OGGI VI DICO CHE… DIMISSIONI, DOLCE CHIMERA SEI TU

“Dimettersi. Rinunciare a un onore per un vantaggio, o rinunciare a un vantaggio per un vantaggio maggiore. (Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo, 1911”)

“In Italia le dimissioni si chiedono, non si danno.” (Roberto Gervaso, La volpe e l’uva, 1989)

“Ho dato le mie dimissioni, ma le ho rifiutate.” (Winston Churchill)

ATTUALIZZANDO… DA MUSSOLINI A MARINO, ILLUSIONI E CHIMERE

Ignazio Marino

Nel 1940  Luciana Dolliver e Meme Franchi (e altri) cantavano “Signora illusione”, di Cherubini – Fragna, ma ben presto la popolare canzonetta fu censurata a causa del verso “illusione, dolce chimera sei tu”, che appariva impertinente e allusivo vero il categorico imperativo pronunciato da Mussolini: “Vincere! E vinceremo!”. Tutto questo mi è tornato in mente, quando ho saputo che il sindaco di Roma, Ignazio Marino, anziché dimettersi come quasi (tutti) fiduciosamente sperano, annunciava spudoratamente l’intenzione di raddoppiare, ovvero di candidarsi anche per un secondo mandato, fino al 2023! Mi ero impegnato a non insistere più sulla richiesta a Marino di dimettersi, visto che ormai (quasi) tutti lo chiedono. E non lo farò. Mi limiterò a citare la caustica e intelligente sintesi di Achille Bonito Oliva, ascoltata in tivù: “Marino è un corpo estraneo alla città di Roma. Lui crede che questo sia un plus, in realtà è un limite.” Difatti. Se Marino si considera estraneo alla corruzione che ha demolito la sua amministrazione (ereditata in parte dalla gestione precedente) forse ha ragione, ma come ha fatto a non accorgersene? Il problema è che Marino, come sindaco, è sordo e cieco di fronte ai problemi che hanno declassato Roma al livello di una città sottosviluppata: non basta l’onestà per saper governare, è indispensabile anche la capacità.

SPAZZATURA / SU ROMA VOLERANNO GLI UCCELLI DI HITCHCOCK?

spazzatura

Tutti ricordano il celebre film del grande Hitch, l’invasione inspiegabile di migliaia e migliaia di uccelli. Roma vivrà anche questo incubo? Non so, non credo, non me lo auguro. Ma c’è chi sostiene che è proprio la spazzatura, che si ammucchia ormai dovunque, ad essere la principale attrazione per gli uccelli che da un po’ di tempo angustiano la Capitale. Corvi, cornacchie, gabbiani e altre specie: alcune, carnivore. Già cani e gatti, non solo cuccioli, spesso sono molestati o assaltati, per strada, da uccelli aggressivi. Quando succederà (se già non è successo) a una creatura umana? Poi, ci sono i topi. Il riferimento in questo caso non è cinematografico, ma letterario: “Uomini e topi”, di John Steinbeck (New York 1937, esemplare traduzione di Cesare Pavese). Sono solo suggestioni culturali, o motivabili presagi?

EXPO 2015 / DUE CAMPANE, A QUALE DOBBIAMO CREDERE?

expo

C’è chi dice  che l’Expo è un gioiello e sta ottenendo un formidabile successo. Molti dicono che l’esposizione è bellissima. Altri non contestano la qualità estetica e i contenuti, ma contestano le dichiarazioni del dominus, Sala (“Maggio ok”) sull’afflusso dei visitatori. “Il Fatto quotidiano”, tabelle alla mano, riferisce che l’affluenza è inferiore del 25% rispetto alle ottimistiche previsioni della vigilia e del budget. “Per dare un contributo di trasparenza”, il quotidiano attualmente più temuto in Italia ha messo online le cifre di un documento Expo riservato, che stima le presenze giorno per giorno, nei sei mesi dell’esposizione. Il commissario unico dice: “Maggio è stato straordinario, i risultati del primo mese sono molto soddisfacenti”. Ma i numeri raccontano un’altra storia. E anche sui biglietti venduti i conti non tornano. E’ Gianni Barbacetto a denunciare “l’incredibile embargo” sui dati di Expo: segreto il numero degli ingressi giorno per giorno, segreto il numero dei biglietti del metrò (che porta al sito gran parte dei visitatori), segreti perfino i dati sulla spazzatura rimossa. Segreto anche quanto cibo viene buttato ogni giorno – a proposito di sprechi alimentari. È l’ultimo paradosso di Expo: di giorno predica contro gli sprechi, di notte butta quintali di cibo. La Caritas ha chiesto di poter ritirare e distribuire ai poveri ciò che viene scartato, ma non ha ancora avuto il permesso d’accesso al sito. “Sui visitatori – scrive Barbacetto –  il commissario Giuseppe Sala per un mese ha tenuto nascosti i numeri, poi ha ammesso che per maggio era sensata la valutazione di Federalberghi (1 milione e 900 mila persone), ma infine ha dichiarato, con grande enfasi, che gli ingressi sono stati 2 milioni e 700 mila: “Maggio è stato straordinario, i risultati del primo mese sono molto soddisfacenti”. Un successo, dunque. Al Fatto quotidiano risulta che i visitatori di maggio siano meno di quanto dichiarato. Forse Sala conteggia gli “ingressi” quotidiani anche delle migliaia di persone che lavorano nel sito. Ma anche fosse vera la sua dichiarazione, il risultato è del 25,2% inferiore alle previsioni della sua stessa società (pubblica, dunque tenuta alla trasparenza nei confronti dei cittadini che la finanziano con le loro tasse). Per maggio, erano previsti 3 milioni e 610 mila visitatori. Quindi ben 900 mila in più di quelli dichiarati da Sala. Se il trend non migliora, sarà difficile arrivare ai 24 milioni di ingressi previsti nei sei mesiI biglietti venduti? Non sono 15 milioni, come dichiarato, ma solo 6 milioni. A fine maggio Sala ha annunciato trionfante che i biglietti venduti sono già ben 15 milioni. Peccato che poi abbia dovuto ammettere che però quelli già pagati sono solo 6 milioni. Gli altri sono parcheggiati presso tour operator e grandi dealer, ma non ancora collocati ai visitatori in carne e ossa. Dunque i biglietti venduti sono non 15, ma 6 milioni.”

CORRADO PASSERA, UN’INTERESSANTE INTERVISTA.
CANDIDATO SINDACO A MILANO

Passera

L’intervista, sul Corriere della Sera, è di Giangiacomo Schiavi. Ecco i passaggi più incisivi: «Sfido il Pd, questa destra e il salvinismo. Da Milano si può cambiare l’Italia» . “La corsa a sindaco: io candidato del centro? No, è uno schema superato” «Tempo fa pensavo che Renzi fosse una risorsa, oggi dico che è pericoloso» “Se riparte Milano riparte l’Italia”, «Sono contro questo Pd renziano, contro una destra che ha perso identità, contro il salvinismo. Ma insieme a tanti miei concittadini nell’interesse generale». “Perché sono entrato in politica? Dedicare una parte della vita alla mia comunità è parte del senso della vita, un impegno che mi hanno sempre insegnato mio nonno, medico condotto, e mio padre, piccolo imprenditore. Serve una politica di servizio: da Milano può partire la scossa positiva per l’Italia». “Expo: é un acceleratore positivo di opportunità. Anche se la riflessione sul tema dell’alimentazione a livello mondiale ha portato finora a pochi risultati e il beneficio per Milano deve ancora arrivare. E trovo inaccettabile che nessuno sappia ancora che cosa sarà il dopo Expo per la città». “Credo nella città metropolitana: ne sono un fautore. Finalmente su sanità e trasporti Milano avrà voce in capitolo senza essere schiacciata dalla Regione. Anzi, dimostrerà che se ne può fare a meno». “Pisapia: un intellettuale di spessore che si è trovato ad amministrare una realtà complessa. Non era facile, specie per i condizionamenti di una giunta a trazione renziana. Spiace che abbia annunciato con tanto anticipo il suo disimpegno: nel pieno dell’Expo e con i problemi della città c’è bisogno di una guida». “Tognoli, Albertini, Moratti: ognuno di loro andrebbe ricordato anche per il contesto che si sono trovati ad affrontare. Ricordo di Tognoli lo stile, di Gabriele la concretezza, di Letizia l’energia». “E la Lega? L’elettorato leghista a Milano è composto prevalentemente da persone che non sono né razziste, né antieuropeiste, né tantomeno tifose di CasaPound o di Marine Le Pen. Donne e uomini che chiedono legalità e giustizia ma soprattutto sicurezza: quando vanno al parco coi bambini, quando si spostano sui mezzi pubblici, quando sono in casa davanti alla tv… Salvini: far leva sulla paura può far crescere i consensi, ma non aiuta a governare. È una visione corta, poco responsabile». “Berlusconi: per vent’anni ha rappresentato il sogno di una rivoluzione liberale che non si è realizzata. Neppure le ultime amministrative bastano a coprire un presente di frantumazione». “Renzi? Il Paese è a rotoli. Ci sono 10 milioni di persone senza lavoro e nessuna politica economica coraggiosa per dare risposte strutturali. Qualche tempo fa pensavo che Renzi fosse una risorsa. Oggi dico che è pericoloso. Molte parole, poca sostanza, nessuna meritocrazia. Premia la fedeltà, è attaccato al vecchio potere.”

KICKOFF, CONVEGNO FIGC A CESENA. NUOVA IDEA PER IL CALCIO

Michele-Uva

Da oggi a domenica, a Cesena, si svolgerà un convegno molto innovativo, organizzato dalla Federazione italiana del gioco del calcio. Digitate www.lamescolanza.com per leggere notizie approfondite. Qui segnalo il prestigioso cast dei partecipanti: Michele Uva direttore generale FIGC, Carlo Alberto Carnevale Maffè SDA Bocconi, Edoardo Boncinelli genetista. Arrigo Sacchi, gli arbitri Pierluigi Collina e Nicola Rizzoli, intervistati da Riccardo Cucchi,  l’attrice Cristiana Capotondi e l’attore Lo Verso, Dino Giarrusso Mediaset (Le Iene), Francesco Cascino art consultant, Vittorio V. Alberti filosofo, Pontificia Università Lateranense, Enrico Bertolino formattore.

LIBRI DA LEGGERE / “MALEDETTE ORTENSIE” DI FEDERICO  FABBRI

FabbriDaniela Lombardi mi segnala questo romanzo, edito da “Luoghinteriori”, firmato da un interessante scrittore fiorentino. Ma confesso che si tratta di un’attrazione personale per l’argomento e mi lascio andare a una confidenza, che risale alla mia infanzia. Mia madre odiava le ortensie, era superstiziosa: diceva che ogni volta che una pianta di ortensie era entrata in casa nostra, per coincidenza si era verificata una grave disgrazia, a volte un lutto. Per spirito di contraddizione, a me le ortensie piacevano e (toccando ferro, non si sa mai) mi piacciono ancora: le trovo romantiche e malinconiche. Perciò leggerò il libro. “Maledette ortensie” – racconta lo scrittore – è nato quasi per caso, osservando in una giornata di pioggia un giardino pieno di quei grandi fiori: ricordo perfettamente la sensazione di malinconia che ha accompagnato quella visione e il parallelismo che immediatamente mi ha portato a creare il personaggio del protagonista di questa storia, malinconico come quelle ortensie rosa.”

IMPERTINENZE. SERGIO RIZZO E GIAN ANTONIO STELLA…

Presentazione del film Silvio forever

…“sono Renzo Arbore e Gianni Boncompagni”, dice l’ineffabile Myrta Merlino – che per una volta non si sovrappone agli ospiti, ma non rinuncia al gusto (tutto suo) della battuta. Rincalza la battutona Fabrizio Rondolino: “Bella coppia. Come Walter Matthau e Jack Lemmon!” Boh! Rizzo e Stella sono i due più grandi inchiestisti del giornalismo di oggi. Mi sembra incauto e superficiale accostarli a intrattenitori brillanti e a (grandi) attori comici. Unicuique suum. Mi fa più ridere Myrta, quando è seria, e anche Rondolino, quando non scherza: tanto per dire. L’ultimo grande merito di Rizzo e Stella è aver firmato, qualche giorno fa, una impietosa analisi del degrado di Roma, sul “Corriere della Sera”. Secondo Maria Teresa Meli hanno avuto il merito di indurre la società a inviare nelle strade e nei parchi di Roma qualche camion in più e qualche addetto ai lavori, peraltro inoperoso, per le pulizie. E anche su questo c’è poco da ridere.

 

cesare@lamescolanza.com

 

19.06.15