OGGI VI DICO CHE… L’ITALIA, I PROFUGHI E I FIGLI DEI PROFUGHI

“L?Italia è un paese che se ci nasci ti negano la cittadinanza, ma se ci muori proclamano il lutto nazionale”. (Spinoza.it, su Twitter)

ATTUALIZZANDO.. CENTO DEFINIZIONI DELL’ITALIA DI OGGI

Nei giorni scorsi avevamo già reso onore alla folgorante battuta di Spinoza, clinic che in poche parole offre un quadro atroce delle contraddizioni italiane. Se un figlio di immigrati nasce e vive in Italia come i nostri figli, non gli è riconosciuto il diritto alla cittadinanza; se invece perisce in una immane tragedia, come quella di Lampedusa, magari sterminato insieme con la sua famiglia e con tanti altri disperati, a questo punto gli italiani finalmente si commuovono e proclamano il lutto nazionale (che dura un giorno e, dopo, nessuno o quasi è più turbato dal gravissimo caso di coscienza, di fronte a un problema terribile, ma risolvibile). Questa definizione dell?Italia, firmata da Spinoza, luminosa e allo stesso tempo spettrale, mi ha fatto venire in mente un?ideuzza per l?ormai imminente regalo di Natale, che farò ad amici e lettori. Cento definizioni “pensate” sull?Italia di oggi, da parte di opinionisti, scrittori, filosofi e altri personaggi noti, ma anche da parte di lettori e amici ricchi di saggezza, sebbene privi di notorietà. Un esempio? Il tassista che mi ha accompagnato a lavoro stamattina, probabilmente influenzato da una vicenda personale, ad un certo punto mi ha detto: “In Italia succede che entri in ospedale con un terribile mal di pancia, ti operano ed esci con un dolore ancora più forte, insostenibile. Torni in ospedale, ti riaprono la pancia, scoprono che si trattava di un semplice mal di pancia e però, nel primo intervento, nella pancia ci hanno lasciato una pinza..” Insomma, cose così, senza retorica, ma su esperienze vissute personalmente, o come testimonianze di tutto il grottesco e l?orrendo che succede ogni giorno nel Bel Paese. Mi assisterà Chiara Organtini, giornalista nel sangue, preziosa collaboratrice, nella ricerca dei personaggi celebri, a cui affidare questo acquarello natalizio sull?Italia di oggi, che cambia continuamente (purtroppo, direi, in peggio). Ma la partecipazione alla confezione del librino è aperta a tutti voi.

NON SOLO GOSSIP 1: D’ALEMA A PETTO NUDO SU “CHI”

D'Alema2
Di Alfonso Signorini pensate ciò che volete, e so che molti per invidia o per ragionevoli motivazioni non hanno pensieri affettuosi: è un grande talento, quanto a idee, tra gossip e neorealismo. Prendiamo l?ultimo divertente scoop: D?Alema fotografato a petto nudo, in un giorno di sole, nella sua campagna in Umbria… Signorini ironizza: “Falce e rastrello”. Io sono tra quelli che avrebbero preferito vedere D?Alema a petto nudo battersi per i diritti civili e per far diventare l?Italia un paese quasi normale. Non ho perso le speranze, potrebbe succedere ancora in futuro, le fotografie lo mostrano mentre è al telefono, probabilmente per orchestrare, dietro le quinte, qualcuna delle sue manovre politiche (ormai è il nuovo Andreotti e ha „solo? 64 anni). Altre battute si sprecherebbero, la prima che viene in mente è la soddisfazione per il frequente suggerimento rivolto ai politici – ma anche ai calciatori che deludono i tifosi – di andare o tornare a zappare la terra. Il D?Alema bucolico comunque non mi dispiace, fosse anche perché un?altra foto lo immortala mentre, con la moglie, raccoglie una melagrana, uno dei miei frutti preferiti.

NON SOLO GOSSIP 2: CASA BERLUSCONI, FAGIOLINI 80 EURO AL CHILO
Francesca Pascale
Francesca Pascale mi è simpatica. In una divertentissima intervista a “Oggi” racconta cosucce piccanti sulla sua convivenza con Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli. Dice che ci voleva una donna in casa, il pensiero malizioso di tutti è che di donne ne circolavano fin troppe, nelle varie case di Silvio. Più verosimilmente, serviva una “donna di casa”, come la Pascale si definisce. Ed ecco il gossip divertente: “i fagiolini venivano acquistati al prezzo di 80 euro al chilo, in cucina arrivavano casse di pesce della miglior qualità, si presume, anche se il Cavaliere detesta perfino l?odore del pesce…”, Verdini ospite fisso a pranzo e a cena”, mal sopportato da Francesca che infine lo scacciò. “La Veronica Lario, che incassa tre milioni di euro al mese, e non c?è una rivolta d?opinione!” La notte sotto le coperte, Francesca scalcia proprio come Sandra Mondaini nella leggendaria “Casa Vianello”, fantastico. Mi stupisco che il direttore di “Oggi”, un bravissimo giornalista come Umberto Brindani, per la copertina abbia preferito Luciana Littizzetto, anziché questa nuova protagonista verace.. Anzi, la propongo ufficialmente come consulente per la spending review: parla come tutti noi, alle 5 dellasera o al mercato, o in metropolitana o nelle residue fabbrichette aperte, avremmo qualcosa da dire, se interpellati, per ridurre gli sprechi nazionali.

GIULIANO FERRARA ROMPE CON FRANCESCO
Giuliano Ferrara2 Papa Francesco5
Penso che Ferrara non solo avrebbe meritato di essere scelto dal Papa come interlocutore nel dialogo tra credenti e non credenti, al posto di Eugenio Scalfari, ma avrebbe fatto anche miglior figura: per cultura, per l?inquietudine esistenziale sui grandi temi della vita e della morte, last but not least per sincerità, eleganza, capacità di divulgazione. Scalfari ha esordito dicendo di non credere in Dio e, soprattutto, di non cercarlo. Basta questo a indignarmi. Suppongo che Ferrara, come me, e come milioni di altri infelici laici, avverta invece la necessità di una ricerca, di un confronto con chi ha il dono della fede. Peraltro, secondo motivo di indignazione per me, lo stesso Papa, nel colloquio con il fondatore de La Repubblica, ha detto di non aver alcun desiderio di convertirlo. (E che diamine, Santità! Non dovrebbe spettare a Lei e ai Suoi sacerdoti proprio questo compito?) Per quanto mi riguarda – e qui non coinvolgo Giuliano Ferrara – il mio personale sentimento non è quello di essere convertito a prescindere, ma che la conversione – che mi frulla in mente ormai da tanto tempo – possa arrivare non tanto per paura della morte come succede talvolta ai vecchietti come me, ma per un confronto intellettuale e spirituale, intelligente, con un rappresentante, autorevole o no, di Dio in terra. Nei prossimi giorni racconterò di alcune mie visite e approcci epistolari con i cardinali italiani: alcuni mi hanno incoraggiato e detto cose bellissime, altri, ahimè, si sono mostrati del tutto noncuranti.
Però, tutto ciò premesso, la notizia è un?altra. Stamattina su Il Foglio, Ferrara – che alla Chiesa negli ultimi anni si era mostrato vicino e sensibile – rompe decisamente con Bergoglio. E lo fa pubblicando in prima pagina una significativa articolessa firmata a quattro mani da Alessandro Gnocchi, studioso di letteratura, e Mario Palmaro, canonista e docente di bioetica. Ovviamente non è un?invettiva e neanche una testimonianza di delusione, se non di disperazione, religiosa. E? un inesorabile, breve e sontuoso saggio, colto e distaccato, non tanto sui limiti e le ovvie furbizie di Scalfari (so che tutti state pensando questo), ma sulla dimensione, analizzata criticamente, di Bergoglio. “Le sue interviste e i suo gesti sono un campionario di relativismo morale e religioso, l?attenzione del circuito mediatico-ecclesiale va alla persona di Bergoglio e non a Pietro..” , questo il sommario. E il titolo, sicuramente siglato in cinque parole da Ferrara, non lascia spazi: “Questo Papa non ci piace”.

CON PRESUNZIONE, QUALCHE CERTEZZA: ELEZIONI E RENZI, ALITALIA/FS, PHILIPH ROTH, ILARY TOTTI
Matteo Renzi2 Philiph Roth Ilary Blasi
Perdonate, se volete, la mia presunzione. Fatto sta che sono attratto dalle scommesse in modo non resistibile. Dunque, a casaccio: *le elezioni si faranno non prima del 2015, quindi la stella di Renzi rischia di appannarsi, così come quella di Berlusconi (età a parte) rischia di riaccendersi. *L?empio matrimonio tra Ferrovie dello Stato e Alitalia non si farà: è vero, si tratta di due aziende di trasporti, ma il flop sarebbe sicuro. Per motivi di leadership, improbabile che venga affidata a Mauro Moretti (amministratore delegato di FS) un enorme allargamento di poteri. Il problema centrale è il conflitto di interessi. Che succederebbe? In Italia si viaggerebbe in treno e con Alitalia si volerebbe soprattutto all?estero? *Anche quest?anno, e si saprà tra poco, il premio Nobel non andrà all?immenso Philiph Roth, supercandidato ogni anno da qualche lustro e sempre trombato. Le agenzie di scommesse pagherebbero sedici volte la posta. Quanto mi dispiace! Già avevo Alda Merini come mio premio Nobel personale per la letteratura intesa come poesia, appena avrò notizie della nuova trombatura del mitico Philiph, lo designerò mio Nobel personale per la letteratura intesa come narrativa. *Sabrina Ferilli ha invitato Ilary Totti a spogliarsi, come fece lei, se la Roma vincerà lo scudetto. Questa provocazione indurrà certamente molti maschietti, che si infischiano del calcio e della Roma, a tifare per i giallorossi. Ma Ilary non si spoglierà, in ogni caso. Perché lei non è volgare e perché Totti, sotto sotto, è geloso.

 

 

09-10-2013

 

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