“Essere potente è come essere una signora. Se hai bisogno di dirlo, non lo sei”. (Margaret Thatcher)
ATTUALIZZANDO… DONNE PARTICOLARI,PER COMPETENZA, PRESTIGIO E POTERE
Viva le donne, largo alle donne. Sono assolutamente contrario sia allo straripante e immutabile maschilismo italiano, sia alla mortificante regola (per le donne offensiva) delle quote rosa. Anche per questo oggi vi propongo un elenco di donne di particolare qualità, sono nomi di importante riferimento per ciò che hanno fatto e rappresentano. Sono (per ora) trentadue, come sempre sono aperto al dibattito e agli arricchimenti. E mi dichiaro di opinione esattamente contraria rispetto a quella, sprezzante, di Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos (“Le relazioni pericolose”, 1782): “Non c’è donna che non abusi del potere che è riuscita a ottenere!”. Macché: non so come andassero le cose in quell’epoca, ma oggi, dopo più due secoli, direi che siano gli uomini ad abusare del potere acquisito. Tra le donne prevale diffusamente il pensiero di papa Francesco: “Il vero potere è il servizio”… Quanto ai maschietti, apprezzo la cautela di Sofocle, un paio di migliaia di anni fa: “Non si può conoscere veramente la natura e il carattere di un uomo fino a che non lo si vede gestire il potere”.
MADAMIN, IL CATALOGO (PER ORA) E’ QUESTO… TRENTADUE (PER ORA)
In rigoroso ordine alfabetico…
– Elena Aceto di Capriglia. Contessa (famiglia nobile da centinaia di anni), l’ultima sobria regina, senza altezzosità, dei salotti romani.
– Bianca Berlinguer. Figlia del mitico Enrico? Certo. Ma bravissima di suo, autorevole e rigorosa, alla guida del tg3.
– Marina Berlusconi. Leader della Mondadori, combattiva, esemplare nel sostegno e nella difesa del papà, di cui è possibile successora.
– Ilda Boccassini. Quando sprizzano scintille nella Procura di Milano, “la rossa” c’è: intransigente (non solo) verso Berlusconi.
– Maria Elena Boschi. Ministro per volontà di Renzi, accolta con qualche scetticismo, ma studia di notte per preparare anche i particolari.
– Azzurra Caltagirone. Erede di un impero, manager importante e ricca di personalità, ambizioni perfino inferiori rispetto alle sue qualità.
– Mara Carfagna. Ex ministro, colonna di Forza Italia, anche lei danneggiata dalla grazia fisica, si è affermata per coerenza e competenza. Un futuro da leader.
– Maria De Filippi. Decollata grazie all’intuito di Maurizio Costanzo, oggi è number one in televisione: ha inventato il neorealismo televisivo.
– Costanza Esclapon. Dirigente Rai, in qualsiasi società e incarico apprezzata e qualificata per imparzialità e aziendalismo.
– Edwige Fenech. Le è scivolata addosso l’insidiosa fama dei film porno soft, si è affermata come imprenditrice e produttrice. E accetta (miracolo tra le donne), con l’insenescenza, le insidie dell’età per la sua leggendaria bellezza.
– Milena Gabanelli. “Report” è il programma più pungente e temuto della Rai. Candidata alla Presidenza della Repubblica, ha rifiutato.
– Maria Patrizia Grieco. Presidente dell’Enel, personalità autonoma (sul canone da mettere in bolletta, non si fa dettare le regole). Una sua famosa battuta: “Il potere non è buono né cattivo”.
– Marina Grossi Guarguaglini. Ingegnere, fin dagli anni in cui ingegneri erano per lo più i maschi. Tosta, determinata e di mente indipendente.
– Lilli Gruber. Nella foresta de “La 7”, tiene alto il livello dell’emittente, dimostrando che in tivù si può ragionare anziché urlare.
– Maria Latella. Cura su Sky un talk show equilibrato politicamente, ambito dai soliti noti, chiuso a ignoti e figuranti.
– Monica Maggioni. Ex inviata straordinaria su fronti di guerra e Paesi impervi, presidente della Rai con volontà di esercitare un ruolo non convenzionale.
– Marta Marzotto. Se la libertà di mente e la capacità di andare controcorrente hanno ancora un significato, lei sarebbe la first lady.
– Letizia Moratti. Curriculum impressionante: ministro, sindaco di Milano, presidente di banche e della Rai… la mia Thatcher personale. Rigorosa: non fa un favore a nessuno, a prescindere. Un pregio o un difetto?
– Emma Marcegaglia, ex presidente di Confindustria e presidente Eni, schiena dritta, colonna dell’azienda di famiglia.
– Giorgia Meloni. Finalmente una donna sindaco di Roma? Non le mancano certo carattere, passione e indipendenza intellettuale.
– Monica Mondardini, amministratore delegato del gruppo L’Espresso – La Repubblica. Innata qualità dirigenziale.
– Alessandra Moretti. Ha dato, nel Pd, una rara dimostrazione di disciplina e coerenza. In prospettiva, un ruolo da ministro.
– Rossella Orlandi. Direttore generale di Equitalia, e tanto basta.
– Barbara Palombelli. Star televisiva, mantiene un ruolo centrale (e trasversale) nelle relazioni che contano, d’ogni tipo.
– Livia Pomodoro. Magistrato super partes, indicata come possibile candidata al Quirinale prima dell’elezione di Mattarella.
– Sabina Ratti Profumo. Social responsability in Eni, super preparata, studiosa meticolosa e puntigliosa.
– Lucrezia Reichlin. Economista, editorialista del “Corriere della Sera”. Il suo nome fu sussurrato anche per il Quirinale.
– Marina Ripa di Meana. Non ha alcun ruolo istituzionale o professionale, ma è consultata da tutti, su qualsiasi argomento. Qualcosa vuol dire…
– Paola Severino. Prof. alla Luiss, importante studio legale, prima donna ministro della Giustizia in Italia. Autrice di una legge strattonata da ogni parte politica, secondo interessi e convenienze.
– Luisa Todini. Presidente di Poste, ex cda Rai, importante azienda di famiglia. Fascinosa, con inesorabile spirito manageriale.
– Catia Tomasetti. Presidente di Acea, candidata leader alla Camera di Commercio di Roma, esperta di finanza di progetto, legale di livello internazionale.
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22.10.2015