“Renzi ha cominciato a vincere quando ha perso le primarie di un anno fa, pharmacy perchè il disastro politico che ne è seguito ha permesso anche ai più scettici elettori del Pd che rischiare con lui è sempre meglio che perdere di sicuro con gli altri.” (Antonio Polito, il Corriere della sera, 9 dicembre 2013).
ATTUALIZZANDO… “IL PESO DEL SUCCESSO”
Il titolo dell’editoriale di Polito (incentrato, appunto, sul peso, le difficoltà e gli ostacoli per Renzi, disegnati lucidamente nell’articolo) è congruo rispetto alla realtà, anche se insolito perchè, di solito, al protagonista di un trionfo politico almeno il primo giorno si concedono non solo auguri e complimenti, ma anche riflessioni fondate, ispirate da un pur minimo ottimismo. Il primo giorno di scuola è sempre il più bello, vogliamo togliere a Renzi anche questi attimi, probabilmente fuggenti, di serenità? Polito ottimista non è, e fa bene, visto che la scalata del sindaco di Firenze è incorniciato nei ricorrenti tormenti dell’ex partito comunista, e di una sinistra che camaleonticamente ha cambiato più volte pelle, senza riuscire a trovare un’identità. Ma il successo di Renzi va al di là, nei numeri (quasi il 70 per cento dei voti), di ogni previsione; e mi ero sbagliato anch’io, pensando a un vantaggio striminzito sulla coppia, che pareva in rimonta, Cuperlo e Civati. Dunque, questo successo – che potrebbe essere fondamentale per un chiarimento nella confusa politica italiana, almeno per un pezzo – un terzo – della politica… Mentre aspettiamo di vedere quale possa essere il destino di un centrodestra con un Berlusconi dimezzato, e del movimento di Grillo fondato più che mai (e giustamente, intendiamoci) ancora sulla protesta e non su programmi costruttivi, almeno la sinistra sceglie un leader: da oggi sapremo chi comanda, Renzi è il prescelto, sia pure tra le difficoltà e gli ostacoli che non solo Polito indica. Non è poco, questo primo chiarimento: trascinerà anche gli altri, indispensabili, a patto che Renzi sappia prendere il timone in pugno e dare nuovi concreti indirizzi, senza se e senza ma, senza viscidi compromessi, senza deludenti contraddizioni. E dunque, nel primo giorno di scuola, auguri!
CHIEDETE A EZIO MAURO COME SI FA…
…a scrivere un buon editoriale, breve e chiaro, riuscendo a contenerlo in prima – come succede oggi e (quasi) sempre quando il direttore de La Repubblica decide di scrivere. Sapete la mia fissazione e la mia priorità: si può scrivere brevemente, si può evitare di precipitare in noiosi seguiti nelle pagine interne: Angelo Panebianco ed Ernesto Galli della Loggia, che non ce la fanno (quasi) mai, e purtroppo neanche si pongono il problema di trattenere e ridimensionare le loro “pisciate” (ricordo sempre che in gergo si dice così, ma fuor di metafora è proprio così: è come se i due incontinenti articolisti pisciassero sulla testa dei loro sventurati lettori), farebbero bene a farsi invitare a prendere un the, da Ezio Mauro, e chiedessero lumi su come sia possibile scrivere bene e chiaro, pur brevemente. E così eviterebbero di portare su cattive abitudine Antonio Polito, Sergio Romano e Giovanni Sartori – cioè gli ottimi editorialisti del Corriere, che ogni tanto sgarrano. Quanto al contenuto, Ezio Mauro afferma che Renzi ha vinto grazie soprattutto alla speranza che ha saputo trasmettere agli elettori e agli annunci di cambiamento; ed esorta il segretario a mettersi al lavoro subito. En passant, rilevo che “La Repubblica” rappresenta la vera segreteria della sinistra è espressa dalle pagine del quotidiano romano, presidente Carlo De Benedetti e segretario Ezio Mauro. Tutti e due hanno appoggiato Renzi con evidenza, mentre il Fondatore, Eugenio Scalfari, ha detto che non lo avrebbe mai votato – e questo, per il sindaco fiorentino e per i suoi simpatizzanti, non può che essere un bene.
I FORCONI: UN SINTOMO PREOCCUPANTE
Dal momento che non voglio essere allarmista e che però chi protesta in piazza con tanta passione, con i forconi in mano, idealmente e no, mi stanno simpatici, ma veramente più simpatici dei cosiddetti opinionisti che blaterano nei sempre più insostenibili talk televisivi, mi limito a dire: non sottovalutate questa protesta, diffusa in tutta Italia, senza strumentalizzazioni terroristiche. E’ una protesta che nasce da portafogli vuoti, anime disperate, gente delusa ed esasperata.
FERRARA VS. MARIA NOVELLA OPPO, “UNA PORCELLINA MARAMALDA”
Sempre sostenuto dalla sua vocazione ad andare controcorrente, Giuliano interviene sul caso Oppo/Grillo e non risparmia nessuno. Sapete che Grillo nel suo blog ha elaborato una sorta di lista di proscrizione mettendo la brava giornalista dell’Unità al primo posto. Ferrara le esprime una doverosa solidarietà e poi picchia su tutto e su tutti, a cominciare dall’orgia di solidarietà: “Si è scatenato il finimondo costituzionale, non c’è Presidente, Ordine professionale, collettivo pensoso di coglioni che non sia sceso in lotta contro l’indicibile Indice del comico genovese”. Ma anche la Oppo è “parecchio teppistella, i suoi corsivi sono da sempre, specie in materia televisiva che è la sua microspecialità, la biada eccitante del peggior pregiudizio italiano.” E ce n’è per Enzo Biagi, “il compianto re della serie B”, “sbandierato” dalla Oppo – che se ne faceva coccolare “e fiancheggiava il volgare giornalese alla Biagi” -” come il simbolo della giustizia, della sinistra, dei valori antichi e saldi del socialismo umanitario”… Ferocissimo, Giuliano! Conclude dicendo che l’indomita rivoluzionaria della penna è finita tra i soprammobili del vittimismo nazionale. Con esortazione finale: “Maria Novella, se un blog ti attacca non devi recitare la parte del simbolo della libertà di stampa…per una critica un po’ sapida di un tizio che manda affanculo la gente come si sveglia al mattino.” Alla Oppo esprimo anch’io una sobria solidarietà, ma ancora una volta l’articolo dell’Elefantino è splendido per stile e per veemenza, e soprattutto perchè non si lascia incantare dalle esagerazioni dell’enfasi e della retorica di quel mondo salottiero e sinistrevole, che sempre sa come insegnarci a vivere.
09-12-2013
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