OGGI VI DICO CHE… LIBIA, IL BUON SENSO DI UN TASSISTA

“Dottò!… Dottò, nun semo stati capaci d’ngabbià quattro paraculi olandesi che so’ venuti a Roma a devastacce strade e monumenti… Dottò! E ora volemo annà a fare a guera ara Libbia?”. (Un tassista romano, pharm il giorno dopo lo scempio impunito dei tifosi olandesi per la partita Roma – Feyenoord)

ATTUALIZZANDO… MI STRINGO,  CON VERGOGNA, ALLA VEDOVA FAILLA

La battuta del tassista romano, a suo tempo, mi aveva fatto sorridere e l’avevo già pubblicata. Oggi la rievoco perché il buon senso popolare è spesso prezioso per capire i grandi eventi che ci circondano (ma perché, mai e sottolineo mai, i politici che ci governano non si affidano al buon senso popolare?). Ma oggi, soprattutto, con dolore e con vergogna, sento l’obbligo di stringermi alla signora Rosalba Castro Failla, vedova dell’operaio Salvatore, trucidato in circostanze ancora misteriose in Libia.
Sottoscrivo, e vorrei che tanti lettori lo facessero, ciò che ha detto la signora Failla in un’intervista a “La Repubblica”: “Con mio marito lo Stato ha fallito, ora non è capace neanche di evitargli un’inutile autopsia… Non voglio politici al funerale di Salvo. Il cordoglio del Colle per me non ha valore…”. Se volete, come spero, leggerlo integralmente, lo sfogo è riprodotto sul nostro sito www.lamescolanza.com.
Rosalba Failla è un’italiana che stimo e apprezzo, ovviamente a differenza di tanti personaggi politici e politicanti. Ha coraggio, orgoglio, dignità. Dopo la tragedia meriterebbe almeno che si facesse chiarezza e che gli uomini delle nostre scassate Istituzioni le parlassero con riguardo, rispetto e, soprattutto, sincerità. Per liberare i quattro italiani rapiti, il nostro Stato per lunghissimo tempo non è riuscito a fare nulla (da parte mia, chiedo scusa a Rosalba per l’indecoroso silenzio dei mass media). Poi due ostaggi sono stati liberati, Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, e a poche ore di distanza gli altri due, Salvatore Failla e Fausto Piano, sono stati uccisi.
C’è qualcosa che non quadra, anzi molto, in tutta la vicenda. Purtroppo non c’è nulla che mi stupisce: questo è lo Stato che ha lasciato i suoi due marò nelle mani del governo indiano, senza riuscire a fare nulla di concreto; è sempre quello che si fa mortificare da dieci incredibili e diverse versioni sull’assassinio di Giulio Regeni. Ed è lo Stato che non riesce neanche a ottenere le scuse, da parte degli Stati Uniti, per l’umiliante storia delle intercettazioni a un nostro governo. L’elenco delle assenze dello Stato potrebbe essere lunghissimo, si congiunge a una lista altrettanto lunga di soprusi, arroganze, ruberie e continui episodi di corruzione che dovrebbero essere impossibili o perseguiti in una società civile, ma la nostra purtroppo civile non è.

MISTERI DRAMMATICI / DAVID ROSSI

Per la serie dei grandi misteri italiani, una domanda: David Rossi, comunicatore di Monte dei Paschi di Siena, precipitò esattamente tre anni fa da una finestra del suo ufficio, a Siena. L’inchiesta fu archiviata come suicidio, oggi è riaperta sulla base di nuove perizie: si avanza l’ipotesi che David sia stato ucciso da almeno due persone. Ieri, una grande manifestazione nella città toscana, a sostegno della mamma Vittoria Ricci Rossi, che giustamente esige la verità.

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MISTERI FUTILI / MYRTA MERLINO

Myrta MerlinoPer la serie dei minimi misteri italiani, la domanda futile è la seguente: quando mai Myrta Merlino, conduttrice a La7 de “L’aria che tira”, la smetterà di sovrapporsi con superflue opinioni al dibattito nel suo studio, quando riuscirà a moderare il chiasso che lei stessa peraltro provoca, quando eviterà di tagliar corto di fronte alle (poche) esternazioni interessanti che, nonostante tutto, si fanno strada nel talk? Quando finirà di gorgogliare, ridendo a sproposito, durante la conduzione? Risposta semplice: mai. E – per fortuna – non ci sono manifestazioni, sennò lo show comico diventerebbe grottesco. Myrta riesce perfino a interrompere il bravo meteorologo Paolo Sottocorona!

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DIRETTORI IN TRANSITO / 1. DE BORTOLI SU BERLUSCONI, RENZI E MONTI

De bortoliNon vedo l’ora che Ferruccio ritorni in pista, dopo aver diretto per lustri “Il Corriere della Sera” ed essere riapparso da poco in via Solferino come editorialista. Ha dato una fantastica intervista a Pietro Senaldi di “Libero”: “Berlusconi ci deve un discorso sincero, Renzi è spietato, Monti ha salvato l’Italia…”. Mi incuriosisce soprattutto l’ultima battuta, visto che del prof. si parla molto, si sente il profumo di un imprevedibile ritorno.

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DIRETTORI IN TRANSITO / 2. FELTRI SU BERLUSCONI, BERTOLASO, VERDINI

feltri-vittorioE non vedo l’ora che Vittorio ritorni in pista, ho già riferito che i boatos lo vorrebbero alla guida di “Il Tempo”, che dovrebbe essere acquisito dal gruppo Angelucci. Feltri ha dato anche lui una forte intervista, in questo caso ad Alessandro Ferrucci per “Il Fatto”. “Oltre a pensare: io sono io e voi non siete un cazzo, Silvio sogna di abbandonare la politica in un momento nel quale non è più in disgrazia”, “Berlusconi insiste su Bertolaso: assurdo candidare e mettere la faccia e le energie verso uno che è sotto processo”, “Berlusconi è troppo concentrato su se stesso? Si è sempre sentito e si sente ancora oggi una quercia, ma lo sanno tutti, sotto le querce non cresce mai nulla”, “Quello di Verdini è stato un addio micidiale: sapeva organizzare, tenere i contatti, gestire tutto il partito”.
Il mio amico Vitt. mi consenta di chiosare: Berlusconi, prima di ritirarsi, vorrebbe il riconoscimento di essere stato uno statista; sotto le querce spesso crescono i funghi, molti sono i migliori, a mio parere i porcini (absit iniuria verbis).

PRIMARIE A ROMA, LA BATTUTA DI D’ALEMA

Lo riferisce Sebastiano Messina. D’Alema, di umore più scuro del suo labrador nero, arriva al seggio delle primarie e dice: “Vedo più osservatori che elettori e protagonisti…”, e se ne va. C’era soprattutto la solita piccola folla di fotografi, cameraman e cronisti. Salutati sempre con sarcasmo dall’ex premier: “Mai che vi facciate gli affari vostri”.

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QUELLA VOLTA CHE RIVERA VS I LO BELLO…

Rivera - Lo belloQuella volta che Gianni Rivera, campionissimo del Milan, esasperato dagli arbitraggi ostili di Concetto Lo Bello, padre, e Rosario Lo Bello, figlio, con l’ironia tagliente che lo distingueva, disse: “Speriamo che d’ora in poi nella famiglia Lo Bello si facciano solo figlie femmine…”.

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cesare@lamescolanza.com
07.03.2016