“Milano è un’ostrica malata che non riesce a fabbricare la perla” (Luciano Bianciardi, pharm “La vita agra”)
ATTUALIZZANDO… DIBATTITO APERTO SU MILANO
Ho trovato al citazione di Luciano Bianciardi in un articolo di Brambilla in prima pagina, oggi su Il Foglio. Ho amato e amo molto Bianciardi e il suo capolavoro: ho regalato a decine e decine di miei allievi “La vita agra” e “A sangue freddo” di Truman Capote. Il libro di Capote è un mix ineguagliabile di sapienza giornalistica, meglio: cronistica, e di qualità letteraria. Indispensabile per chi voglia avvicinarsi, per lavorarci, a un giornale. “La vita agra” è una lettura opportuna per chi, facendo o no il giornalista, voglia scavare nella propria anima, capire la propria solitudine, disinnescare le apparenze; oltre a tutto è uno dei pochi libri usciti durante il cosiddetto boom economico italiano, con la capacità di andare “contro” le tendenze della corsa al benessere e al consumismo (ricordo anche, ma la qualità è meno alta, i libri di Lucio Mastronardi). Oggi, l’articolista de Il Foglio, sotto il titolo significativo “Oh, mia fiacca Madunina”, addenta la crisi dell’ex capitale industriale d’Italia, fin dal sottotitolo: “Un Expo non fa primavera. Perché Milano è sempre più un peso piuma”. Brambilla mette in fila, con sconsolante e perfido ordine, i capitoli della decadenza di Milano, reali o forzati che siano: dalla Pirelli futura cinese alla Borsa, dai piumini Moncler a Prada quotata a Hong Kong, all’inferiorità rispetto a Parigi e perfino Francoforte. E miracolo sarà se Intesa, Unicredit e le Generali resteranno in città. Spietata anche l’opinione di un identificato “banchiere meneghino di stanza in Asia” e Gianfranco Negri-Clementi, 84 anni, avvocato d’affari e mecenate dell’arte, va oltre: “Alfa Romeo, Edison, Montecatini, Breda non ci sono più…”. Per concludere: Milano ha ora davvero rinunciato alla sua vecchia funzione di locomotiva. “Dove altro può accadere”, conclude Brambilla “che a un mese dell’inaugurazione dell’Esposizione universale il primo cittadino si defili preventivamente?” Aprirei volentieri un dibattito su Milano, se i lettori si dimostrano interessati. Non sfido la competenza e il pessimismo di Brambilla, ma di una cosa sono convinto: se mai l’Italia ripartirà, sarà la locomotiva Milano a trascinarci verso prospettive migliori.
LA ROTAZIONE, ULTIMA RIDICOLAGINE ITALIANA
L’ultima parola di moda oggi, ridicola ma purtroppo non fa ridere, è “rotazione”. Gli autori di un grottesco disegno di legge contro la corruzione affermano che, facendo rotare politici e burocrati per un tempo breve e determinato, riusciremo a frenare la corruzione. Il sindaco di Milano Pisapia, con evidenza suggestionato da quell’incantevole parola, dice: “La mia decisione di non candidarmi per un secondo mandato non è stanchezza, non è polemica: semplicemente, è rotazione”… Qualcuno si rende conto delle minchiate che stanno dicendo? Il punto non è, al limite, se uno sia onesto o no, e scandalizzatevi se volete; il punto cruciale è se uno sia bravo, o no. Se politici e burocrati operano bene e in maniera concreta nell’interesse della comunità, ben restino, anche a vita con le chiappe incollate sulle loro poltrone. Se non fanno bene, e magari per di più rubano e lasciano rubare, via, a calci in quelle chiappe, che immediatamente dovrebbero essere scollate dalle poltronissime. Idem, di fronte al vaniloquio di Pisapia: se il sindaco ha operato bene, è suo dovere restare al suo posto il più a lungo possibile, è dovere della politica che lo circonda elogiarlo e confermarlo… Se invece ha operato male, via, via, prima possibile. E’ chiaro il concetto?
LETTERE 1 / INDIGNAZIONE SULL’ANNUNCIATA ROTAZIONE
Ho ricevuto molte lettere e alcune telefonate, tutte di consenso, a proposito della rotazione negli incarichi. Sono felice perché questa mini corrispondenza dimostra che ci sono ancora persone lucidamente intelligenti, nei posti che contano in Italia. Un bravo e giovane manager, di cui non posso citare il nome, mi scrive: “Concordo pienamente sul fatto che la rotazione dei dirigenti è una cagata mostruosa, come la Corazzata Potemkin!E’ come dici tu: bisognerebbe metterci quelli bravi e onesti e lasciarceli, cacciando a calci in culo chi ruba… Purtroppo, è molto più facile fare ammuina – cos’altro è, ruotare tutti!? – che non valutare i bravi e onesti, che non separare il grano dall’oglio… Come se non bastasse, ma questo nessuno lo dice, la rotazione rischierebbe di portare il dirigente del personale agli acquisti, dove non ci capisce nulla, e viceversa, con il risultato che se erano ladri al personale e agli acquisti continueranno a esserlo, anche a ruoli invertiti; e se erano per bene lo rimangono, ma da incompetenti. Bel lavoro! L’ennesimo capolavoro di quest’epoca dominata dall’ipocrisia e dalla demagogia.”
LETTERE 2/ I PRODOTTI BIOLOGICI? COSTANO UN BOTTO!
Ricevo questo biglietto dalla nostra diletta collaboratrice Rita Fresegna: “Riguardo ai prodotti biologici: non costano poco, anzi, costano un botto, proprio perché sono elaborati e coltivati con procedure molto complesse. Tutti quei prodotti biologici che costano poco sono prodotti falsi… (Fu uno degli studi approfonditi che feci nel 2011 per prendere la specializzazione in Ecomanager).” Ringrazio la nostra eco manager per la puntualizzazione. Ieri avevo scritto, da buon casalingo obbligato a fare la spesa, che ero impressionato dal gradimento dimostrato dai clienti verso i biologici, nei supermercati. E incautamente, pur non acquistandoli, mi ero spinto a dire che erano a buon prezzo…
LA PIRELLI AI CINESI? NON SARA’ UN INVOLTINO PRIMAVERA
Scetticismo, dubbi, pregiudizi intorno alla parziale cessione della Pirelli a ChemChina. Non sono d’accordo, mi sembra persuasivo ciò che ha affermato Marco Tronchetti Provera: “E’ un percorso di crescita… Presupposto dell’accordo, fortemente condiviso dagli stessi partner cinesi, è il riconoscimento, quali principali asset dell’azienda, del valore delle nostre persone e delle nostre tecnologie.” Gli accordi garantiscono la piena autonomia gestionale e assicurano la continuità dell’attuale management.
PROUST CI AIUTA A CONSOLARCI, AD ACCONTENTARCI
“Si ama solo ciò che non si possiede completamente”, ha scritto il divino Marcel, e me lo ha ricordato una cara amica, mai posseduta, né parzialmente né completamente…
PERSONAGGI LIBERI DI MENTE/ IL CATALOGO E’ QUESTO
La mia poetessa vivente preferita, Fiammetta Jori, propone: Carmelo Bene, Jean Cocteau, Pier Paolo Pasolini… e Cesare Lanza. Anzi: “O Cesare o nessuno”, esagerata! Arrossisco e rifiuto la nomination, accolgo invece a braccia aperte Amelia Rosselli e l’infelice Edoardo Agnelli, il professore Lucio Villari. Aspetto altre indicazioni, domani l’elenco aggiornato ad oggi.
*** IL CATALOGO DEI LIBERI DI MENTE, I NECROLOGI E/O TUTTO CIO’ CHE VOLETE. Scrivetemi, se volete, indirizzando a cesare@lamescolanza.com Risponderò a tutti: qui o privatamente. Mi permetto di ricordarvi che terrei molto alle vostre segnalazioni per comporre il mio catalogo dei personaggi, viventi e defunti, definibili “liberi di mente”. E non solo: se volete farmi un regalino, mandatemi il vostro necrologio, su di me: li colleziono in vita per mio diletto, il vostro vantaggio sarà quello di non dover sprecare – eventualmente – tempo e denaro, quando sarà. Se poi pensate che è un’esigenza futile e stupida, vi capirò (intervenite sugli argomenti che preferite, accetto qualsiasi cattiveria, niente insulti né bestemmie però: non ne faccio e non ne voglio).
25.03.15