“Basta con le polemiche. Il Governo e Renzi valutino ciò che facciamo” (Ignazio Marino, sindaco di Roma)
ATTUALIZZANDO… E PERCIO’ LA GENTE DISPREZZA LA POLITICA
Di Ignazio Marino, come persona, ci importa poco: anzi, sinceramente, niente. Di Marino sindaco ci siamo occupati, come fanno tutti: da prima senza pregiudizi, secondo gli insegnamenti di Socrate, poi con motivata indignazione. A noi interessa soprattutto la condizione, sempre più disastrosa della città di Roma. E pensiamo che l’ineffabile primo cittadino abbia superato ogni limite. Ieri, al momento di formare la sua nuova giunta, si è spinto a dire con incredibile disinvoltura, ciò che abbiamo riportato qui sopra: invoca l’alt alle polemiche, chiede di essere giudicato per ciò che farà. Sorvola su numerosi, scandalosi particolari: 1. Politicamente, è diventato sindaco di Roma grazie alla designazione di un partito che adesso, guidato da Renzi (per di più capo del Governo) lo ha sfiduciato ripetutamente, con espressioni inequivocabili. 2. giornalisti, politici, opinionisti, autorità varie in Italia e nel mondo hanno dato della sua amministrazione terrificanti giudizi. In poche parole, Marino è indesiderato e contestato ovunque. Le vergogne di Roma sono sotto gli occhi di tutti: invece di invocare ancora la pazienza del Governo e dei cittadini, farebbe bene, il signor Marino ad indicare una sola cosa da lui realizzata da quando è diventato sindaco. Quanto ai cittadini le proteste sono diffusissime: ormai non c’è giornale (anche internazionale) che non legga il suo rifiuto a dimettersi come una sfida insolente verso il Premier e verso i cittadini romani. 3. L’ultima posizione critica nei suoi confronti arrivano dal Ministro degli interni Alfano, che non proporrà lo scioglimento per mafia del Comune di Roma, ma ha evidenziato i “gravissimi episodi” che hanno segnato l’attività della giunta Marino per i rapporti con l’organizzazione malavitosa di Buzzi e Carminati. 4. Infine, come detto, da questo nostro piccolo e assolutamente indipendente isolotto, abbiamo trattato inizialmente il Sindaco, con attenzione e rispetto sollecitandolo a provare, almeno provare, a fare una cosa buona per la città: ad esempio, ripulirla dalla disgustosa sporcizia. Neanche una parola di risposta da Marino, come del resto fa nei riguardi di qualsiasi critica ed appello. Evidentemente, non si considera al servizio della città, ma pensa che la città debba tollerare la sua assoluta inefficienza.
MARINO SI DIMETTERA’. O SARA’ DIMISSIONATO
Qualcuno lo ha difeso, affermando che il sor Ignazio è onesto. Non entro neanche nel merito. L’onestà, per qualsiasi cittadino, dovrebbe essere un comportamento doveroso ed elementare, per un politico dovrebbe essere una qualità scontata, prioritaria. Che ce ne facciamo di un sindaco, dicono onesto( ma incapace di accorgersi tempestivamente del marciume che aveva intorno) e però assolutamente inetto ed incapace? Con un minimo di dignità, dovrebbe togliere il disturbo. Se non lo farà, la facile decisione, è che sarà obbligato a farlo, e nel frattempo la condizione di vita a Roma diventerà sempre più disastrosa.
PANNELLABONINO,NON MI STUPISCE LO SCONTRO
E non mi stupisce perché io sia al corrente di chissà quali retroscena, di antiche e nuove ruggini, come scrivono allusivamente, o riferiscono, tanti cari colleghi. Non mi stupisce perché tra le molte belle qualità dei radicali c’è anche quella di volere, potere e sapere litigare. Discutere, obiettare, aggredire, accendersi passionalmente e trovare aggregazione. Radicali si è nell’anima, è un luogo dello spirito, è una condizione esistenziale: non è necessario essere militanti del partito di Pannella, che è stato grandissimo e vitale per la democrazia in Italia, chiunque può sentirsi vivere e sentirsi radicale. E tanto per parlare come sempre di me, io mi sento radicale, radicalissimo. Adoro Emma Bonino, mi sarebbe piaciuto vederla al Quirinale. Pannella, per me, è stato un riferimento etico costante: mi piace tutto di lui, il coraggio, le utopie, le battaglie, la voglia di vivere e di lottare per una vita più giusta; e anche i capricci, mi piacciono, gli eccessi e i difetti. E il temerario rapporto con la morte: insidiato da gravi malattie, come me, se ne strafotte. Quando dovrà arrivare la Sparviera, arriverà e amen. Nel frattempo, facciamo il dovere nostro, grande e nobile e ispirato e incompreso come il suo, modesto e tenace come il mio. Sono certo che dagli insulti di Marco e dalla pazienza elegante di Emma si arriverà a una conclusione positiva: così quasi sempre succede, quando i confronti e gli scontri sono radicali.
UN OMAGGIO A GIULIANO MONTALDO
Ieri vi ho raccontato di quanto fossi felice per aver ritrovato sulla mia strada, per ora solo al telefono, un vecchio amico: Giuliano Montaldo, maestro di cinema e teatro. Pubblico volentieri la lettere di un altro amico Franco Bellino da Venezia: “Ciao Cesare, oggi ricordi Giuliano Montaldo, grande signore prima ancora che grande regista. Ebbi la fortuna di ideare e poi sceneggiare dei carosello per Olio Cuore con Mariangela Melato che invitava ogni volta a casa sua (dove non poteva mancare la mitica staccionata saltata anni prima da Nino Castelnuovo) una famiglia diversa. Una vera famiglia italiana. Da Venezia venne per esempio l’antiquario Ravagnan con galleria in Piazza san Marco. Noi incontravamo la famiglia sul set la mattina delle riprese… scrivevo delle battute che Mariangela e gli improvvisati protagonisti avrebbero dovuto pronunciare (i dialoghi erano inventati al momento su misura per l’identità delle persone che ci trovavamo davanti e per le relazioni tra di loro). E poi Giuliano girava dei filmati che non richiedevano quasi montaggio. Forse da qualche parte li trovi ancora. Se incontri Giuliano, digli per favore che Giovanna ed io lo ricordiamo sempre con grande affetto e che se venisse, come verrà, a Venezia ci piacerebbe abbracciarlo. Franco. Ps: uno di quei caroselli è questo: https://www.youtube.com/watch?v=dpEm9BH9JOk”.
BEN ARRIVATO VOCALELLI, AL CORRIERE DELLO SPORT
Alessandro Vocalelli è tornato a dirigere il Corriere dello sport, che aveva già guidato molti anni fa, a lungo. Ben tornato e sarò schietto! Mi è molto piaciuto che, fin dal primo giorno, ha spazzato via quell’obbrobrio giornalistico, per fortuna di poche righe, intitolato “L’angolo acuto”. Di acuto non c’era proprio nulla: solo devastanti banalità, un pretenzioso scimmiottatura di una analoga rubrica della Gazzetta dello sport, da anni firmata con successo da Gene Gnocchi. Se poi posso permettermi, aggiungo che non mi sono piaciuti gli editoriali del predecessore, De Paola, e di Vocalelli: come fanno quasi tutti, purtroppo, in tutti i giornali in queste situazioni c’è un eccesso di retorica, di frasi prevedibili, di ringraziamenti e di impegni formali e convenzionali. Non solo per il Corriere dello sport, ma in tutte le occasioni simili, mi dispiace che i direttori uscenti e subentranti non scrivano qualche parola di apprezzamento per le redazioni, che di solito sono esattamente composte da professionisti, anziani e giovani, che tengono in piedi il giornale. I direttori passano, le redazioni restano… ( Se poi qualcuno è incuriosito dal mio rapporto con il grande quotidiano sportivo, dove ebbi 50 anni fa il mio primo incarico come praticante, ricordo che la gioia di tornare a scriverci mi è stata strappata da un equivoco con il direttore e con l’editore. Mi aspettavo che si scusassero, non è successo, mi consolo pensando che la ragione è dei fessi).
CHIEDO CONSIGLI PER IL MIO LIBRO SULLA RAI
Avevo annunciato l’uscita del libro per la fine di luglio, non ce l’ho fatta. Chiedo scusa per l’incauta promessa (o minaccia): non sono mica Renzi io, se non riesco a mantenere una promessa, quanto meno mi scuso. Agosto ferma tutto, in Italia. Quindi, andrò alle stampe a settembre, ma ho ancora qualche settimana di tempo – in vacanza non riesco a non lavorare – per correggere, tagliare, aggiungere. Il libro è incentrato su più di 150 personaggi che hanno segnato la storia e le vicende della Rai, con contributi giganteschi e minuscoli, indimenticabili e dimenticatissimi. Poesie, poesiole, aforismi, ricordi, citazioni e, inevitabilmente, qualche sassolino dalle scarpe che da tempo volevo togliermi… umilmente chiedo a tutti coloro che ne abbiano voglia e tempo di mandarmi, riservatamente, segnalazioni e testimonianze personali. E all’inizio dell’autunno state sicuri che ci divertiremo un po’.
29.07.15