eccessi (se avessi accettato, chissà cosa sarebbe stato della mia vita…). Oggi, pubblicamente, voglio rivolgergli gli auguri e auspicargli lunga vita per questo fondamentale motivo: è impressionante la sua voglia di “esistere”, la sua capacità di non arrendersi mai. Un giorno Fedele Confalonieri mi disse che, come il suo amico Berlusconi, ne nasce uno ogni secolo. Per fortuna – ha commentato qualche mio amico, quando racconto questo giudizio.
Dissento. Berlusconi è stato grandissimo come imprenditore, fondamentale per la libertà di questo Paese nell’imporre la sua televisione, alternativa al monopolio della Rai. Vi riuscì con il sostegno di Craxi (un illuminato protagonista politico, ribadisco), in modo rapinoso e arrogante come un cavaliere del Far West – esattamente come in quell’epoca non c’erano leggi, solo praterie, per Silvio nell’etere, da conquistare in qualsiasi modo. Non ha avuto gratitudine per nessuno, a cominciare da Bettino. Assolutamente egocentrico, come un dittatore, per nostra fortuna limitato da quel che resta di democrazia in Italia, e frenato e odiato (ingiustamente) da alcuni magistrati e da avversari a lui ostili. Non so se sia stato “unico” nel secolo, come mi disse Confalonieri, non credo proprio, ma certamente è stato al di là di ogni immaginazione, nel bene per le indiscutibili qualità e nel male per alcune diaboliche malefatte e volontarie disavventure. E ci vuole molta fantasia, per immaginare che Berlusconi possa entrare come statista nella storia del nostro Paese. Mai dire mai..
In politica poteva essere un dominus importante per tutti noi. Ma vi è “sceso” per salvare il suo patrimonio in pericolo e poi ha pensato (come quasi tutti!) prioritariamente ai suoi interessi privati. Troppo tardi ha desiderato di essere ricordato come uno statista e non come un grandissimo avventuriero. Il bello è che potrebbe riuscirvi ancora adesso, avviandosi agli ottanta anni. Ma dubito che voglia davvero farlo. Quanto alla cronaca e alla storia, ricordo che per bizzarra coincidenza nello stesso giorno di Berlusconi sono nati Pier Luigi Bersani (cronaca…) e Lech Walesa (storia!). E anche tanti altri di fama certo minore e variegata: Rocco Benetton, Nicola Di Bari, Felice Gimondi, Loretta Goggi, Jerry Lee Lewis, Raf, Andriy Shevchenko… Un pensiero per tutti.

DISASTRO TAXI / MA MI (CI) VOLETE SPIEGARE QUALCOSA?

taxi_roma_totemQuesta mattina, alle 9, dovevo andare dal dentista. Alle 8.30, abito a Roma, ho cominciato a cercare un taxi, al telefono. Niente da fare. Il 3570, il mio preferito (testardamente e ingenuamente lo ribadisco), e il 6645 per due volte ciascuno mi hanno risposto: “Spiacenti, al momento nessun taxi in zona…” (Zona piazza Vescovio, mica periferia!). Ho avvertito l’amico dentista, mi ha detto che alle 10 sarebbe riuscito a trovarmi un posto… Ho riprovato, fino alle 9.50, con crescente divertimento: sarò masochista forse, boh, sono fatto così. Ho chiamato altre agenzie, 5551 e 4157, nonché il mitico 060609. Niente da fare. Dunque il problema è diffuso e generale. Cosa succede? Mi piacerebbe capire. Cosa posso fare, oltre che coinvolgere i miei pazienti lettori? Devo passare a Uber? Non so. Un dirigente di 3570 mi ha risposto gentilmente qualche giorno fa, ma i problemi persistono, anzi mi sembrano più gravi, e non circoscritti al 3570. Ieri, a un certo punto, sono passato al 6645, mentre continuavo a lavorare, in viva voce. Ebbene, non ci crederete, ma giuro che non esagero: per mezz’ora il telefono squillava, ma nessuno rispondeva, il disco mi ingiungeva di non chiudere, “per non perdere la priorità acquisita”. Ma quale priorità?!? Dopo mezzora esatta, cioè 30 minuti e una manciata di secondi, ho rinunciato alla preziosa priorità e ho staccato.
C’è un’altra faccia della medaglia, sempre. L’appuntamento col dentista non è tra i più piacevoli nella vita, direi il terzo sul podio, medaglia di bronzo, dopo quello con un eventuale carnefice e col proprio funerale: a pari merito, forse, con un appuntamento con un creditore energumeno e mal disposto (aiutatemi a fare la classifica, un mio puntuale pallino: i cento appuntamenti che non vorreste mai avere…). Ordunque: ho rinviato a domani la visita dal cavadenti e prenoterò il taxi o andrò a piedi, come consiglia il medico. Insomma, mi sento quasi felice. Forse perché ho molta fantasia.

LETTERE 1 / ROMA CAPITALE, CHE FINE HANNO FATTO LE “CACCAMOTO”?

kjamotoDa Primo Mastrantoni –  Aduc, associazione per i diritti degli utenti e consumatori: “Che fine hanno fatto le “caccamoto”, ovvero le “Kamoto”, moto per la raccolta delle deiezioni canine? Non le vediamo più in giro. Erano state acquistate per pulire Roma dagli escrementi dei cani che i sudici accompagnatori lasciavano, in particolare, sui marciapiedi.

Ricordiamo che sono previste multe da 250 euro per chi sporca il suolo pubblico o di uso pubblico con escrementi di animali e cani. I proprietari sono tenuti a munirsi di appositi involucri o sacchetti, buste di plastica richiudibili e comunque impermeabili ai liquidi, per permettere la raccolta delle deiezioni canine. Le strade, comunque, continuano ad essere sporche e a rischio sanitario. Questa è la realtà della Capitale d’Italia. Oltre al lavaggio delle strade, quando c’è, le “Kamoto” avevano la funzione di intervenire nelle zone a forte rischio, ma sembrano scomparse. Eppure sono state acquistate e dovrebbero essere operative. I contribuenti romani chiedono al sindaco, Ignazio Marino: dove sono andate a finire le “Kamoto”?

Ci vuole molta fantasia, per pensare che – con tutti i problemi esistenti a Roma – possano presto tornare le caccamoto!

LETTERE 2 / E POI DICE CHE UNO SI BUTTA SUL PESO… MI SCRIVE FREUDINA

sovrappesoÉ, vi sarà evidente, un aggiustamento della famosa battuta di Totò: “E poi dice che uno si butta a sinistra!”. Oggi tutto si buttano a sinistra, diciamo la pseudo sinistra di Renzi, che gusto c’è? Ed ecco che una mia affezionata amica, appassionata di psicologia, non a caso la chiamo Freudina: “Il tuo fisico parla del tuo disagio, come se tu avessi buttato addosso a lui qualcosa…” Rispondo: qualcosa? Sono 40 chili, almeno, di troppo (la bilancia dice 132 kg). Dunque, da giovane ero magro come un chiodo, posso portare testimonianze fotografiche. Fino a 40 anni ero passabilmente magro, come tanti. Negli ultimi tre decenni ho buttato sul fisico tutti i miei disagi intimi? Quaranta chili di disagi? Oh Freudina! Mi induci a giornate riflessive. Chilo per chilo, disagio per disagio, cercherò di analizzarmi ferocemente, e di capire che cosa io nasconda fuori  e mi imbottisca dentro. Il guaio è che non credo che dimagrirò, con questa autoanalisi.

Ci vorrà una dieta pazzesca.  Potrei farla solo per amore. Ma esiste l’amore? E già che ci siamo, esiste Dio? E un idraulico a Ferragosto? (by Woody Allen). Freudina: sto riflettendo sulla insostenibile pesantezza dell’inesistenza… Poi corro a pesarmi. Forse sarò dimagrito di un paio di etti. Forse non ho abbastanza fantasia per buttar fuori i disagi? O forse ne ho accumulata troppa e mi hanno imbottito le fantasie deluse?

cesare@lamescolanza.com

29.09.15