“Con il suo articolato e italianissimo linguaggio del corpo, De Blasio dice: non sono il solito prodotto elettorale, sono uno di voi”. (Mattia Ferraresi, Il Foglio, 1 novembre 2013)
ATTUALIZZANDO… E’ ITALIANISSIMO? PERCIO’ MI PIACE
Dico la verità: Bill De Blasio, in corsa per diventare il primo cittadino di New York, a me sembra proprio un “solito prodotto elettorale” e però è italianissimo, come scrive Ferraresi, e perciò faccio il tifo per lui. Balla e suda alle feste dei portoricani, si fa arrestare durante un picchetto per evitare la chiusura di un ospedale, mangia hamburger, sventola bandiere al Gay Pride, perde la voce ai comizi per denunciare la disuguaglianza che sta consumando la metropoli… Sarà anche italianissimo ed è alto due metri, più o meno come Fassino, però mi piacerebbe un sindaco così, in Italia.
LAURA BOLDRINI, REGINA DEI MAESTRINI
La Presidente della Camera, ovviamente non ha risposto né a me né alle decine di spiacevoli osservazioni che le sono state fatte sui mass media, a proposito di un inusuale incidente: ha inflitto alla leader birmana Aung San Suu Kyi, premio Nobel, un’antipatica anticamera, prima di riceverla. Boldrini – regina tra i maestrini – ha affidato al collega Roberto Natale una stizzita replica, indirizzata al giornale L’Espresso, che per primo aveva pubblicato la notizia della sua gaffe. In sintesi, l’anticamera è stata di pochi minuti, puntigliosamente la smentita fa riferimento al video pubblicato dal settimanale che dura 58 secondi, nella nota si aggiunge che la signora Aung San Suu Kyi non è apparsa affatto dispiaciuta per l’attesa (ci si aspettava una sceneggiata da parte dell’illustre ed educata, ospite?). Con il suo insopportabile atteggiamento didattico, invece di scusarsi per l’incidente segnalato da L’Espresso ma stigmatizzato da tanti altri osservatori, la Boldrini si permette di dire alla testata che la gaffe non è una notizia e che maggiormente degno di attenzione sarebbe stato il contenuto dell’incontro… Sono sempre più convinto che il maggiore difetto della nostra Presidente sia quello di esser convinta di conoscere meglio di tutti al mondo quale sia il perfetto modo di comportarsi e di agire, di insegnare regole e galateo agli altri, senza mai un cenno di autocritica. Peccato, ci avevo creduto, come altri, nella novità-Boldrini. In un volto che appariva innocente, in quel suo primo discorso, impreziosito da passione ed eccellenti intenzioni. A differenza della Presidente riesco a dire: ho sbagliato, è stato un errore di vecchiaia.
SALVATORE MERLO E I DIVERSAMENTE BERLUSCONIANI
Salvatore Merlo ha proposto ai suoi lettori un dizionarietto esemplare dei principali “diversamente berlusconiani”, mettendoli sulla graticola con fine ironia: il suggeritore Maurizio Lupi e Beatrice Lorenzin, freelance; il ventriloquo Renato Schifani e il tuffatore Roberto Formigoni; lo sciatore Gaetano Quagliariello e il tenore Fabrizio Cicchitto; Nunzia de Girolamo, stabile; il sussidiario Maurizio Sacconi e Carlo Giovanardi, ala dura della DC.
Imperdibili descrizioni, suggerirei di inviarle a Wikipedia.
FRANCESCO MERLO E MARINA BERLUSCONI
Da segnalare il violento scambio epistolare su La Repubblica tra Marina Berlusconi e Francesco Merlo. Marina accusa Merlo di avere la verità in tasca, lo invita a lasciar riposare in pace Freud (aggiunge che invece “l’ossessione antiberlusconiana meriterebbe davvero di essere psicanalizzata”), a non tranciare giudizi sulle gerarchie dei suoi affetti, lo accusa di scrivere sciocchezze. Merlo risponde che la lettera di Marina è stata preparata dai suoi tutori, afferma che la lettera è insultante, scrive che Marina è ridotta “al livello dei rapaci in voliera che il suo papà vorrebbe affidarle”. La ringrazia di essersi arrabbiata e dice che Marina è priva dell’unica qualità che anche i nemici riconoscono al papà: il sorriso.
BASSA SOCIETA’/QUATTRO AMICI A BUCAREST
Quattro raffinati giocatori, che conosco bene, gentiluomini del tavolo verde, sono stati invitati a Bucarest da un casinò. Hanno scoperto che i croupier sono per lo più ragazzetti e ragazzette che conoscono a mala pena le regole, che era stata allestita una lotteria per un premio di 100mila dollari, con meccanismi discutibili; che al ristorante, in un tavolo a venti centimetri dall’orchestra con cantanti scatenati, la pasta era stracotta, che l’accoglienza era un cicinin sgarbata. In compenso, a tavola, in bella mostra, c’erano gli stuzzicadenti.
BARBARA BERLUSCONI SCATENATA PER IL MILAN
C’è stato un momento in cui Barbara Berlusconi sembrava quasi in lizza con la sorella Marina per entrare in politica e prendere l’eredità del papà. Mentre Marina smentisce, Barbara furoreggia denunciando la crisi e forse l’irrimediabile decadenza del Milan, di fatto proponendosi per il vertice del club rossonero. Già l’anno scorso una parte dei tifosi aveva cominciato a contestare il Cavaliere, che al Milan ha regalato (questo è indiscutibile), un bouquet di successi senza precedenti. Oggi i tifosi sperano che Barbara possa portare freschezza, e volontà di rinascita, dopo il ventennio gestito con brillante sapienza da Galliani. Sperano che almeno il Milan si salvi, al di là del precipizio in cui il berlusconismo si è cacciato, in politica e nel potere in genere. Il Corriere dello Sport ricorda a Barbara che, per risalite la corrente, ci vogliono non solo buone idee ma anche molti soldi. Intanto, con ansia, si aspetta l’esito della partita di ritorno con il Barcellona: se andrà male, sarà indispensabile un’impresa in Turchia, con il Galatasaray.
04 -11- 13
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