OGGI VI DICO CHE… BERLUSCONI E VLADIMIR LUXURIA

“La rivolta dentro Forza Italia rimbalza da un capannello all’altro di deputati e senatori in Transatlantico. “Così andiamo a sbattere, decease la linea ora la dà Luxuria?”, click si inalberano in bouvette. Sono le ore in cui la transessuale Vladimir spara come una mitraglia particolari della cena ad Arcore, in cui Silvio Berlusconi apre alle unioni civili alla tedesca (tra gay) e perfino alle adozioni (tra gay). – Mi ha portato pure nella sala del Bunga Bunga – rivela.” (Tommaso Ciriaco e Carmelo Lo Papa, La Repubblica, 15 ottobre 2014).

ATTUALIZZANDO… GRANDEZZA E DECADENZA DI UN LEADER

selfie berlusconi pascale luxuria

Non c’è dubbio che Berlusconi sia entrato nell’ultimo giro della sua carriera politica e della sua straordinaria vita. La sua grandezza? Tiene ancora in pugno la politica italiana, dopo averla esaltata ed umiliata, grazie al suo patto con Matteo Renzi (che non avrebbe i numeri per governare, senza i voti dei berlusconiani). La sua decadenza? Nessuno può pensare, neanche i suoi figli e gli ultimi, veri affezionati, che Silvio – non fosse altro che per questione di età – possa dare l’imprinting in futuro a ciò che succederà nel nostro anomalo Paese. Eppure la grandezza del dittatore al crepuscolo si intravede ancora. In questo episodio – inaspettato e imprevedibile, come la maggior parte degli interventi dell’ex Cavaliere quando entra in scena – ci sono due aspetti meravigliosi: 1. Berlusconi che si infischia totalmente del suo gregge abbandonato a Roma, si è rotto quel che resta dei coglioni, di tutto e di più, ed è protagonista (con tanto di selfie, a fianco di Luxuria e della fidanzata Francesca Pascale) di un incontro destinato a suscitare il solito chiasso. 2. L’importanza, anche questa inaspettata, del gesto politico. Con evidenza, sia pure per ora solo metaforica, Silvio si schiera a favore delle esigenze e dei diritti dei gay. “Meglio un orfano affidato all’amore dei due genitori gay, piuttosto che all’infelicità dell’orfanotrofio”, ha detto Berlusconi a Luxuria. Fottendosene, perdonate il francesismo, delle implicazioni legate alla sua presa di posizione.
Non ho rivolto, in tanti anni, molti consensi e complimenti al leader di Forza Italia, questa volta se li merita tutti. Libertà e spregiudicatezza,coraggio e temeraria capacità divulgativa: questa volta impiegate non per assurde promesse (“un milione di posti di lavoro…), o per intervenire, dal governo, nei suoi affari, o per inserirsi in sentenze e processi.
Questa volta, il gesto politico è assolutamente ammirevole. E corro a leggere la paginata firmata da Salvatore Merlo e dedicata al selfie di Berlusconi, con Francesca e Vladimir. La titolazione è intrigante: “La gaia scienza del Cav. Luxuria al Castello di Arcore e il partito svenuto. Sorride Confalonieri, che la sa lunga: Berlusconi gay friendly? Forse è Alcibiade, forse Gide…o è la Francesca?”. Evviva, evviva! Ogni volta che la vita italiana esce dallo stagno dell’eterno doroteismo, ho sussulti di serenità, la depressione diminuisce e anche il mio diabetone mi sembra una sciocchezza ininfluente su spirito e corpo.

CARLO ROSSELLA, LUCA DI MONTEZEMOLO, UN LORO (IRONICO) AMICO

carlo rossella

Oggi, nella sua ineffabile “Alta società” sul Foglio, Carlo Rossella scrive: “Luca Cordero di Montezemolo è rientrato da un viaggio nel deserto d’Arabia.
Ha meditato tra le dune sulle risposte da dare questa sera a Bruno Vespa.” Ogni volta, Carletto non cessa di stupirmi per l’insulsaggine e la nitida cortigianeria della rubrichetta. Ne ho parlato con un amico, ironico e tagliente, di Carlo e Luca. E l’amico mi ha detto: “Premesso che gli amici sono amici, sono un valore, e tutti siamo sempre pronti a giustificare le debolezze dei nostri amici… Premesso questo, posso confidare ciò che ho detto una volta a Carlo: “Con questa rubrica, dai l’impressione di voler, ironicamente, far la figura del cazzone. Il bello è che ci riesci quasi, sempre pienamente.”

MAURO MORETTI, UN INCONTRO CASUALE PER STRADA

mauro moretti

Ho un ufficio in via Marcello Prestinari, a Roma, a due passi dalla grande sede della Finmeccanica. Ieri, casualmente, subito dopo pranzo ho incontrato Moretti per strada. In forma, sorridente. Ci siamo salutati cordialmente. Su Moretti, dopo un primo incantamento, ho scritto, come si dice, la qualunque. In mattinata, mi erano giunte voci a proposito di un gran casino in Finmeccanica, un diffuso malcontento a proposito dei modi e delle iniziative dell’amministratore delegato. Perciò gli ho chiesto lumi. E lui non ha fatto neanche una smorfia, imperturbabile. “Di quali difficoltà si tratterebbe?”, mi ha chiesto con un sorriso. Per non tradire le mie fonti, ho fatto un gesto vago, mormorando: “Nell’ambaradan…”. E lui, sempre sorridendo: “Nessuna difficoltà.”
Stamattina, su “La Repubblica”, a pagina 26, ho letto un titolone: “Finmeccanica in difficoltà per i troppi debiti”. “Moretti: rischi per il taglio del rating, ma con la mia cura é possibile il ritorno al dividendo in due anni”. Che dire? Chiederò un incontro a Moretti, non posso importunarlo per strada!
Anzi, glielo chiedo da qui, ufficialmente. Metterò da parte i pregiudizi. Cercherò di capire correttamente cosa succeda. Ansaldo, Breda, Fata, Menarini, la commessa in Cina per Agusta… L’agenda è ricca di argomenti.
C’è un problema, però. Moretti si è portato dietro, da FS, il capo della comunicazione: Federico Fabretti, poeta e virtuoso di chitarra, affabile conversatore ma anche un manager che ha dedicato la sua vita al “capo”, come nelle famiglie meridionali di una volta la prima figlia restava zitella per poter dedicarsi ai genitori. E dunque temo che Fabretti, maestro nella melina, proteggerà il suo capo dalle insidie di un vecchio impertinente come me.

SEMPLIFICAZIONI / 1. LO SCANDALO DI GENOVA ALLUVIONATA

alluvione genova

Tutti deprecano che nel 2011 furono stanziati grandi fondi per prevenire i disastri di Genova, tutti si meravigliano che il denaro non sia stato utilizzato, tutti attribuiscono la colpa alla burocrazia. Ma quale burocrazia, cosa significa? E’ una parola che ormai si ripete per qualsiasi cosa… Non è ragionevole pensare che ci siano stati disaccordi, nelle discussioni vere e finte tra i potenti, sulle tangenti che purtroppo si accompagnano (Vedi EXPO!) alle grandi commesse, sui benefici – da parte di politici e burocrati – da trarne?

SEMPLIFICAZIONI / 2. PERCHE’ VIOLANTE E BOCCIATO AL CSM

luciano violante

Il Fatto e il Foglio sono i due giornali che leggo prima degli altri perchè sono certo di trovare spunti e notizie interessanti, da opposti fronti politici. Oggi, mi è piaciuta molto l’analisi che Marco Travaglio fa delle bocciature quotidiane per i candidati ai posti importanti nel Consiglio Superiore della Magistratura.
In particolare, Travaglio si è soffermato sulla candidatura di Luciano Violante. Intrigante la semplificazione: alla radice c’è il pattone tra Berlusconi e Renzi per spartirsi i posti che contano, nel Palazzo. In particolare Violante ha assunto posizioni politiche a favore di Berlusconi e Napolitano. Ergo: Violante non si ritira dopo 18 bocciature perchè può contare su Berlusconi e sul Presidente della Repubblica. Il quale ogni giorno interviene per ammonire il Parlamento a far presto e, puntualmente, si rinnova la bocciatura. En passant, l’implacabile  Marco aggiunge che Violante non avrebbe neanche i titoli, previsti dalla Costituzione, per far parte del CSM.

*** Vi prego di scrivermi, qualora lo vogliate, al mio indirizzo email cesare@lamescolanza.com

15.10.14