OGGI VI DICO CHE… LA LEGGEREZZA DI RENZI

“Ai dati di Renzi io credo: fin da piccolo ho sempre desiderato essere ingannato.” (Riccardo Ruggeri)

ATTUALIZZANDO… RUGGERI/ LORENZETTO, UNA INTERVISTA SPECIALE

stefano-lorenzettoRiccardo Ruggeri non è solo un fine,  inesorabile e documentato opinionista, colto e ironico: qualche giorno fa si è cimentato in un genere per lui insolito, l’intervista. Ha proposto domande a Stefano Lorenzetto, in occasione dell’addio al Giornale del celebre giornalista (lui sì, specializzatissimo nelle interviste: ne ha pubblicato 769, un record certificato ufficialmente dal Guinness dei primati). L’intervista è stata pubblicata su “Italia Oggi” dal direttore Pier Luigi Magnaschi – che scova o accoglie e adora queste chicche – ed è godibilissima, intrigante: l’abbiamo ripresa su www.lamescolanza.com e scoprirete perché le domande formulate da Ruggeri siano state 28, non una di più, non una di meno. E domani pubblicheremo un gran bel ritratto, firmato Ruggeri, di Jeremy Corbyn, il “vecchio arnese” rifiutato ed emarginato, che probabilmente diventerà il nuovo segretario del partito laburista.

MIGRAZIONI 1 / SORPRESA! UN OMAGGIO A MICHELE SERRA

michele-serraStimo Michele Serra, ma non leggo quasi mai la sua rubrica, “L’amaca”, su La Repubblica. Il motivo è lo snobismo (per me giornalisticamente insopportabile) con il quale il bravo scrittore e giornalista propone la rubrica: sempre, senza titolo. Il che non chiarisce quale sia il contenuto del pezzetto, non stimola la curiosità, anzi esige uno sforzo di attenzione (e io sono contrario agli sforzetti gratuiti) da parte del lettore. Qualcosa del genere faceva un mitico direttore della “Gazzetta dello Sport”, Gualtiero Zanetti (“il maresciallo”, per gli amici e nemici) in prima pagina sul suo giornale, quaranta o cinquant’anni fa. Però Zanetti, sostanzialmente un eccellente cronista, si divertiva a pubblicare breve e importanti notizie, retroscena piccanti e clamorosi: gli addetti ai lavori sapevano che avrebbero trovato qualcosa di inedito. Non così Serra. Però oggi ho sbirciato nella sua amaca e ho letto alcune riflessioni sulle migrazioni, che sottoscrivo parola per parola. Mi limito a citare queste parole: “Chissà se Orban l’ha capito, e di rimbalzo Salvini, che il filo spinato, ben prima di essere giusto o ingiusto, è inutile… E’ un cataclisma epocale, questo, che cambierà per sempre il volto del mondo e perfino della vecchia, rugosa Europa: se in peggio o in meglio dipende da come sapremo organizzare l’accoglienza e l’integrazione, ovvero l’estensione dei nostri stessi doveri e diritti.” Bravo, Michele. So che poco ti cale se io segua o no la tua rubrica, ma ti assicuro che se alla rubrica – so anche questo, non lo farai – dovessi deciderti a mettere anche un chiaro titolo, i tuoi lettori e ammiratori aumenterebbero e ciò che scrivi avrebbe maggior risonanza.

MIGRAZIONI 2 / SE CI FOSSERO PRIMO LEVI E LEONARDO SCIASCIA

Primo_LeviDi fronte alla vergognosa iniziativa del governo ceko, che ha ordinato alla sua polizia di bollare con un marchio sul braccio i migranti (una crudeltà che evoca ciò che facevano i nazisti con gli ebrei), più che mai avverto l’assenza, in Italia, di un testimone dei tempi apprezzabile, rispettato da tutti, di qualità e acume super partes. Con tutto il rispetto e la stima per il succitato Michele Serra e per tanti altri egregi scrittori, i primi nomi che mi vengono in mente sono Primo Levi, che non ho avuto il privilegio di conoscere, e Leonardo Sciascia – con cui ho avuto la fortuna di una relazione amichevole, che vissi con emozione e soggezione, lusingato dalla sua bonaria cordialità. Chissà cosa scriverebbero oggi, Levi e Sciascia, se fossero vivi. Mi permetto di consigliare a tutti, e soprattutto ai giovani, di rileggere o scoprire i loro libri, i loro scritti. Mi viene in mente un terzo nome, uno scrittore e poeta che sicuramente ci illuminerebbe, portandoci fuori dal chiasso osceno di polemiche prive di senso: Pier Paolo Pasolini. Levi, Pasolini, Sciascia forse ci avrebbero aiutato, per orientarci nel nostro smarrimento. La verità cruciale è che noi (dis)umani rischiamo di perdere – non è la prima volta, nella storia – la capacità di avere solidarietà, subito, e poi pietà, di fronte alla sofferenza di milioni di infelici, nostri simili. Perché? Come si fa a non piangere di fronte all’immagine di quel piccino morto in braccio a un uomo, un’immagine atroce che sta facendo il giro del mondo, testimonianza indelebile della nostra insensibilità?

L’ASSESSORE JUVENTINO / DA SEBA MESSINA, UNA LEZIONE DI STILE

stefano1Avete presente l’assessore torinese al Comune di Roma, tifoso ultrà della Juventus, che ha insultato la Roma, definendola più volte “di merda”, suscitando un putiferio forse esagerato, rispetto ai veri e grandi problemi della Capitale? A parte il fatto che il sindaco Marino e la sua giunta comunale sembrano nel mirino del destino con una sequenza che sarebbe esilarante, se non fosse drammatica, a parte il fatto che non abbiamo più parole da aggiungere allo sgomento e all’indignazione per quella sequenza drammatica e per un uomo politico avvinto in modo grottesco alla sua poltrona. A parte tutto questo, ammiro l’eleganza di Sebastiano Messina – sempre ironico e a volte perfido – che distingue l’inizio del commento: “La missione segreta che si è autoassegnata Stefano Esposito, il torinese nominato assessore ai Trasporti del Campidoglio, dev’essere quella di individuare con la massima esattezza il limite di sopportazione del cittadino romano…”

FUTURIBILE / IL SUCCESSORE DI RENZI NEL PD

renziSecondo il Foglio, la sinistra del Pd si porta avanti col lavoro e prepara già il congresso. “Mai dire scissione… Buttare giù il premier è impossibile (?), meglio contendergli la segreteria. Carambola di nomi e illusionisti. Rossi, Emiliano, Zingaretti.” Tre presidenti di Regioni, aggiungiamo noi. Il punto interrogativo, casto e sobrio, sull’impossibilità di buttar giù Renzi premier è, invece, farina del sacco di Claudio Cerasa, il giovane erede di Giuliano Ferrara alla guida del quotidiano.

IL MASSACRO DEGLI ALBERI / PER I POSTERI CHE VORRANNO CAPIRCI…

alberiTra cent’anni, nel 2100, o tra mille, nel Tremila, i nostri posteri faranno bene a chiedersi come e perché abbiamo dimezzato gli alberi nel nostro pianeta. Erano sei trilioni, gli alberi, nel nostro mondo, ora sono tre. Ne rimangono ancora 422 per abitante, riusciremo a distruggere anche questi? Forse sì. Tra 150 anni saranno 214 a persona, nel Tremila – di questo passo – i nostri posteri non avranno la minima consapevolezza di cosa sia stato un albero.

ALTA SOCIETA’/ QUESTE SI’ CHE SONO SODDISFAZIONI…

mogherini…e le dobbiamo, sempre, al caro Carlo Rossella, tenutario di un imbarazzante salottino, sul Foglio, dedicato alla cosiddetta “Alta società”. Minchiaccia la miseria, se mi è consentito questo bassissimo eloquio. Secondo Rossella, “molte signore spiaggiate a Capalbio, vorrebbero sapere il nome della misteriosa crema per il sole ben usata dall’abbronzata e molto benestante Lady Mogherini.” Come sempre, Carletto 2000 ha il potere di provocare ulteriori, utili e futili curiosità, le nostre, sono tre. La prima: Capalbio dunque è ancora di moda? Boh, boh… La seconda: la crema è “ben usata” dalla Lady. E cosa succederebbe, se disgraziatamente fosse usata male? Ustioni, arrossamenti, pruriti? La terza: perché ricordare che Lady Mogherini è benestante? Forse la crema è costosa, non è alla portata delle spiaggiate, e curiosette, signore di Capalbio? Comunque sia, la prego, signora Mogherini (perché poi Carletto la chiama Lady?): riveli il nome misterioso della crema, così non solo le spiaggiate, ma anch’io, casalingo e bianco come un verme, possiamo andare a dormire sereni.

cesare@lamescolanza.com

03.09.15