“Renzi è un ragazzo fortunato nel senso che nessun presidente del Consiglio ha mai avuto niente del genere dalla Bce. Questo però significa che non potrà più chiedere nulla a Draghi: il governatore è arrivato al limite estremo (salvo un difficile, eventuale programma di acquisto di titoli di Stato) a cui poteva arrivare.” (Danilo Taino,il Corriere della Sera, 5 settembre 2014).
ATTUALIZZANDO… IMPARI, GALLI DELLA LOGGIA
Non mi inserisco nel dibattito sulla decisione di Draghi di abbassare i tassi allo 0,05: roba complicata per me, capisco qualcosa, ma non i retroscena, le implicazioni politiche, le prospettive, i benefici reali (prevalenti) per chi o per cosa.
No. Prendo questo pretesto per rivolgermi ancora una volta, è una mia fissazione, al mitico Ernesto Galli della Loggia, il più logorroico editorialista d’ogni tempo (lo stanno studiando, presumo, per accoglierlo nel Guinness dei primati). Ernesto, legga Taino di oggi: un forte concetto, qualche riflessione divulgativa, chiarezza, brevità e conclusione in prima pagina – con gratitudine dei lettori, che non amano sfogliare e spiegazzare il giornale, alla ricerca del seguito, quasi sempre superfluo. C’è bisogno di citare l’immenso Montanelli? Indro sosteneva (parole al vento per Ernesto il Pisciato-re) che per un articolo di fondo è sufficiente un’idea, possibilmente forte, popolare e persuasiva, meglio se controcorrente; se ci sono troppi concetti, la verbosità e le spiegazioni, gli intrecci, le articolazioni si intrecciano confusamente, rovinosamente. (Aggiungo: ho intervistato alcuni temerari lettori (di) della Loggia, che mi hanno confidato: ma che cacchio voleva dire?).
Taino oggi, Sartori e Romano, Polito e Ostellino, Severgnini e tanti altri dimostrano per i lettori quel rispetto che Ernesto ignora (solo Panebianco condivide questa superba protervia). Daje Ernestuccio, che c’è la puoi fare: oppure mandami i tuoi sproloqui in anteprima, le mie forbici avranno un orgasmo.
GIANNELLI DOCET… QUESTA È LA SINTESI
Ernestino oggi è nel mio mirino: se non gli va di imparare da Taino (è tutto in Roma, spontanea), rifletta sulla vignetta di Giannelli. Una panchina, un infelice e un miserabile seduti fianco a fianco. L’infelice: “Dicono che ormai il denaro non costa più niente”. Il miserabile: “È la miseria che costa cara!”.
Evviva gli umoristi. In principio fu Forattini. Ora, da anni, è l’immenso Giannelli a dettare legge. Si ispiri agli umoristi, della Loggia: per la capacità di sintesi e il coraggio. Un’idea, un graffio, altro che il suo parolaio. Provi a sviluppare in venti righe la battuta fulminante di Giannelli, poi ne aggiunga altre venti se proprio non ce la fa, e la smetta di menare il torrone.
MONTEZEMOLO, LO STRANO CASO DELL’ILLUSIONISTA
L’avvocato Luca Cordero di Montezemolo é uno dei più grandi illusionisti che abbia conosciuto in vita mia. Di suo, non ha competenza in nulla e non saprebbe fare nulla. Grazie però alla sua unica, preziosa qualità (sa circondarsi, con intelligenza mai disgiunta dall’astuzia, di collaboratori competenti e bravissimi) ha ottenuto qualche buon successo. Protetto dall’amore di Susanna e dall’affetto snob di Gianni Agnelli, ha avuto una carriera facile come una passeggiata di salute. Lo conobbi negli anni settanta quando era direttore delle relazioni esterne della Fiat (all’ufficio stampa imperava il mio amico Marco Benedetto). Mi illusi che Luca fosse mio amico, rapidamente capii che l’illusionista è amico di tutti e quindi di nessuno, è un vero amico solo di se stesso. Susi non gli ha trasmesso la virtù della passione, Gianni gli ha infuso il suo cinismo, elegante ma non elitario come il suo, anzi concreto e un po’ volgare. Grazie alla sua qualità di scalatore, addirittura Luchino riuscì contemporaneamente o quasi ad essere presidente di Fiat, Ferrari, Confindustria, Federazione Editori e chissà di quante altre poltrone di potere.
Poi inevitabilmente è cominciata la discesa. C’era molta panna montata in Luca, forse ereditata da quella che Scalfari crudelmente attribuì all’Avvocato. E ora si dice che Montezemolo stia per lasciare il suo bunker alla Ferrari (in condizioni pessime) per trasferirsi in Alitalia, che sarebbe la sua tomba carrieristica. Un po’ mi dispiace. Un grande illusionista dovrebbe ritirarsi prima che il pubblico ne scopra trucchi e segreti.
GLI AFORISMI DI CESARETTO… IL TROPPO NON SEMPRE STROPPIA
(Dedicato a Luca di Montezemolo). Il troppo stroppia? Forse sì, ma ci sguazziamo piacevolmente, in particolare se non ce lo meritiamo.
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LIBERATE I MARÒ! CON GLI AUGURI ALLA SPOSA INDIANA
Come ho scritto ieri, domani si sposa sfarzosamente a Brindisi una ricca ereditiera indiana. Vi mando un appello: indirizzate gli auguri alla sposa e suo papà (considerato il terzo uomo più potente del suo Paese) e chiedete, visto che amano l’Italia e Brindisi è la città dei marò, di intercedere affinché Latorre (colpito da un ictus) e Girone, siano restituiti alla libertà. Loro, papà e figlia, possono riuscirci. Sia posta fine a questa umiliazione italiana, a questa vergognosa ingiustizia mondiale.
NAZIONALE E CONTE, MODERARE GLI ELOGI!
Il giornalismo italiano, esaltando il vittorioso debutto di Conte, è ricascato con tutte le scarpe in un vecchio vizietto: trionfalismo esagerato. Possiamo almeno aspettare martedì e la gara, importante e in trasferta, con la Norvegia? La più che amichevole partita con l’Olanda ci ha visto in vantaggio per 2-0 dopo dieci minuti. Agli olandesi – in dieci dopo dieci minuti – mancavano Robben e altri titolari: la maggior parte della squadra sembrava in gita premio. Diamoci una calmata!
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05.09.14