“Col passare del tempo, Hitler dominerà il Duce, ma nei primi anni Mussolini tenterà di sottrarsi al potere del rivale, cercando l’appoggio delle democrazie…” (Leo Longanesi, “In piedi e seduti”, Longanesi editore, 1980).
ATTUALIZZANDO…
… E’ un problema che riguarda tutti: anche noi, per le nostre scelte e le nostre capacità operative. Non è tanto importante capire cosa sarebbe giusto fare, quanto riuscire a farlo! Oggi, per esempio, lungi da me l’oltraggio di trovare pur minime affinità tra la Merkel e il Fuhrer, ma è evidente che abbiamo capito da tempo che, anziché appiattirci in schiavitù rispetto alla Germania, a noi italiani converrebbe avere alleanze concrete con Spagna, Francia e altri Paesi europei in sofferenza. Ma importante non è pensarci, è riuscire a realizzarle.
IL DERBY ROMA/LAZIO. SI TEME IL PEGGIO
Si gioca domenica alle ore 18, in palio è la Coppa Italia: oltre al trofeo, che sta diventando sempre più ambìto e prestigioso, è in palio la partecipazione al campionato Europa League. Il mix è completato dalla forte rivalità non solo tra i giocatori, ma anche tra le due tifoserie. A farla breve, secondo vox populi, si temono violenze e scontri di una allarmante entità. Le previsioni sono peggiorate anche in relazione alla cornice politica; e, oltre a tutto ciò che sappiamo, a Roma saremo anche alla vigilia della consultazione elettorale per la designazione del sindaco.
Che fare? Si può solo confidare nel buon senso degli sportivi e nella mobilitazione delle forze dell’ordine; anche nella bravura e nell’equilibrio dell’equipe arbitrale…un ingiusto rigore o un’espulsione immotivata potrebbero diventare fiammiferi accanto alla paglia, una miccia accesa per far esplodere, anche strumentalmente, rabbie e malessere. Ma perché non è stato deciso di far disputare questa finalissima, come spesso si usa, in un’altra città? A Milano, a Parigi, a New York, a Pechino, dovunque… Ormai, lo spettacolo è determinato, a livello universale, dalla televisione.
LEGGE ELETTORALE, MA CHE BEL PASSO AVANTI!
Dal Porcello al Porcellinum. Un paio di ritocchi, per gettare fumo, e via. Quando la gente capirà che i vari team politici non hanno nessuna voglia di cambiare l’attuale legge elettorale, che consente ai partiti – horribile dictu – di fare il buono e, soprattutto, il cattivo tempo?
BATTUTE DA RICORDARE. 1. VITTORIO SGARBI SUL PD
Lo adoro, Vittorio, quando riduce a slogan il comune pensiero. Esempio: “Il Pd ha un uomo, Renzi, che potrebbe portarli alla vittoria. Ma se gli ex comunisti lo tengono da parte e non lo utilizzano, saranno cazzi loro o no?”
BATTUTE DA RICORDARE. 2. ANTONELLO CAPORALE SUI MASS MEDIA
La grande firma de La Repubblica è un principe della sintesi. “Noi giornalisti siamo conniventi e collusi con la politica.”
BATTUTE DA RICORDARE. 3. DON ANTONIO MAZZI SU DON GALLO
E’ un mio vecchio amico, questo gran prete, Mazzi, vicino a chi soffre. Segnalo il suo ricordo su don Gallo: “Per lui la Chiesa userà poco inchiostro…” Mi permetto di ricordarlo anch’io, così: era un grande e vero genoano, di quelli purissimi, passione in cuore, ribelli, mente libera, generosità con i deboli e forza di carattere verso i potenti.
BATTUTE DA RICORDARE. 4. VITTORIO SGARBI SUL VOTO DI SCAMBIO.
Non esiste – dice Vittorio, paradossalmente, ma fino a un certo punto. Nel senso che il sistema delle elezioni, comunque, sottintende un voto di scambio: io ti voto, tu in cambio hai promesso di fare ciò che desidero io. Ineccepibile. E non solo, e in particolare oggidì, tuona Sgarbi: “I parlamentari neanche sono eletti dal popolo, sono determinati, raccomandati, nominati dai partiti, attraverso l’elaborazione strategica delle liste.
SORPRESISSIME. ALDO GRASSO E’ BUONO!
Ma avete mai letto, sul Corriere della sera, una recensione di Aldo Grasso interamente favorevole, senza neanche una riserva e un dubbio, dedicata a un personaggio della televisione? Ogni tanto, qualche riga – questo sì. Ma un intero pezzo! Bene, oggi – se volete – è successo. L’omaggio è per Renato Zero, grande cantante e presidente della repubblica dei coatti. Piace anche a me, Renato. E in tutta Italia piove.
Ps. Divertissement giornalistico, anche per il Corriere della Sera: perché non compilare l’elenco dei divi e mezzi divi (basta poco, si contano sulle dita di una sola mano, e neanche) che Aldo Grasso ha in simpatia? O perché non ce li indica lui stesso, con uso di stelle come fa la guida Michelin con i ristoranti?
24-5-2013