“L’Expo ha alzato le aspettative dei milanesi. E dimostrato che si può essere attrattivi. L’articolo del New York Times che, in gennaio,lanciava Milano come la meta turistica mondiale numero uno del 2015 è stato un passaggio fondamentale. Questa può essere la città più attrattiva, anche se non la più bella. Moda, design, food fanno di Milano una metropoli di tendenza, davanti agli occhi del mondo.” (Giuseppe Sala)
“Un folle collage di tende ondulate, di pareti verdi e di massi contorti.” (“The Guardian”)
ATTUALIZZANDO… EXPO / 2. IL MISTERO DEL NUMERO DEI VISITATORI
Il numero dei visitatori é un mistero. Era stato fissato un traguardo generico, da 20, minimo, a 28 milioni, exploit desiderato. Al momento sono stati dichiarati 21 milioni di biglietti venduti.
Dubito che ci saranno certezze e questa vaghezza (preferirei la massima trasparenza) è al centro di estenuanti polemiche tra i fan di Sala e degli organizzatori e i loro, critici, oppositori. Tra le tante curiosità e perplessità, c’è un piccolo giallo interessante.
EXPO / 3. QUANTO E COME HANNO INFLUITO LE GRANDI AZIENDE?
Alla vigilia e al debutto della manifestazione le grandi aziende italiane sono state indotte ad acquistare un gran numero di biglietti. Indotte politicamente, per relazioni, per patriottismo, per sudditanza verso il governo, le istituzioni? Non mi importa, per me non è questo il punto.
Gli acquisti, copiosi, furono fatti con vari intenti: relazioni, omaggi verso i visitatori in arrivo da ogni parte del mondo, rivendita a prezzo scontato verso i dipendenti, eccetera. Facendo i conti prima dell’estate, le aziende si sono accorte che l’entusiasmo era scarso: pochi gli omaggi per i visitatori stranieri, scarso l’interesse dei dipendenti. A quel punto, gli omaggi e gli sconti sono stati formidabili, e questo spiegherebbe il massiccio, incredibile afflusso di settembre e ottobre. Ma conoscere le cifre reali, azienda per azienda, sarebbe interessante e importante per valutare serenamente sotto questo profilo l’esito, successo o insuccesso che sia, dell’evento.
EXPO / 4. TRASPORTI E SERVIZI, NON È STATO UN DISASTRO
Alla vigilia avevo raccolto voci molto allarmate sul disastro annunciato per i trasporti, la metropolitana, i servizi (perfino per il numero e l’efficienza delle toilette), gli alberghi, ecc. Per me è corretto dire che le cose hanno funzionato, non ci sono stati disastri epocali e neanche disagi significativi.
Per gli alberghi, i tour operator al servizio dei turisti stranieri hanno rimediato al caro prezzi degli alberghi di Milano, con la consueta, universale astuzia: hanno proposto Como, Bergamo, Pavia e quant’altro come se fossero località attigue all’Expo. Poveri turisti! Ma il sistema ha retto.
EXPO / 5. LA FAME NEL MONDO? INTERESSE ZERO
Letizia Moratti, ex sindaco e vera ispiratrice dell’evento, aveva ideato un nobile valore: l’analisi e la lotta contro la fame nel mondo. Purtroppo bisogna dire che alla stragrande maggioranza dei visitatori questo importante concetto non ha stimolato il minimo interesse: non solo per mancanza di sensibilità culturale, sociale ed umana, ma perché gli organizzatori non sono stati capaci di proporre iniziative adeguate. Peccato!
EXPO / 6. GLI ORARI, CHE BRUTTO PASTICCIO
Gli orari di accesso erano inizialmente 9-21. Poi, 9-22. Poi 9-23, infine nel week end fino alle 24. Da una parte queste dilatazioni hanno procurato un maggior afflusso di pubblico, dall’altra hanno reso inutili gli sforzi, i sacrifici e i costi con cui si era lodevolmente cercato, nel dopo Expo, di far vivere la città di notte e del dare opportunità serali e notturne ai visitatori per completare la giornata milanese.
È mancata anche una autorevole vox populi, che contribuisse in corsa a correggere, migliorare, coordinare e perfezionare le varie iniziative, secondo le esigenze e i desideri della gente.
EXPO / 7. CORRUZIONE E ALTRI DISASTRI… NEBBIA!
Al di là delle retate di arresti alla vigilia (tanto gravi da far pensare che addirittura si potesse rinunciare all’evento), oggi i Mass media riferiscono ipotesi di nuove misure giudiziarie. Impossibile verificare, nebbia assoluta.
Non è da escludere che i boatos siano alimentati strumentalmente dopo la candidatura di Sala a sindaco di Milano. A questo proposito, propendo a pensare che Sala non si presenterà e non escludo che Pisapia alla fine cambi idea e si presenti.
12.11.2015