…”È tempo per me di fare qualcosa che avrei dovuto fare molto tempo fa: mettere fine alla vostra permanenza in questo posto,che voi avete disonorato disprezzandone tutte le virtù e profanato con la pratica di ogni vizio, siete un gruppo fazioso, nemici del buon governo, banda di miserabili mercenari, scambiereste il vostro Paese con Esaù per un piatto di lenticchie; come Giuda, tradireste il vostro Dio per pochi spiccioli. Avete conservato almeno una virtù? C’è almeno un vizio che non avete preso? Il mio cavallo crede più di voi; l’oro è il vostro Dio; chi fra di voi non baratterebbe la propria coscienza in cambio di soldi? È rimasto qualcuno a cui almeno interessa il bene del Commonwealth? Voi, sporche prostitute, non avete forse sporcato questo sacro luogo, trasformato il tempio del Signore in una tana di lupi con i vostri principi immorali e atti malvagi? Siete diventati intollerabilmente odiosi per l’intera nazione; il popolo vi aveva scelto per riparare le ingiustizie, siete voi ora l’ingiustizia! Ora basta! Portate via la vostra chincaglieria luccicante e chiudete le porte a chiave. In nome di Dio, andatevene!”. (Dal Discorso di Oliver Cromwell pronunciato il 20 aprile 1653 sciogliendo il Parlamento inglese).
LETTERINA -QUASI DI NATALE- A BEPPE GRILLO
Caro Beppe, beccati anche questa, dopo tante soddisfazioni che ti stai prendendo in questi giorni. Abbiamo già visto come, lodevolmente, siano cambiati i toni tra te e il Presidente Napolitano. Bene! Andiamo avanti.
Semplicemente desidero dirti: fa il bravo, lascia i vestiti, il ruolo di capo della protesta e del ribellismo. Il tuo popolo capirà e ti seguirà, anche senza insulti, strilli e quant’altro. Il M5S ha raggiunto il suo obiettivo: un risultato straordinario, la possibilità di fare in modo, in ogni caso, che la vecchia politica si frantumi del tutto, che le porcherie più rilevanti abbiano, nella nuova legislatura, persone nuove e fino a prova contraria innocenti, guidate da un leader in grado di far sentire la sua voce, di vigilare, di stoppare, in buona misura, sprechi, corruzione e favoritismi.
Puoi fare di più, Beppe! Assumerti la responsabilità di dare, in prima persona, un indirizzo al nuovo Governo. Potresti essere il premier, se fossimo in un Paese serio, sicuramente potresti essere un sostenitore decisivo e indipendente da tutto e da tutti nel nuovo Governo, che prima o poi faticosamente si riuscirà a formare. Certo prima di quanto tu te lo aspettassi, è arrivato il momento di passare dall’opposizione e dalla sacrosanta, non violenta ribellione, alla partecipazione a governare e a controllare una giusta rotta.
All’opposizione saresti importantissimo, al Governo saresti decisivo, vitale. Pensaci, credo che molti tuoi seguaci e anche tanti altri italiani che non ti hanno votato si augurano che questa sia la tua decisione. Hai dimostrato di poter disfare, hai con te tutti i cittadini che non ne possono più. Ma, ora, è cruciale la decisione di cominciare a fare…
MODESTA PROPOSTA PER DARE UN GOVERNO ALL’ITALIA
Scrive il nostro collaboratore Fiorenzo Spingardi: “Secondo me non ha tanto importanza chi fa il Presidente del Consiglio, ma la direzione che si intraprende, la chiarezza con la quale la si dichiara e la coerenza con la quale la si persegue.
Acclarata la indisponibilità del M5S a votare la fiducia, mi sembra che l’unica cosa responsabile da fare sia un Governo PD – PDL con le seguenti, urgenti e limitate prospettive.
1) fare una legge elettorale che consenta governabilità, con un bell’uninominale secco (personalmente preferirei il doppio turno, ma va bene anche secco). Se vuoi essere in Parlamento devi apparentarti prima, muoiono inutili partitini, non servono discutibili premi di maggioranza e ai cittadini viene data l’opportunità di scegliere un candidato vero, tra pochi e non tra mille, con la conseguenza di poter assistere a campagne elettorali dove posso esprimere una preferenza consapevole financo a livello del nome del candidato. I partiti e/o le coalizioni sarebbero inoltre costretti a presentare candidature credibili e forti, pena il rischio di non essere votati. Niente più escort, igieniste dentali o buzzurri che fanno la “o” col bicchiere.
2) intervenire sui costi della politica. Basta qualche provvedimento esemplare, per lasciare le cose grosse (abolizione di province, authority, camere di commercio, enti inutili ecc…) alla prossima legislatura: sarebbe sufficiente dimezzare il numero dei parlamentari e abolire i vitalizi, sostituendoli con la ricongiungibilità gratuita dei contributi da parlamentare con quelli versati nella professione di provenienza da deputati e senatori.
3) dare fiato all’occupazione giovanile, consentendo alle aziende di poter assumere giovani sotto i 30 anni per tre anni senza vincoli all’assunzione stabile, ma concedendo sgravi fiscali e contributivi per chi, alla scadenza del triennio, ne assume almeno la metà (chi non li assume, li paga tutti – tasse e contributi – alla scadenza dei 3 anni, con gli interessi…).
4) dare fiato alle Aziende eliminando qualcuno degli innumerevoli balzelli e adempimenti fiscali e previdenziali – spesso inutile burocrazia – da cui oggi sono gravate. Non e’ difficile, basta che qualche esperto ci lavori tre ore con attenzione e un po’ di buon senso.
Roba così costa poco e gli scopi sono talmente nobili da poterli caricare sulla collettività, se proprio non si riesce a tagliare un po’ di spesa pubblica (cosa meno complicata di quanto sembri, se ci si guarda un po’ dentro), alzando le accise di generi rinunciabili (ce ne sono innumerevoli…). Il titolo del compendio degli interventi non dovrebbe essere nè “salva Italia”, nè “quanto siamo bravi”, ma semplicemente, “Abbiamo Capito”. Che, poi, e’ la ragione per cui non lo faranno: perchè ancora non hanno capito un c.!!!! Se no, lo avrebbero già fatto…
Fatto questo, entro e non oltre l’autunno del 2013, si rivota.
Se Pd e Pdl lo facessero e rispettassero quel che dicono, con impegno e serietà, punto per punto, senza stronzate sulla restituzione dell’Imu, su fantomatici accordi con la Svizzera e smacchiature di giaguari, recupererebbero credibilità e, magari con un passo indietro dei più decotti, che sono tanti, in occasione delle elezioni prossime, rischierebbero di depotenziare totalmente Grillo, che, a quel punto, perderebbe la sua funzione. Magari rischieremmo pure di recuperare un po’ di credibilità a livello internazionale. Semplice no? Quasi quanto improbabile. Fiorenzo Spingardi”.
LA CATTIVERIE DEL GIORNO. E L’INCREDIBILE “ALTA SOCIETÀ”
Da Il Fatto Quotidiano: “Benedetto XVI lascia il Vaticano in elicottero. Un Papa che se ne va in modo verticale e non orizzontale”.
Da Il Foglio, Giuseppe De Filippi: “Siamo già ai demogrilliani?”.
Da Il Foglio, Giuliano Ferrara: “Michele Serra, che come tutti gli intelligenti mostra lampi di imbecillità mica male, sostiene che il voto a Grillo è un nuovo ’68. Woodcock, non Woodstock”.
Infine, il nostro beato Carlo Rossella nella sua rubrica, da inimitabile cazzaro per noi umili cazzari,alta società sul Foglio: “Mario D’Urso, da pochissimo tornato a New York, è già uno dei più invitati della città”. Boom! Aspettiamo l’elenco dei salotti… sappiamo verificare.
PAROLE, PAROLE/SPIEGHIAMO I NEOLOGISMI
IL BLITZ O LA BLITZ? QUESTO È IL DILEMMA…
Mi scrive il mio amico emerito, Giovanni Bonelli, a proposito della spiegazione che ieri abbiamo dato della parola blitz, in questa rubrica quotidiana: “Caro Direttore, Wikipedia non sempre è attendibile. Blitz è una parola tedesca che si traduce con lampo, baleno. Gli attacchi aerei sull’Inghilterra, che cominciarono il 10 luglio 1940, vanno sotto il nome di Battaglia d’Inghilterra. È stato Winston Churchill a definire La “Blitz” di Londra: gli attacchi di una media di 200 aerei bombardieri che attaccarono Londra per 57 notti consecutive dal 7 settembre al 3 novembre 1940. (In La seconda guerra mondiale– Volume secondo-Titolo: “La loro ora più bella. Parte seconda, Capitolo secondo- Titolo: La “Blitz di Londra”. Arnoldo Mondadori Editore 1949) È nota anche la “Blitz Krieg” – guerra lampo -. La più famosa è l’offensiva tedesca cominciata il 10 maggio 1940 conclusa con la caduta di Dunkerque ai primi di giugno. Vale. Gianin”. Caro amico, resta un quesito semantico: oggi è corretto dire il blitz, oppure, rifacendoci alle radici tedesche e letterarie, la blitz?
ASCOLTI TV/ VINCE CHE DIO CI AIUTI CON IL 24,74%, OTTIMA PERFORMANCE PER SERVIZIO PUBBLICO. CANALE CINQUE NON ARRIVA ALL’11%. L’ADDIO DEL PAPA AL 31%
Vince la serata la seconda puntata di Che Dio ci aiuti 2 che ha ottenuto una media del 24,74%, nel primo episodio 7.060.000 spettatori con il 23,91% e nel secondo 6.503.000 con il 25,58%. La seconda rete più vista è La7 con Servizio Pubblico al 16,58%. Canale Cinque da domenica ancora non riesce a superare il 14%, nella serata di ieri il film Il 7 e l’8 porta a casa un magrissimo 10,95%; la rete diretta da Giancarlo Scheri sembra aver rinunciato ad ogni tipo di concorrenza. In access buon risultato per Otto e mezzo all’8,01%. Continua la marcia trionfale degli approfondimenti politici mattutini: Agorà, che da lunedì sarà condotto da Gerardo Greco, ottiene il 12,57%; Coffee Break il 6,41 e L’aria che tira il 5,37%. Il saluto di Papa Benedetto XVI ha ottenuto su Raiuno il 30,94% mentre su Rete Quattro il 5,08%. Da segnalare che nelle 24 ore La7 è la terza rete più vista con il 7,32%. Tg1 ancora leader con il 24,16%, segue il Tg5 con il 21,67% e il TgLa7 all’8,63%.
01/03/13