“In che senso una sinistra che insegue Grillo e una destra che rincorre Salvini sono il miglior regalo per un Renzi di governo” (Claudio Cerasa, “Il Foglio”, martedì 10 novembre 2015).
ATTUALIZZANDO… UNA DOMANDA RESISTE, SPONTANEA
Il giovane direttore del Foglio, erede di Giuliano Ferrara, centra al cuore il problema e ha ragione. Perciò continuiamo a chiederci: Renzi dura perché è forte, intelligente e furbo oppure perché le opposizioni sono confuse e allo sbando?
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BATTUTE FORMIDABILI / PIERO OTTONE, IL PREMIER, LA 7
Giuliano Ferrara non si è lasciato scappare la battuta di Piero Ottone (fui svezzato da lui in anni remoti: la sintesi è una sua rilevante qualità): “Renzi è un colpo di fortuna piovuto dal cielo”. Anche questa è una risposta al dubbio che ho proposto qui sopra. Per la verità il premier non gradisce le critiche, come (quasi) tutti i leader. E sbotta contro La 7 di Urbano Cairo: “C’è una tivù che lavora tutti i giorni per I Cinque Stelle”. E pensare che io (in buona compagnia) pensavo, anzi penso, che ai chiassosi dibattiti un po’ di elite e un po’ di casta de La 7 una cosa manca davvero, la vox populi.
COCCOLE INESAURIBILI / ROSSELLA PER MONTEZEMOLO
All’amico Carletto Rossella propongo di assegnare un premio sul valore dell’amicizia. Dopo aver contato quante volte, nella sua rubrica di cosiddetta “Alta società”, manda morbide carezze e gentili pensieri al suo adorato Luca. Oggi: “Al raduno Ferrari del Mugello è apparso un grande cartello con scritto: Grazie Luca. Ma qualcuno lo ha fatto togliere. Comunque: Grazie Luca!”. Ma qualcuno, chi? I trafiletti mielosi di Carlo sono gialli con una vittima ma senza autori né mandanti. Così siamo obbligati alle ipotesi più banali. Qualcuno, chi?! Forse è stato lo stesso Rossellino a metterlo, quel misterioso cartello; e a farlo togliere, naturalmente, l’odiato Marchionne. O no?
EVENTI BIZZARRI / GIOCO: GOVERNO CONTRO GOVERNO
Succede anche questo nel Bel Paese. Il gioco rappresenta una fonte di entrata gigantesca per le casse dello Stato. Il governo, che ne ha bisogno, è ben felice e addirittura in alcuni casi fa e ha fatto il biscazziere, nel senso che gestisce direttamente le lotterie, il tavolo verde. In tutti i paesi civili il gioco è regolamentato, controllato, gestito secondo regole legali, nell’interesse pubblico. In Italia, no. Da una parte lo Stato incassa il denaro che gli serve, dall’altra strizza l’occhio ai moralismi in buona e cattiva fede, non da regolamentare né gestire né vigilare. L’ultimo grottesco episodio? Le Ferrovie dello Stato organizzano una manifestazione a sostegno dei benpensanti che di gioco non vogliono sentir parlare, senza sapere di che cosa si parla. Alla stazione Termini di Roma, of course. Saletta con 24 posti a sedere, sullo sfondo il rumore dei treni e la folla di viaggiatori che hanno ben altro a cui pensare. L’evento dura stancamente mezz’ora. Un autorevole rappresentante del governo, Delrio, persona abitualmente laboriosa e preparata, propone il suo prevedibile discorsetto.
Alla faccia della Peppa, che a poker è la donna di picche: è consentita una chiosa? 1. Il gioco, pur tanto maltrattato, porta all’erario otto miliardi, molti posti di lavoro, senza contare il potenziale sviluppo turistico. 2. Se il gioco fosse vietato, il vantaggio sarebbe della criminalità organizzata, che metterebbe le grinfie sulla torta. 3. È proprio impensabile che il governo riesca a gestire, controllare, incassare, distinguere tra giocatori compulsivi (pochissimi) e giocatori che dovrebbero essere liberi di divertirsi come vogliono?
VALUTAZIONI INTELLIGENTI / VIVA I LOBBISTI. MA LORETANA?
Sul nostro sito parallelo, www.lamescolanza.com, abbiamo ripreso un ottimo articolo dal sito di “Il Giornale”, che valorizza giustamente il prezioso lavoro dei lobbisti: ci sono riflessioni controcorrente, idee, nomi e cognomi, schietti giudizi, sapete che ho la fissazione delle classifiche e pagelle, la nostra rivista “L’attimo fuggente” è specializzata in questo. Un solo appunto, dunque: manca, nell’articolo, la citazione della più preparata, meticolosa studiosa nel mondo dei lobbisti. Si chiama Loretana Cortis, di Poste Italiane, il suo motto potrebbe essere: Mi documento, ergo sum. Gli addetti ai lavori nel mondo istituzionale lo sanno bene. E io la inserisco nel nostro personale albo “Madamin, il catalogo è questo” delle donne italiane eccellenti per competenza, prestigio e potere.
10.11.2015