“Io ho un mio personale concetto di dieta: evito rigorosamente tutti i cibi che non mi piacciono”. (Milan Kundera, “Amori ridicoli”, 1968)
ATTUALIZZANDO… DIETA / 2. NON ESISTE SOLO LA DIETA ALIMENTARE
C’è la dieta sessuale, la dieta affettiva, la dieta intellettuale – per me, quest’ultima, sarebbe la più temibile. Perciò ieri, appena ho avuto mezz’ora di tempo, mi sono buttato nella libreria Feltrinelli della Galleria Alberto Sordi, a Roma, e ho acquistato alcuni libri che, qui sotto, vi segnalerò.
Però la soluzione per la dieta intellettuale non consiste solo nella lettura di libri interessanti e piacevoli, ma bisognerebbe evitare anche altre letture, come quella dei giornali e soprattutto di tanti giornalisti (il primo nome, guarda caso, che mi viene in mente, è quello di Ernesto Galli della Loggia), ma anche spegnere la tivù quando il telegiornale è insopportabile per sciatteria e piaggeria, o quando ci sono proposti programmi orribili, come quelli di Massimo Giletti, pessimo erede di Gianfranco Funari…
Insomma, la questione è seria e probabilmente ci torneremo presto. Quanto al cibo, vi ricordo la battuta di Giobbe Covatta in “Dio li fa e poi li accoppia”: “Ai poveri non serve la dieta: basta la cassa integrazione”.
DIETA / 3. SETTE LIBRI, DA QUI A DOMENICA
Ecco ciò che ho acquistato e mi permetto di suggerirvi, se avete un po’ di fiducia in me.
Il primo è “Socrate” di Hannah Arendt, Raffaello Cortina Editore: finora inedito, introduzione italiana, sviluppa un’originale riflessione sulla nascita della tradizione politica occidentale, cioè sul rapporto fra Socrate, Platone e l’esperienza delle polis greca. Lo raccomando soprattutto a chi ha aderito al mio movimento di opinione Socrate 2000, che sostiene la meritocrazia. Non ci si stanca mai di approfondire la figura del filosofo greco, di aggiungere a ciò che sappiamo qualche attendibile e inaspettata riflessione, spiegata e indotta dagli studi della signora Arendt, grande studiosa di Socrate.
A chi ama i classici, remoti e più recenti, dedico la scelta di altri tre libri: “Libro di sogni” di Jorge Luis Borges, Adeplhi Edizioni; “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry; “Le notti bianche. La cronaca di Pietroburgo” di Fëdor Dostoevskij. Li ho scelti, rispettivamente, perché adoro sognare, sono un sognatore e cerco di indurre chiunque al sogno. Non ho più riletto “Il piccolo principe” ormai da lustri, mi sembra giusto farlo oggi (il libro è anche elegantemente illustrato) e mi considero, e diffusamente vengo considerato, un vecchio bambino. Infine Dostoevskij è uno dei miei cult, “Le notti bianche” giacevano in un cassetto da quando ero adolescente. Per civetteria e presunzione, l’ho già scritto altre volte, ma voglio cogliere anche questa occasione per dirvi che di Fëdor tutti citano “Delitto e castigo” e “Umiliati e offesi”, “Memoria dal sottosuolo” e “I demoni” e “I fratelli Karamazov”… ma, a mio parere, condiviso da pochi, il suo capolavoro è “Il giocatore”, scritto in un mese, con la mano sinistra, mentre Dostoevskij si dedicava ad altro.
C’è anche Pasolini, “Le ceneri di Gramsci”, Garzanti: non è un classico, sono 11 poemetti, non ricordo di averli letti e neanche sfogliati, e questo depone a mio sfavore.
E, last but not least, come dicono quelli che non sanno l’inglese ma vogliono far credere di saperlo, due libri scovati nei banchi della libreria. Il primo è “Repertorio dei matti della città di Roma”, editore Marcos Y Marcos: semplicemente mi incuriosisce il titolo, in aggiunta alla curiosità per chi, a volte frettolosamente, è definito matto. In aggiunta ulteriore, l’amore problematico che nutro per Roma, in aggiunta definitiva il fatto che non si parla (pochissimo, purtroppo) solo dei matti di Roma, ma anche di quelli di Bologna e Milano, Torino e Cagliari, Firenze e Parma, Andria e Genova.
Infine, “Anche le sante hanno una madre” di Allan Gurganus, Fandango e Playground editori. Ho letto qualcosa su “Il venerdì” di Repubblica. Mi eccita il fatto che il New York Times abbia inserito Gurganus a fianco di William Faulkner e di altri grandi scrittori americani.
DIETA / 4. LA LEADERSHIP, A TOR VERGATA, DI SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE
Scienza dell’alimentazione è in grande spolvero all’Università di Tor Vergata, la insegna il Professor Antonino De Lorenzo, considerato il quarto studioso nel mondo di questa disciplina. Non lo conosco, ma mi fa piacere segnalarlo perché (oltre ai tanti meriti) è calabrese come me, io cosentino, lui nativo di Acquappesa.
Tra gli altri successi del suo team di lavoro ci sono stati i rapporti con alcuni club di calcio di varia grandezza: nell’ambiente si dice che, grazie all’alimentazione particolare studiata dai dietologi di Tor Vergata, alcune squadre di calcio hanno 15’ in più di capacità di corsa, nelle gambe. E parliamo della Roma scudettata con Capello, di Barcellona e Real Madrid, di Ajax e Sampdoria, nonché dello scatenatissimo Pescara allenato da Zeman.
È vero che, come dice François de La Rochefoucauld “È una malattia noiosa dover salvaguardare la propria salute al prezzo di una dieta troppo severa” (“Massime”, 1678), ma a Scienza dell’alimentazione a Tor Vergata fanno sul serio e i risultati sono clamorosamente efficaci.
DIETA / 5. DOMANDA: PERCHE’ IO NON MI METTO A DIETA?
Perché la penso come Francis Scott Fitzgerald: “Sono a così ferrea dieta che non mi lasciano neanche leccare un francobollo”. Perciò, dopo qualche giorno, desisto e tutto vado a leccare, tranne i francobolli. E mi limito a pensare come Erma Bombec: “Oh Dio, se non puoi farmi dimagrire, fai almeno che i miei amici ingrassino”.
ERRATA CORRIGE / QUARTAPELLE, ANDREA GUERRA E IL COMMISSARIO SALA…
Una stimabile fonte, che mi segue lusingandomi per la sua attenzione, mi manda a dire: 1. La signora Quartapelle, considerata candidabile a sindaco di Milano, si chiama Lia e non Lucia. 2. Andrea Guerra non sarebbe più amato da Renzi, pare abbiano avuto qualche scontro e da un mese non si parlano nemmeno al telefono. 3. Sala, commissario dell’Expo, è bravissimo e molto stimato, ma gira voce che dopo la chiusura della gigantesca manifestazione di Milano scoppierà un putiferio generale a proposito di alcune gare di appalto.
TELEGRAMMI / NUOVO UFFICIO STAMPA ALL’ILVA
Arriva Rosalba Benedetto, Direttore Comunicazione e Relazioni esterne all’Ilva. Proviene da Autogrill. Dicono in molti che conosca benissimo il suo mestiere.
06.10.15