“Nessun artista crede alla verità oggettiva, cioè reale in sé, del mondo che rappresenta. Ma si potrebbe dire che questa verità oggettiva, non solo per l’artista, non esiste per nessuno.” (Luigi Pirandello)
“C’è un’unica obiettività: quella involontaria.” (Roberto Gervaso)
“Tutto è relativo, eccetto l’infinito.” (Duca di Lévis, diplomatico)
“Soggettivo è tutto quanto può essere concluso interiormente; oggettivo è tutto quanto deve estrinsecarsi nel mondo. Per questo nello stesso essere ci sono l’elemento soggettivo e quello oggettivo”. (Friedrich Hebbel, poeta)
“Soggettivo è quel che un solo soggetto percepisce, oggettivo quel che tutti i soggetti percepiscono: perciò sia l’oggettività che la soggettività possono essere tanto reali quanto fittizie”.
(Nicolas Gomez Davìla, scrittore)
ATTUALIZZANDO… DIBATTITO SU RICCIARDETTO
L’esperienza mi dice che è difficile riuscire a farsi un’opinione completa e oggettiva di qualsiasi personaggio. Mi riferisco in questo caso a Ricciardetto (pseudonimo di Augusto Guerriero), di cui qualche giorno fa vi ho proposto un ritratto, dichiarando la mia piena ammirazione.
UN DOMINUS NELLA POLITICA ESTERA
D’accordo è il lettore (“quasi mio coetaneo”) Gualtiero Sartori, da Brescia: “Ricciardetto mi ha insegnato la politica estera, a conoscerla, a capirla, mi ha fatto prevedere l’implosione dell’URSS quando sembrava impossibile, 4/5 anni prima che accadesse. Ho letto i suoi libri, stupendi, ho iniziato ad amare la musica classica…”.
RICCIARDETTO SU DIO E LA VITA
Idem Gianni Di Iorio, da Foggia: “Grazie, finalmente qualcuno si è ricordato di Ricciardetto, che a più di cinquant’anni ricordo con nostalgia. I suoi scritti su Epoca, le sue riflessioni (Dio,la vita, Pascal )mi hanno accompagnato e fatto da insegnamento.”
… MA ESALTÒ MUSSOLINI…
Di tutt’altro tono una lettera. Gentilissima, di Mario Perfetti, calabrese delle mie parti, da Rende. Con una informazione per me inattesa: “… Lei ha citato uno sprezzante giudizio di Guerriero su Mussolini. La dittatura non tollerava idee contrarie, ma nessuno era costretto a scrivere apologie, a meno che non fossero dettate dall’adesione o da servilismo…
… E PENSAVA CHE AVREMMO VINTO LA GUERRA
Egli scrisse diversi articoli in difesa dell’entrata in guerra, la giudicò già vinta nel 1940 e pubblicò nel 1943 il volume “Guerra e Dopoguerra“, editore Bompiani, in cui garantiva l’immancabile sconfitta inglese. Poi, venne il 25 luglio.”
NON CAMBIO PERÒ IL MIO GIUDIZIO
Rispondo e ringrazio i lettori per i loro interventi. Ignoravo tutto ciò che mi ha scritto Perfetti. Escludo però che Guerriero abbia esposto opinioni per servilismo. Aspetto e mi riservo, se ci sono, approfondimenti. E, comunque, non rinnego i miei giudizi: cambiare idea è segno di intelligenza. E ciò che ha scritto Ricciardetto dal ‘46 fino alla morte è di indiscutibile qualità.