“La ricerca della felicità da parte degli americani provocò tragedie, epopee, migrazioni, oggetti di consumo che hanno dato un’impronta al mondo, più ancora della religione, delle ideologie, o del sistema politico che i suoi abitanti si sono scelti.” (Enrico Deaglio, “La ricerca della felicità”, Feltrinelli 2013).
ATTUALIZZANDO… SI NASCE INCENDIARI E SI FINISCE POMPIERI
Il libro di Deaglio è molto interessante per tanti aspetti, ma non è facile resistere alla tentazione di pensare a quel vecchio e saggio proverbio. Il Foglio nella sua recensione così definisce l’ex leader di Lotta Continua: “…appartenente a una generazione politica che ha unito un fervido anti americanismo teorico a un fortissimo filoamericanismo nella cultura e nella moda.” E così l’ex rivoluzionario, negli anni, è diventato “permanent resident”, a San Francisco.
MODESTA PROPOSTA PER UNA NUOVA E UTILE TASSA
Mentre si tenta, senza successo, di tagliare tante tasse inutili e di mitigare l’ossessione
della persecuzione del fisco, mi permetto di proporre, non tanto provocatoriamente una sanzione che renderebbe felici i telespettatori e porterebbe montagne di denaro nelle casse dello Stato. Questa: nei talk show gli interventi dovranno durare un minuto al massimo, compresi quelli dei conduttori. Chi sgarra pagherà dieci centesimi per ogni secondo di sforo. Non solo: chi interrompe gli interventi degli altri, pagherà venti euro. Ogni insulto, cento. Ogni bestemmia, cinquecento. Spero che sia apprezzato il nobile intento culturale di questa modesta proposta, per abituare gli italiani, in particolare i pavoncelli politici. A parlare breve e chiaro, nonché correttamente.
AIUTO! C’È QUALCOSA CHE MI UNISCE A SCALFARONE
Ieri sera ho visto, come faccio spesso, Otto e mezzo su La 7. Bella e intelligente Lilli Gruber, misurato e acuto Giovanni Floris. Ma la sorpresa mi è arrivata dal caro, novantenne, Eugenio Scalfari. Ha affermato che non trova un senso nella vita e l’assoluto non senso è esattamente la ma filosofia di vita. Ordunque? Non siamo proprio uguali. Lui è legato alla vita da evidenti ambizioni, dalla convinzione, ancora da molti riconosciuta, di poter recitare un ruolo dominante nella società di oggi, dice ad esempio che alle primarie non voterà Renzi, non crede e non cerca la fede ma fa marketing delle sue vanitose chiacchiere col Papa, fa capire che è tuttora intrigato da Eros! Insomma, ammazza quanti legacci, sensori e che succo mantiene con la vita! Io sono un vecchietto (di vent’anni più giovane, rispetto a Scalfarone ma più vecchio di cento per consumo), disperato e rassegnato ad aspettare il congedo solo per ritardare il dolore dei figli e poter leggere ancora qualche libro: vorrei trovare la fede, ho scritto al Papa ma mi è tornata indietro la lettera perchè il destinatario, secondo le Poste, è sconosciuto. Eugenio cerca applausi, a me basterebbe qualche coccola. Non vedo l’ora di..
UNA FACILE PROFEZIA SU GALLIANI
Adriano Galliani è stato un grande manager nel settore della televisione e grandissimo nel calcio: in tutti e due i settori, è stato determinante per la Fininvest e per il Milan, con capacità proprie ha contribuito ai successi di Berlusconi. Ora che ha annunciato il suo addio al Milan, la profezia è facile: la sua uscita non é la fine di una epopea, ma l’inizio di nuove imprese e avventure vincenti (presto sapremo dove è quando).
29-11-2013
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