…Web. “Sul Web non puoi mentire: questa è la vera democrazia. È lì che c’è la vera democrazia. Se fai un articolo in Internet e racconti palle dopo 24 ore arrivano duemila commenti che ti dicono che sei un cialtrone, quindi non puoi mentire e questa è la democrazia. È chiaro che se parli in tv e sui giornali non hai contraddittorio, qui ce l’hai”. (Beppe Grillo, Euronews, 20/9/07, Ciclone Grillo-Genesi e ascesa di un movimento, Corriere della Sera, 2013).
CAOS ITALIANO 1. LE COLPE DEGLI ELETTORI
Siamo bravissimi, tutti, nella nobile gara di insultare i partiti, gli uomini politici, anche la sola parola “politica” che sembra appestare qualsiasi argomento la comprenda… Abbiamo anche ragione perché, nella politica, come è rappresentata e gestita in Italia, è concentrato il peggio del Paese. Ma dimentichiamo il peccato originale: all’origine c’è il voto degli italiani e il non voto di quelli che si astengono. Siamo noi, ad esempio, che abbiamo combinato il gran bel casino sotto gli occhi di tutti. Quasi un terzo degli italiani ha votato per un signore, Grillo, che non si è neanche candidato a sedere in Parlamento, e una serie di brave persone del tutto sconosciute nei meriti e nei demeriti. Quasi un altro terzo degli italiani ha votato per un altro signore, Berlusconi, che è al potere politico da quasi vent’anni e nei lustri precedenti (e successivi) ha esercitato un potere senza paragoni possibili attraverso le televisioni e i giornali, un signore che ha dichiarato di limitarsi ad aspirare al ruolo di ministro dell’economia e al suo posto avrebbe mandato un altro ancora, a suo piacere. E quasi un terzo degli italiani ha votato per il partito principale della sinistra, in caduta libera, rappresentato da un signore, Bersani, che ossessivamente per prima cosa ha detto di non voler stringere alcun patto con Berlusconi (e si capisce perché) e di voler fare accordi (e non si capisce perché) con Grillo e i grillini, che ripetutamente gli hanno detto no, sbeffeggiandolo.
Questo è il guazzabuglio. Prodotto dal voto e dal non voto, cioè da noi italiani, capaci puntualmente di prendercela con qualcuno “dopo”, ma spesso incapaci di ragionare e riflettere “prima”. Ora ci vorrebbe un miracolo e non dispero perché lo stellone italiano ci ha dato spesso un aiutino, nella nostra tormentata storia. Non so se il buon Dio, per chi ci crede (e sarei disposto perfino a convertirmi e ad aderire!), voglia occuparsi del nostro circo più equestre che umano. Né so, purtroppo, se quel saggio uomo di Napolitano, oggi invocato da tutti e – permettetemi – indicato da mesi da me come salvatore della patria, abbia ancora fantasia e forza per proporci una carta, risolutiva, a sorpresa.
CAOS ITALIANO 2. GRASSO VS TRAVAGLIO, UNA DOMANDA
Con franchezza, non riesco a capire questo paradosso. Ci lamentiamo sempre che in Italia, quando si parla di poteri forti e di politica, non ci sia trasparenza e non si riescano ad organizzare i confronti. Poi succede che Pietro Grasso, che ricopre la seconda carica dello Stato, sfida a un confronto diretto il suo grande accusatore Marco Travaglio, ma non si riesce ad organizzare il “faccia a faccia”. Tutti hanno qualche ragione. Travaglio non vuole abbandonare la sua sede, “Servizio Pubblico” a La7. Grasso ha dichiarato di non voler aspettare una settimana, per difendere il suo onore. Formigli ha il merito di essere stato il primo ad ottenere il consenso di Grasso, per la partecipazione a “Piazzapulita”, sempre a La7.
È evidente che tutti, a parte qualche ragione, hanno anche torto. Non sta a me fare la predica al presidente del Senato e ai colleghi! Però, una domanda – come si diceva – sorge spontanea: com’è possibile che, nel Paese dei mancati confronti, una volta che si arrivi alla possibilità di un gran bel confronto, nessuno riesca ad organizzarlo? Ed ecco domandine che derivano da quella principale. La Rai è tutt’ora detentrice del ruolo istituzionale di azienda di servizio pubblico, Santoro a parte? Perché non provvede e non ha pensato di provvedere? E sanno gli italiani che sia la Camera sia il Senato dispongono di canali televisivi per informazioni di interesse nazionale? Se il presidente del Senato scende in campo per difendere il suo onore e liquidare qualsiasi ombra sulla sua figura di neo eletto, si tratta di informazione di interesse nazionale, o no? Perché non utilizzare dunque quel canale, magari di fronte a un giurì imparziale, che stabilisca un verdetto? E infine: il nuovo editore de La7, Urbano Cairo, si è già insediato o no? E, comunque, a La7 (televisione che ho motivo di lodare, quasi ogni giorno) esiste un direttore? “Servizio Pubblico” e “Piazzapulita” sono due programmi de La7 e i loro protagonisti litigano. Non spetterebbe all’editore o al direttore “consigliare” un luogo certo, per risolvere i conflitti interni? Come si spiega che il bravo Enrico Mentana, anch’egli a La7, sia rimasto ad osservare il teatrino e non abbia proposto, subito, da venerdì, un’edizione straordinaria del suo telegiornale, per offrire il modo di risolvere la singolar tenzone?
CAOS ITALIANO 3. SIAMO TUTTI DEBITORI E CREDITORI
Se Fellini fosse vivo, forse si sarebbe ben ispirato a questo incredibile scenario italiano. Immaginiamo uno stadio, con due tribunette privilegiate: una accoglie le chiappe di imprenditori e finanzieri miliardari, che si infischiano della grande crisi, e magari ci speculano sopra; l’altra vede i politici con le chiappe ben comode (ma forse si torna a votare presto…), una casta privilegiata perché comunque decide le nostre sorti e, economicamente, hanno poco da temere. In tutto quanti saranno? Qualche migliaio tra deputati, senatori, politicanti di varia caratura. E, con loro, ricconi, riccastri, eredi di ricchezze sconfinate, cafoni neo arricchiti eccetera.
Di fronte alle due tribunette, nello stadio, salvo neonati, bambini e anziani fuori dai giochi, milioni di italiani che quotidianamente si rincorrono con un solo, ma no, con due chiodi fissi… siamo tutti strangolati dai tempi imposti dai nostri debiti e dai nostri crediti. Ormai, ciascuno di noi cerca di pagare il più tardi possibile i propri creditori e fa anche l’impossibile per cercare di incassare quello che ci è dovuto. Intanto, proliferano associazioni che gestiscono e propongono, con un po’ di lucro, piccoli e grandi baratti. Il denaro non esiste più.
Nota a latere. Perfino Confindustria lamenta di non riuscire ad incassare, dallo Stato e da amministrazioni pubbliche, 71 miliardi di euro. Qualche riflessione… se non ci riesce Confindustria, in prima linea tra i cosiddetti poteri forti, come possiamo illuderci di riuscirci noi? Oppure Confindustria non è più un potere forte? Oppure, più maliziosamente, il nostro capo di governo Monti, indicato come l’uomo sostenuto dai poteri forti, non risponde ai poteri forti italiani, ma forse a quelli di altri Paesi – e il pensiero, si sa, da chi gli vuole male corre spontaneo alla Germania?
CAOS ITALIANO 4. NON VORREI ESSERE ALLARMISTA…
… ma da un po’ di tempo mi viene in mente un pensiero molesto. Pensate a un venerdì sera, di luglio o di agosto, quando quasi tutti pensano o sono in partenza per le vacanze, dopo la chiusura delle banche, una decisione d’emergenza. Già conosciuta nel nostro Paese, e in altri, e sotto gli occhi di tutti, oggi a Cipro. Il presidente della Repubblica, il capo del Governo e il governatore della Banca d’Italia si riuniscono per un aperitivo e decidono di effettuare un prelievo sui pochi risparmi che ancora abbiamo affidato alle banche. Che succede? Il lunedì si disfano le valigie?
BASSA SOCIETÀ. PASQUA A DJERBA, MA ATTENZIONE! …
Circola questa divertente indiscrezione. Si è sparsa la voce che alcune famose star dello spettacolo e della finanza passeranno la Pasqua a Djerba. E che alcune famiglie di neo arricchiti si sono subito buttate a prenotare l’albergo più famoso della più grande isola del Nord Africa, l’Hasdrubal, per poter dire: io c’ero, io li ho visti. Fate attenzione, miei cari: ci sono due Hasdrubal, se avete prenotato al semplice Hasdrubal siete fregati; l’albergo dove andranno “loro” è l’Hasdrubal Prestige.
(È evidente che questa saltuaria rubrica scimmiotta “alta società” di Carlo Rossella sul “Foglio”. Nella nostra bassezza – di informazioni – non sappiamo chi siano le star e chi siano cafoni arricchiti. Ma certamente Carlo, se vuole, potrà darci nomi e cognomi).
PAROLE, PAROLE/SPIEGHIAMO I NEOLOGISMI
Entourage. Dal francese, sta ad indicare un gruppo di persone che circondano un personaggio importante e che si frequenta abitualmente.
ASCOLTI TV/ INARRESTABILE UN MEDICO IN FAMIGLIA CON 21,26% E IL 24,52%. CANALE CINQUE SOTTO IL 10%. BOOM PER LE IENE. LA SANTA MESSA DI PAPA FRANCESCO AL 35,56%
La serata è stata vinta dalla quinta puntata di Un medico in famiglia 8 che nelle due puntate ha ottenuto 5.946.000 telespettatori con il 21,26% nel primo e 5.737.000 con il 24,52% nel secondo. Canale Cinque con la replica di Karol, un uomo diventato Papa con il 9,21% viene battuto da tutte le reti, esclusa Rete Quattro e La7. Boom per Le Iene Show con il 16,55%, bene anche PresaDiretta che porta a casa un soddisfacente 10,31%. Che Tempo Che Fa con ospite il Presidente della Camera Laura Boldrini registra il 17,91%. In day time grande interesse per la Santa Messa per la domenica delle Palme di Papa Francesco che è stata seguita dal 35,56%. L’Arena ha registrato il 15,95% nella prima parte e il 16,88% nella seconda, Domenica In – Così è la vita il 14,39%. Il pomeriggio di Barbara D’Urso con Domenica live registra nelle tre parti il 13,33%, il 13,55% e il 14,55%. Il Tg1 è sempre leader con il 24,31%, segue il Tg5 con il 19,45%, mentre il TgLa7 ottiene il 6,26%.
25/03/13
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