“Il mondo è il grande labirinto che non esiste da nessuna parte e che compare continuamente. Le sue leggi cambiano (e, search quindi, è diverso)? Ecco l’esistenza. Le regole sono immutabili (e, quindi, è uno)? Ecco l’universo. E il labirinto ha soltanto un’entrata e un’uscita, per ognuno di noi: scoprire il finale è un privilegio dei romanzi, ma non della vita.” (Miguel de Palol, ‘Il giardino dei sette crepuscoli’, Einaudi 1999).
COMMENTO NELL’ATTUALITA’
Abbiamo cambiato da poco l’ora legale, è tornata faticosamente la primavera, l’universo impone le sue regole… e sappiamo anche che poi arriverà l’estate e poi l’autunno e poi l’inverno, sarà di nuovo primavera. Nell’esistenza, invece, solo un romanziere potrebbe scoprire il finale: cioè se, per dirne una, Bersani e Berlusconi si metteranno d’accordo, e quali nomi usciranno per il Quirinale e il governo.
INNOCENZO CIPOLLETTA, VIVA L’ANTIRETORICA
Ho seguito la carriera, nei vari importanti incarichi, di Cipolletta. Non lo conosco bene, anzi non lo conosco affatto, però mi ha sempre colpito per una qualità rarissima tra gli italiani: la capacità di non essere demagogico e di evitare sproloqui retorici. Ad esempio stamattina, nel bel talk di Tiziana Panella su La7, ha detto: 1. Al contrario di quanto hanno pubblicato tutti i giornali in Italia (come un gregge, questo lo aggiungo io) il livello delle tasse per gli italiani non è arrivato al 54%. 2. Il livello delle tasse è al 43/44%. Certo non è poco, ma dice Cipolletta che non è tra i più alti nei paesi occidentali. 3. In Italia il 20% dei cittadini è confinato nella povertà, tradotto in una cifra più significativa si tratta di 12 milioni di creature umane, con gli stessi nostri doveri, ma solo teoricamente con i nostri stessi diritti. “E dunque sarei disponibile – dice sempre Cipolletta – ad aumentare le tasse, in modo mirato, equo, affinché i poveri ne ricavino un sostegno concreto”. Conclusione controcorrente: questa è la vera priorità sociale, un paese civile, tra quelli occidentali, non può assolutamente permettersi questa alta percentuale di povertà.
GALIMBERTI PESSIMISTA, NON VEDE PROSPETTIVE SERENE
Il filosofo Umberto Galimberti sostiene che l’Italia è irreversibilmente in crisi, senza possibilità di ripresa: con sarcasmo aggiunge che sono i partiti carismatici a distruggere la democrazia e a non avere reali capacità di guida. In Italia i partiti carismatici sono due: il Pdl di Berlusconi e M5S di Beppe Grillo. Un terzo, il Pd, dice Galimberti, sta cercando affannosamente il suo leader. Giorgio Gori gli fa notare, credo probabilmente concordando, che questo problema è ormai diffuso in tutto il mondo perché la politica ormai si svolge sui mass media e quindi sono destinati ad affermarsi i personaggi più popolari e capaci di impressionare l’opinione pubblica. Un fenomeno mondiale, inevitabile.
Nel pessimismo globale di Galimberti è da segnalare che il denaro, ormai, è il solo valore inseguito o obbligato per tutti; per tornare a riscoprire valori diversi, bisognerebbe recuperare le diverse culture perdute per strada: purtroppo, siamo tra i paesi occidentali più incolti. Quindi, e questa è la conclusione, siamo annegati nella opulenza, ora ci toccano imprevisti sacrifici, ma non siamo più abituati ad affrontarli.
A PROPOSITO DI GORI…
….Vi ricordo che ieri avevo sottolineato l’importanza della capacità di comunicare, anche nel mondo politico. Ho dimenticato tra gli appunti qualcosa che volevo dire: Gori, ex enfant prodige di canale 5, e poi intelligente leader di Magnolia, è stato sicuramente alla radice del successo di Matteo Renzi. Poi, si è staccato. Mi piacerebbe molto sapere quale sia la qualità del rapporto tra i due, oggi. E una domanda inevitabile è questa: Renzi, con buone capacità istintive nella comunicazione, sarà capace di camminare solo con le sue gambe?
UN LAPSUS DI TIZIANA PANELLA
Nel suo talk, stamattina, Tiziana Panella è incorsa in un divertente lapsus, ha detto: “…quella manifestazione contro la libertà…”. Tutti sono scoppiati a ridere, lei per prima, correggendosi subito: la manifestazione del centrosinistra come ormai tutti sanno è contro la povertà.
La gaffe, non so se freudiana, ha una sua profondità. Meglio la libertà, quasi inevitabilmente in un ambiente sociale che favorisce grandi ricchezze e grandi povertà, oppure una minor povertà, o comunque un ambiente sociale con le ricchezze meglio distribuite, ma privo di libertà? E’ un tema di fondo, su cui si sono vissuti secoli di discussioni, dittature e guerre.
MINIMALISMI E NO, PER TIZIANA E MYRTA MERLINO
Dal momento che adoro i minimalismi, aggiungo: La7 dispone di due importanti conduttrici, la Panella e Myrta Merlino. Tutte e due hanno un vezzo che consiglierei di eliminare e un difettuccio che sarebbe d’obbligo eliminare. Il vezzo della Panella, molto graziosa, è quello di strizzare gli occhi e inarcare viso e schiena fissando l’interlocutore. E’ un difetto di vista o semplicemente un modo femminile per valorizzare la propria bellezza? Il vezzo di Myrta è, nel bel mezzo della discussione, di sorseggiare un tè (o altra bevanda, non so) con approccio molto godurioso. Non credo sia casuale, il regista si sofferma puntualmente. Anche in questo caso: Myrta è afflitta da una irresistibile sete, oppure vuole valorizzarsi, esponendo la sua sensualità, facendosi ritrarre mentre languidamente si beve il suo tè? Sono, forse, sciocchezze. Non escludo di tornare sull’argomento, dal punto di vista di un autore televisivo, soprattutto se le due interessate mi faranno sapere la loro versione. Consiglio a tutte e due, invece, di ridimensionare o eliminare un grave difetto, che hanno in comune, nella conduzione. Tutte e due, così come a mio parere tutti i conduttori (di Santoro ce ne basta uno), non devono inserirsi tra i protagonisti. Devono condurre, gestire, dare spazio uguale agli ospiti, evitare le sovrapposizioni di voci… e tante altre belle cose. Intervenendo con decisione solo in caso di insulti, volgarità, espressioni indecenti. Il loro parere non interessa, o se anche interessa distrae i telespettatori, a volte li infastidisce, rispetto al dibattito. Insomma: cercasi conduzione in cui il conduttore e la conduttrice sappiano stare al loro posto, rigorosamente, senza ridere, senza intervenire con battute, limitandosi a domande brevi, chiare e incisive, se possibile con la capacità di approfondire domande e curiosità non previste dal copione.
THANKS!
Per provocazione, come leggerete se vorrete qui sotto, dico thanks – o meglio senza provocazione – grazie di cuore a Ernesto Galli della Loggia per aver ultimato il suo editoriale sul Corriere della Sera in prima pagina. Grazie alle due conduttrici de La7, Tiziana e Myrta, se seguiranno le mie opinioni. Grazie ai meteorologi se senza stordirci con infinite e noiose spiegazioni potessero dirci semplicemente se sarà bello o cattivo tempo. Magari senza sbagliare, come è successo questa settimana, che doveva essere secondo lor signori piovosa dovunque e, invece, per fortuna, dovunque, abbiamo avuto il sole.
DEDICATO A VAIME
Oltre a tutto, il programma di Panella è introdotto da un editoriale di Vaime. Enrico legge o finge di leggere i suoi appunti, spesso gustosi, a volte azzardati, ma incisivi. Una volta Vaime ha deprecato l’uso dilagante della lingua inglese… (e perciò, provocatoriamente, ho scritto ‘thanks’). Concordo su tante cose, comunque sulla superiore bellezza della lingua italiana. L’inglese è a volte preferibile per la sua estrema, efficace sintesi. Ma perché diavolo la trasmissione di Panella e Vaime si chiama ‘Coffee break’ anziché il pur dignitoso ed egualmente chiaro ‘Pausa caffè’?
11/04/13
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