“La signora Merkel avrà pure un culone inchiavabile, secondo l’infelice battuta di Berlusconi, ma è riuscita là dove Hitler e i tanti guerrieri ambiziosi della storia tedesca non ce l’avevano fatta, ovvero a sottomettere – senza bombardamenti, ma pacificamente con la finanza – l’Europa e a intimorire il mondo.” (Un banchiere che vuole restare anonimo, febbraio 2014).
ATTUALIZZANDO.. MERKEL, ATTENZIONE ALLE PREPOTENZE
E’ un peccato che il mio amico banchiere non abbia voglia di firmare la sua sintesi e sviluppare un piccolo dibattito. Per quanto mi riguarda, ad esempio, vorrei osservare che la prepotenza ha sempre portato alla disfatta delle dittature, persino dell’impero romano. E ci sono sempre drammatiche motivazioni economiche alla base: sia per i romani decadenti, che insistevano a razziare i soldi dei poveri e dei nemici, sia per i cosiddetti “guerrieri” tedeschi, sia per Hitler. Oggi le guerre sono finanziarie, il bombardamento è monetario, i morti e i feriti ci sono, ma non si vedono a colpo d’occhio, però il maggior pericolo per la signora Merkel resta lo stesso di sempre: l’eccesso di prepotenza. La Germania con la finanza e con le sue regole, anche interne, in economia, sta dominando il mondo. Eppure, c’è un limite a tutto, non è con battute berlusconesche che si cambiano le cose, ma infliggendo desolazione sociale e povertà a milioni di persone – non solo agli italiani – la Merkel rischia grosso.
IL TRENO DI ANDORA, PANTOMIMA ALL’ITALIANA?
La pantomima è affidata soprattutto ai gesti dei mimi. Niente parole. Possiamo dire che, all’italiana, la parola si aggiorna: ci sono anche tante chiacchiere risibili. Ad esempio, abbiamo appreso che gli amministratori liguri si sono schierati ad Andora in attesa del ministro Maurizio Lupi, per discutere della rimozione del treno deragliato e del raddoppio ferroviario sulla linea Savona-Ventimiglia, da cent’anni considerata indispensabile. Parole, parole, parole.. Il ministro Maurizio Lupi che sopravvive ad ogni crisi grazie alla sua simpatia affabulatrice, è quello che risolve – a parole – qualsiasi problema, puntualmente discusso a “Porta a Porta”. Qui, in questa nota, ci siamo chiesti più volte se un diavolo o un angelo qualsiasi (a cominciare da Moretti delle Ferrovie, ma non escludo amministratori e magistrati) fosse capace di prendere una squadra di volenterosi e togliere quel treno dai binari. No, il treno è ancora lì a causa di impicci di burocrazia, giustizia e, ovviamente, interessi economici. Ma un grande manager come Enrico Mattei o politici con le palle, come Fanfani e Craxi, avrebbero risolto il problema entro qualche giorno. Il ministro Lupi – ripeto, è pure simpatico! – è andato ad Andora dopo settimane per ascoltare lamentele e polemiche, prevedibili e ragionevoli. Ogni autorità che passa dice che in due anni il raddoppio dei binari potrebbe essere realizzato. In tutta modestia, ricordo che perfino il decisionista Mussolini aveva dato licenza di apertura al casino di Sanremo, in cambio di finanziamenti per il raddoppio della linea. Sono passati più di 70 anni: dal fascismo fino ad oggi, solo parole al vento (e in tivù). Intanto, la fotografia del povero treno testimonia in tutto il mondo la nostra disfatta.
LA RINUNCIA (MI SCUSO) ALLA CONFERENZA IN CALABRIA
Sono molto addolorato, perché a causa di un malessere improvviso, sono stato obbligato a rinunciare a questo viaggio nella mia adorata Calabria. Colpa di un medico catastrofista che mi aveva allarmato. Il malessere si è risolto bene, ma chiedo scusa a tutti gli amici e in particolare a Gianni De Michelis e Francesco Kostner, autori del bel libro sulla politica di ieri e di oggi.
Ho inviato agli organizzatori del dibattito, a cui purtroppo oggi non posso partecipare, una brevissima sintesi delle mie opinioni.
Sul libro, poco da dire: Kostner è un attento analista, con idee anche sue originali, e De Michelis, anche ora che è uscito di scena, è geniale come quando era ministro, per vent’anni o quasi. Sulla politica, invece, ho opinioni totalmente pessimistiche: una volta, si usciva da situazioni devastanti come quella di oggi, con le guerre, definite “igiene del mondo”, o con una rivoluzione, o con catastrofiche calamità naturali. Purtroppo, o se preferite per fortuna, non possiamo augurarci nessuna di queste tre eventualità.
In un’intervista al Corriere della Sera, mi sono definito un cretino assoluto, in compagnia, secondo me e nessuno si offenda, della maggior parte dei miei coetanei (ho quasi 72 anni). Il ragionamento è semplice: l’Italia è stata una magnifica nazione, capace di rifiorire nel secondo dopoguerra, di portare la Lira all’Oscar per le monete, di ricostruire un paese distrutto dal fascismo e dal conflitto mondiale. Dopodiché, ottenuto un benessere che sembrava inviolabile, siamo letteralmente rincretiniti, non abbiamo capito più niente dell’evoluzione del mondo e dei rischi connessi. Ci siamo adagiati nel piacere e nel benessere. Quasi nessuno si salva. Siamo piombati in una interminabile stagione decadente: perdita di tutti i valori, corruzione, ritorno progressivo alla povertà di sessant’anni fa. Un disastro, e non se ne esce. Chi ha provato sul serio a cambiare le cose è stato eliminato. Penso a Enrico Mattei, che ricostruì l’Italia sfidando persino gli americani e i francesi per il petrolio. Mentre oggi vediamo la Concordia naufragata e ferma, dopo oltre un anno!, davanti all’isola del Giglio; e un treno da settimane bloccato su un binario della Liguria di Ponente (ma potrebbe succedere dovunque). Nelle fotografie, sono il simbolo in tutto il mondo della nostra disfatta. Penso anche ad Aldo Moro, al mio eroico amico Bettino Craxi.. e a pochi altri: tutti quelli che hanno fatto un tentativo serio e duro di riformare l’Italia, sono stati spazzati via. Nel futuro non ho nessuna fiducia. Mi rattristo anzi al pensiero di questa Italietta viziosa e in bancarotta, che lasciamo ai nostri figli e nipoti.
PAGELLE DA GAVIO AI MANAGER IN ATTESA DI NOMINE
NOME | COGNOME | Azienda | Carica | Voto | Giudizio |
BENIAMINO | GAVIO | Aurelia e di Argo Finanziaria |
Presidente | 7 | Si è consolidato re delle autostrade del nord con il controllo, insieme a Banca Intesa, di tangenziale esterna di Milano e di BreBeMi. La vicenda Impregilo è acqua passata, defluita nel Canale di Panama |
A parte Gavio, imprenditore privato, ci sono quattrocento poltrone calde, ma tra poco libere, nell’imminenza della stagione delle nomine. Si parla di trasparenza, il ministero del’Economia si fa vanto di aver nominato due advisor (Spencer Stuart e Korn Ferri) per collaborare alla credibilità dei candidati. La selezione è affidata a Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte Costituzionale, Vincenzo Desario, ex direttore generale di Bankitalia, e Maria Teresa Salvemini, consigliere Cnel. Cercando di tenere a bada partiti e lobby. Grande curiosità per le posizioni di Paolo Scaroni, all’Eni dal 2005, Fulvio Conti all’Enel anche lui dal 2005 e Massimo Sarmi alle Poste dal 2002. A giugno è stato bocciata in Parlamento la proposta di Scelta Civica di porre un tetto al numero dei mandati. Per una volta, siamo d’accordo con la politica: se un manager è bravo, come Scaroni, dovrebbe restare; se altri, oggi non voglio fare nomi, sono politicizzati o incapaci, dovrebbero essere sostituiti.
CONSIGLI PER IL WEEKEND. CINEMA, LIBRI, GASTRONOMIA
Cinema: ho visto il Lupo di Wall Street. Tre ore che filano lisce e godibili: finanza corrotta, mignotte, e cocaina a quintalate. Ma, soprattutto, se non danno l’Oscar a Di Caprio, a Hollywood non capiscono niente. *Libri: Marcello Sorgi non mi è simpatico, ma debbo riconoscere che scrive benissimo. In particolare i libri sulla sua Sicilia. Avvincente il ritratto di Raimondo Lanza di Trabia, mio possibile avo, un dandy che fu famoso per la sua vita trasgressiva (fino al suicidio) in tutto il mondo. Conquistatore di grandi attrici e di Susanna Agnelli, re – inventore della corsa automobilistica della “targa Florio”, spia e contro spia prima per i franchisti poi per i partigiani.. *Gastronomia: purtroppo non è un consiglio utilizzabile da tutti, ma solo dagli amici di alta società (stile Carlo Rossella) e per quelli di bassa società (come me).. Per gli amici, dicevo, di Marco Benedetto! Se si riesce, non è facile, a farsi invitare alla sua raffinata mensa, può capitare di gustare un pesto che arriva dalla sua Genova – Castelletto, basilico di Prà – e anatra all’arancia. L’ultima volta sono stato intontito da un botto di formaggi eccezionali, a cominciare dal gorgonzola piccante e anche dolce, taleggio, pecorino sardo, e via dicendo.. Auguri!
07-02-2014
*Amici e nemici, estranei e/o indifferenti, scrivete indirizzando a cesare@lamescolanza.com
Così, sono certo di leggervi, e vi risponderò.