OGGI VI DICO CHE… INFORTUNI IMPARABILI

“C’erano delle zanzare talmente grosse che l’Autan si dimostrava efficace solo se le centravi col flacone!” (Claudio Bisio).

ATTUALIZZANDO… A VOLTE E’ IMPOSSIBILE DIFENDERSI

zanzara

La battuta di Bisio – attore e comico eccellente, mi piacerebbe vederlo in un ruolo drammatico, quando la smetterà di divincolarsi tra nord e sud, per il botteghino, frenando il suo talento – io la leggo a modo mio. Succede a volte che ti ritrovi in una tempesta di zanzare, e se sono grosso, neanche il falcone di Autan ti aiuta, direi andando al di là della battuta di Bisio. Succede, fuor di metafora, che ti trovi in mezzo a un groviglio di impicci e rischi di pagare ciò che non meriti, ti resta il cerino in mano (chiedo venia per la frase fatta). In questi giorni, mi trovo avvolto in una matassa di fili lievi – apparentemente deboli, facili da spezzare – che diventano una camicia di forza. Ve ne scrivo adesso perché, presumo, a tutti sarà capitato qualche volta, quindi capirete – immedesimandovi – il mio stato d’animo. Se riuscirò a districarmi, non scriverò nulla, per rispetto degli altri. Se non ci riesco, racconterò una edificante storia dei nostri giorni.

CALABRESI RESTA A LA STAMPA, FONTANA UFFICIOSAMENTE AL CORRIERE

Mario Calabresi

Mario Calabresi è giovane, avrà tutto il tempo per realizzare il sogno trasparente della gran parte dei giornalisti italiani: arrivare a dirigere il Corriere della Sera. In una intervista a “Prima”, una sorta di bibbia dell’editoria italiana, ha dichiarato (era tenuto in ballo da molti mesi) che non andrà lui al timone di via Solferino. L’annuncio è un capolavoro di eleganza e di diplomazia in stile “turineìs”, probabilmente il punto di arrivo di un accordo tra Calabresi ed Elkann, ovvero della proprietà de La Stampa (e di magna pars di Rcs).  Dunque: “Prima comunicazione”  chiede a Calabresi se sia vero che abbia deciso di restare a Torino, Calabresi risponde “Non sarò io il direttore del Corriere” e soavemente precisa: “Ho detto a John Elkann, che mi ha chiesto di rimanere alla Stampa, che sarei stato felice…” Indi, gioiosamente, annuncia il pareggio del bilancio, l’impegno nell’operazione Stampa-Secolo con uno sviluppo della digitalizzazione da cui è affascinato moltissimo, la fortuna di aver sempre avuto garanzie di totale libertà editoriale (ndr, non sembri una malizia, alle 5 della sera: al Corriere forse non sarebbe stato così?). A volte i drammi e le congiure, le tempeste legate al controllo dei giornali sembrano risolversi come in una classica fiaba: tutti felici e contenti! Sarà così? “Prima” conferma che il successore più probabile di Ferruccio de Bortoli è Luciano Fontana, sulla base anche di tre riferimenti indicati da Bazoli, presidente di Banca Intesa: qualità, indipendenza, tradizione. Vedremo nei prossimi giorni. “Prima” sussurra anche che in contrapposizione su Fontana era Carlo Verdelli, ma su questo nome il tackle di Diego Della Valle ha fatto interdizione.

DA “PRIMA” AL SITO DI FRANCO ABRUZZO

Franco Abruzzo

Franco Abruzzo è di Cosenza come me e da Cosenza partimmo quasi insieme all’inizio degli anni sessanta, per cercare fortuna al nord. Nelle strade di Cosenza assistei all’esame di guida, spettacolare e mal riuscito (ve lo racconterò) di Ciccio. Dopo vari fatti e misfatti (mi taccio per me, lui imperversò al “Giorno” e poi al “Sole 24 Ore”, approdando alla presidenza dell’Ordine della Lombardia), ora tutti e due siamo in pensione. Io mi diverto così, se mi state leggendo: con questa sorta di diario e scrivendo qualche libro. Franco ha fondato un sito dedicato a quanto succede nell’editoria d’informazione. Se “Prima” è una bibbia generalista per chiunque, in qualsiasi ruolo, lavori nell’editoria, il sito di Abruzzo è un vangelo impareggiabile, soprattutto nell’informazione sindacale, uno scudo per noi giornalisti che vogliano documentarsi sui diritti della categoria (sempre più tormentata). Ecco, solo per oggi, alcuni  suoi titoli, tanto per dare l’idea: l’Inpgi pronta ad erogare l’ex fissa a 1200 giornalisti in attesa; riforma pensioni: Renzi sconfessa Boeri, il Pd attacca la Fiom, Damiano attacca Landini; la cronistoria della vicenda Sopaf-Inpgi; il cdr del Corriere considera inopportuno l’inserimento di Gerardo Braggiotti nel nuovo cda; gli stipendi della BBC secondo il Sun; e molto, moltissimo altro, soprattutto auree indicazioni, come detto, sui diritti (oggi, cosa fare per difendere il posto di lavoro fino a 65 e 70 anni).

I PERSONAGGI LIBERI DI MENTE / IL CATALOGO E’ QUESTO

Costanza Esclapon

E’ indispensabile una puntualizzazione, a fronte di tante domande (ragionevoli, fondatissime, che ho ricevuto) sulla compilazione del catalogo. In sintesi: ma questo catalogo (diviso in due parti, viventi e defunti) che razza di guazzabuglio sarebbe? Rispondo. L’ideuzza, che è partita come un gioco tra amici e lettori, è fondata su un presupposto libertario (e quale, se no?): la compilazione è affidata a me medesimo e alle segnalazioni che mi arrivino attraverso il web, indicazioni di amici, lettori, ecc. Aggiungo adesso: chi lo vorrà, potrà autorizzarmi a firmare le varie indicazioni. Arriveremo ovviamente a centinaia di nomi. Per ora, capisco lo sconcerto di chi legga il nome di Francesco Totti a fianco di Alberto Arbasino e Aldo Busi! Io stesso ho inserito i nomi di due mie preziose collaboratrici, Ilaria Ammirati e Marilisa Belli, e quello di Fiammetta Jori – il mio Nobel personale per la poesia – con la stessa sollecitudine con cui il nome del massimo simbolo, a mio giudizio, della libertà di mente: Socrate. A poco a poco tutto andrà a posto e in alcuni casi forniremo adeguate spiegazioni. Intanto scrivetemi! Il catalogo dei viventi, liberi di mente, aggiornato a ieri: Ilaria Ammirati, Alberto Arbasino, Marilisa Belli, Aldo Busi, Massimo Cacciari, Maurizio Cattelan, Francesco Cevasco, Marina Cicogna Mozzoni, Andrea D’Angelo, Massimo Donelli, Mauro della Porta Raffo, Giuliano Ferrara, Massimo Fini, Fiammetta Jori, Stefano Lorenzetto, Selvaggia Lucarelli, Clemente Mastella, Claudio Magris, Luisa Montolivo, Morgan (forse), Marco Pannella, Papa Francesco,  Livia Pomodoro, Riccardo Ruggeri, Vittorio Sgarbi, Luisa Todini, Francesco Totti, Lucio Villari. E il catalogo dei defunti: Edoardo Agnelli, Dario Bellezza, Carmelo Bene, Vincenzo Cerami, Jean Cocteau, Carlo Emilio Gadda, Mario Luzi, Alda Merini, Pier Paolo Pasolini, Amelia Rosselli, Leonardo Sciascia, Socrate, Maria Luisa Spaziani. Oggi aggiungo, tra i defunti: Voltaire, Giacomo Casanova. Una mia recente amica, l’archeologa Giovanna Arciprete, studiosa – tra l’altro – di Roma antica (e la racconta divinamente, in romanesco) mi ha ingiunto di inserire Nerone e Caligola. New entry? Franco Abruzzo, leggete qui sopra. Colti nella Rai, aggiungo Valerio Fiorespino, Costanza Esclapon e Andrea Vianello. Su quest’ultimo, ho avuto una perplessità anti-libertaria: vuole diventare mitico come Maurizio Costanzo, il baffo più celebre della televisione. Maurizio si arricciava i baffi compulsivamente con il pollice e l’indice della mano destra, Andrea addirittura utilizza un pettinino. Tra i defunti, inserisco anche Simone de Beauvoir (su Sartre aspetto un po’) e – su segnalazione di Irene Ranaldi – una sua bella massima: “Una donna libera è il contrario di una donna leggera”… Scrivete, partecipate!

*** IL CATALOGO DEI LIBERI DI MENTE, I NECROLOGI E/O TUTTO CIO’ CHE VOLETE. Scrivetemi, se volete, indirizzando a cesare@lamescolanza.com Risponderò a tutti: qui o privatamente. Mi permetto di ricordarvi che terrei molto alle vostre segnalazioni per comporre il mio catalogo dei personaggi, viventi e defunti, definibili “liberi di mente”. E non solo: se volete farmi un regalino, mandatemi il vostro necrologio, su di me: li colleziono in vita per mio diletto, il vostro vantaggio sarà quello di non dover sprecare – eventualmente – tempo e denaro, quando sarà. Se poi pensate che è un’esigenza futile e stupida, vi capirò (intervenite sugli argomenti che preferite, accetto qualsiasi cattiveria, niente insulti né bestemmie però: non ne faccio e non ne voglio).

31.03.15