Questo è l’ultimo invio, nel 2016, del mio diario “Alle cinque della sera”. Sono affezionato a queste confidenze quotidiane, e continuerei a proporre compulsivamente. Mi sembra opportuno rispettare le assenze e le distrazioni che inevitabilmente si creano nelle feste. Quanto a me, vorrei mandare avanti e possibilmente chiudere due libri, a cui mi sto dedicando da tempo. Sono in ritardo, la mia energia non è più quella di una volta.
ELOGIO DI MINNITI E DELLA POLIZIA
Ho ascoltato, in diretta televisiva, il ministro degli Interni, Marco Minniti, per l’annuncio ufficiale dell’uccisione – da parte delle nostre forze di polizia – del terrorista, autore della strage di Berlino. Mi piace, Minniti e sono felice che occupi un ruolo cruciale in un governo fino a prova contraria sconnesso e discutibile. Un ministro misurato, essenziale, istituzionale e pacificatore (ha voluto accanto a sè le più alte cariche delle forze che sovrintendono al controllo del territorio). Ho fiducia in lui, stima e rispetto, sentimenti che non riuscivo a provare per il suo predecessore. Mi è piaciuto il suo tono, umanissimamente emozionato.
Colgo l’occasione per esprimere ammirazione per i poliziotti, i carabinieri, le guardie di finanza, tutti coloro che in modo oscuro e paziente, con coraggio e spirito di sacrificio lavorano per garantire la nostra sicurezza. In questo caso sono riusciti a fare ciò che le polizie di mezza Europa non avevano potuto, nel corso della fuga dell’attentatore in vari Paesi. In questi giorni, e con entusiasmo partecipo anch’io, il primo impulso, doveroso, è quello di esprimere soddisfazione, complimenti, riconoscimenti. Mi auguro che poi, da subito, si pensi anche a rafforzare, retribuire meglio, quanti sono addetti alla sicurezza nazionale.
NATALE! STRESS COMUNE, MEZZO GAUDIO?
Non sono il solo a sentire irritazione e sconcerto per gli eccessi delle festività. Siamo molti e il malessere comune non rappresenta certo un mezzo gaudio. Lascio la parola a Primo Mastrantoni di Aduc, un’associazione a tutela dei consumatori…
“Stress natalizio. L’ansia, l’ossessione, il chiodo fisso che è indispensabile fare “il regalino” rende travagliati coloro che sono impegnati in estenuanti giri di spesa. Che il Natale sia una festività religiosa lo ricordano in pochi. Non vogliamo fare i moralisti, ché le festività religiose abbinate alle gozzoviglie sono una costante del genere umano. Quello che non riusciamo a mandare giù è l’obbligo della strenna. Si organizzano addirittura cene tra persone che sì e no si vedono una volta l’anno e però corre l’obbligo del regalo che in genere non c’azzecca niente con i nostri gusti perché la persona donatrice, o che gratifichiamo, ci è sostanzialmente sconosciuta. Va bene il consumo, se diventa obbligatorio si trasforma in consumismo, il che lascia pochi margini di manovra.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc”
CON TRILUSSA, VI AUGURO FELICITÀ
Molti amici mi hanno chiesto di rinunciare al mio tenace pessimismo e di scrivere, qui, un augurio di felicità. Ebbene, non ho parole mie, credibili. Però chiedo aiuto al grande Trilussa: “C’è un’ape che se posa / su un bottone de rosa: / lo succhia e se ne va… / Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa.”
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23.12.2016