“Il despota è il padrone solo finché è il più forte. Appena si può cacciarlo,non è in condizione di reclamare nulla contro la violenza. La sommossa che finisce per strangolare o detronizzare un Sultano è un atto giuridico alla stessa stregua di quelli mediante i quali egli disponeva fino al giorno prima delle vite e dei beni dei suoi Sudditi.” (Jean-Jaquess Rousseau, ‘Discours sur l’inégalité’)
ATTUALIZZANDO…
E’ necessario aggiungere qualcosa? E’ ancora valido questo pensiero del grande filosofo, che risale al 1700? A quali sultani si potrebbe far riferimento oggi? Anche in Italia? E, in ogni caso, la violenza sarebbe dunque giustificabile? Pongo solo domande…
SI DEVONO SOPPORTARE GLI INSULTI?
Vi è nota la polemica accesa da Enrico Mentana, stanco di ricevere insulti in quantità industriale attraverso i cinguettii di migliaia di suoi fan? Bene dire subito che, in genere, certamente nel caso di Mentana, e finora anche nel mio piccolo orto del web, gli apprezzamenti superano di gran lunga le cafonate volgari. Mi sembra opportuna una riflessione, anche perché ieri ho ricevuto un paio di insulti sprezzanti. Argomento: un mio tweet di elogio (non era il primo e non sarà l’ultimo) per Laura Boldrini. Ho scritto che Laura è un volto del possibile rinnovamento, non rivoluzionario, in Italia. Giovane, donna, determinata, ben conosciuta a livello internazionale per le battaglie, sempre difficili, a favore dei diritti civili. Dunque, per me, un personaggio – fino a prove o indicazioni contrarie – da sostenere limpidamente. Nello scontro con Brunetta ho ammirato la freddezza, la precisione con cui ha puntualizzato il suo ruolo di Presidente della Camera.
Ho avuto qualche consenso e due insulti, come dicevo, che mi fanno riflettere. Uno che si firmaFulvioelesuericette, proponendo l’immagine di cibi gustosi, risponde a me e inoltra alla Boldrini: ‘Hai paura che ti denunci?!?! Per questo la osanni?!?!?!’. Rispondo qui: non ho paure di nessun tipo, comunque la logica dice che – se ne avessi – basterebbe restare in silenzio. O no? Il secondo cinguettio è più pesante e insinua, firmato David Hume: ‘Leccaculo a pagamento…’. Dunque, sarei pagato dalla signora Boldrini o da qualcun altro, per conto di lei. E per esprimere, figuriamoci, i miei elogi. Non si vergogna, neanche un po’, l’anonimo provocatore, impadronendosi di un riferimento nobile come quello dell’illuminista scozzese?
Incuriosito, ho dato un’occhiata al precedente cinguettare del falso Hume. E’ irritato perché la polizia postale è andata a bussare alla porta di un tizio che aveva mandato in rete un tweet contro la Boldrini. E va bene. Poi un grazioso insultino a Maurizio Lupi. Poi, una riflessione in apparenza sensata: ‘Ma non occorre un giudice per decidere se quello che scrivi è lesivo o meno? Cioè una sentenza? Ritorno al pieno Medio Evo…’. Il guaito non mi sembra congruo. Esistono procedure. Tu mi insulti e la polizia postale accerta, innanzitutto, la tua identità. Le sentenze, se mai, arriveranno dopo. Quindi, signor falso Hume, predichi bene e razzoli male. Pensi che, se mi rivolgessi a un giudice, non ti condannerebbe? Non lo farò. Sto già perdendo molto tempo, mi interessa solo l’argomento in generale. Mi farò insegnare come rifiutare interlocutori volgari come te e ti cancellerò dai miei orizzonti. Per la cronaca, nella tua collezione cinguettante, trovo un esaltante sostegno per Berlusconi (e ti pareva), insulti da querela, ripetitivamente, per Formigoni, per Beppe Grillo, sarcasmo verso Saviano, ancora insulti per Comunione e Liberazione, tifo sfrenato per Conte e per la Juventus, di nuovo invocazione sconnesse per la necessità di un tribunale, con l’aggiunta di un aforisma: ‘Se una persona offende un’altra persona c’è sempre un motivo a tale comportamento’… e via di questo passo.
Basta. Che fare? A me l’invenzione di Tweet sembra molto importante. E’ un mare aperto, permette di conoscere in tempo reale notizie, gli umori della gente, imbattersi in personalità interessanti. Una finestra domestica sul mondo. Perciò, non me ne allontanerei di buon grado. Allo stesso tempo, detesto la vocazione all’insulto gratuito, senza motivazioni. Accetto, direi che sono anche intrigato, le riflessioni ostili, sulla base di un ragionamento. Ma perché uno deve darmi del leccaculo, senza che io neanche sappia con chi abbia a che fare? Dicono: devi infischiartene. Ma è come passeggiare per strada in una radiosa giornata di sole e pestare una m…. Il fastidio è uguale.
Cari amici, trovate una soluzione e, comunque, datemi qualche idea e qualche opinione.
LA CITTA’ REALE. I TASSISTI DI ROMA MI DICONO CHE…
Mi piacciono le corse in taxi e adoro i tassisti perché sono la voce, utile e divertente, degli umori popolari. A Milano, fu un tassista a rivelarmi e illustrarmi la Lega, quando Bossi si muoveva, molto prima di debuttare nelle cronache. E fu un tassista, molti anni dopo, a spiegarmi l’irrimediabile decadenza dei leghisti. Ma oggi una riflessione è più semplice e più importante. Sono ormai decine di volte che i tassisti mi spiegano, in maniera elementare, come basterebbe una serie di piccoli provvedimenti per risolvere o almeno moderare gli esagerati flussi di traffico, a Roma. Credo che questa indicazione sia valida per qualsiasi grande città, chissà forse anche per le piccole. I tassisti sanno di cosa parlano, vivono la realtà del traffico molte ore, giorno per giorno. Quale competenza reale hanno invece i signori che decidono come determinare un senso vietato, creare o eliminare una rotonda, snellire gli afflussi ad alcune strade (pensate solo alla tangenziale!) puntualmente affollate e invivibili? Meglio: quali incompetenze assolute, quale pressapochismo e/o quale capricciosità hanno questi signori? Non credo che sia una pessima idea, come quella che suggerisco al Comune, e di candidati a sindaco, alla vigilia delle elezioni: convocate, per una giornata di incontri e di analisi sul tormentoso traffico romano, convocate una commissione di anziani ed esperti tassisti! E risolverete con piccoli, numerosi ritocchi, non certo il gigantesco problema, ma certamente molte afflizioni per chi guida l’automobile nella metropoli.
15/05/13