… “Non sono un ipocondriaco… sono un allarmista…. Una notte ho visto un segno sul collo e sono corso in un pronto soccorso. Mia moglie cercava di tranquillizzarmi. Per me, quel segno aveva chiaramente tutte le caratteristiche del melanoma. Finalmente un giovane medico, scrutandomi con sguardo altero, mi ha detto sarcastico: il suo succhiotto è benigno” (Woody Allen, “The New York Times”, “La Repubblica”, 2013).
MPS1. LA ZITELLA CHE VA IN CITTÀ…
Un grande banchiere, anzi il più grande, anche se da qualche mese si sta concedendo una fase da cincinnato, ridimensiona parzialmente lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena.
“Mps è come una zitella di provincia, che un giorno ha l’opportunità di vivere alla grande e si trasferisce in città. Ha limiti e anche complessi, che ne stabiliscono l’inferiorità: vuole osare e mettersi alla pari dei potenti, può essere accolta nei salotti buoni, ma ad ogni passo decisivo rivela inadeguatezza, commette errori e gaffes. Il vestito troppo corto, il taglio dei capelli antiquato o temerario, parole che dimostrano che non ha compreso il fatto…”. Divertente, ma non vorrei cadere nell’ira dei senesi, che lamentano come la loro banca sia finita in un tritacarne mediatico, screditata nell’immagine solo per colpa di una radice politica all’origine: tutto il controllo, per statuto, affidato all’ex Pci. Con vari errori e frettolose semplificazioni: ad esempio il Pd non è all’origine della nomina di Mussari nella Fondazione (questo, il suo primo ingresso a Siena)…. Fu nominato grazie a una decisione del sindaco, amico suo e della moglie dell’avvocato calabrese. E rieccoci al garbuglio: il sindaco era di estrazione piddiessina, ma questo non dimostra che ci fosse sempre una strutturazione politica, e di una sola parte, nelle nomine e negli eventi decisivi di Fondazione e banca.
MPS2. DANIELE MANCA, MI SPIACE SOLO UNA VIRGOLA
L’editoriale di Daniele Manca, oggi sul Corriere, è perfetto, direi coraggioso – e di questo bisogna rendere onore anche al direttore Ferruccio De Bortoli. Non mi è piaciuto soltanto l’uso inappropriato di una virgola…
Si badi bene: il buon uso delle virgole è complicatissimo, naturalmente cado anch’io in qualche errore, a volte per responsabilità della mia assistente a cui inutilmente anni fa consigliai la lettura di un meraviglioso libro (L’arte della punteggiatura, Ed. Points, Olivier Houdart, Sylvie Prioul 2007). Le detto le mie note e lei impunemente trascura una puntuale virgolettatura.
Immaginando imbarazzi simili, non infierisco sul virtuoso Manca e neanche lo cito: mi limito a segnalare, per i curiosi, che il lapsus si trova nell’ultimo capoverso della prima colonna. Un lapsus, ho scritto, oppure un semplice refuso. E, a questo proposito, colgo l’occasione per stigmatizzare l’assenza di un servizio di correttori, nei giornali, da quando sono prevalse le nuove tecnologie di composizione dei testi.
IL MIO GENOA, LA ROMA DEL GRANDE ZEMAN…
Sono felice per la conferma di Zeman alla guida della Roma, spero che il sogno di Zdenek e dei suoi tifosi romanisti non torni a dissolversi stasera, nell’insidiosa partita con il Cagliari. Tutto il resto di ciò che è successo in settimana non mi piace affatto. L’inaudito attacco del direttore sportivo Sabatini a Zeman può avere una sola spiegazione logica: una provocazione per indurre il mister ceco a dimettersi, per dribblare l’impegno contrattuale del club, due anni, nei suoi confronti.
È possibile che non si capisca che i buoni e cattivi risultati dipendano in misura decisiva dallo spogliatoio, ovvero dai rapporti dei giocatori tra di loro e dalla loro frequente indisciplina verso la società sportiva e verso l’allenatore? Ad esempio, si dice che dopo il rocambolesco pareggio 3-3 a Bologna, la squadra quasi al completo partecipò ad una festa di carnevale notturna fino all’alba. E al mattino, alle dieci e mezza, all’allenamento previsto da Zeman, erano presenti solo nove giocatori.
Zeman quindi non è responsabile delle traversie della Roma. Ha fatto il possibile per ammonire i giocatori indisciplinati e chiedere l’intervento dei dirigenti. Finora, non è stato ascoltato.
Eccomi al Genoa, la mia squadra del cuore. È possibile che non si capisca che i pessimi risultati non derivano dalle capacità degli allenatori, continuamente esonerati e assunti dal presidente Preziosi? Non si capisce che il problema è lui, Preziosi? La porta del Genoa sembra quella di un grande albergo: girevole. Ogni anno Preziosi assume una trentina di giocatori e altrettanti vengono ceduti. Certamente avrà interesse e convenienza a farlo, ma squadra, allenatori e tifosi restano, a dir poco, frastornati! Non si sa a chi affezionarsi, qual è la squadra-base, ogni allenatore subentrante porta inevitabilmente le sue scelte, i suoi giocatori preferiti, eccetera. Un gran casino.
E, infine, come mai i tifosi della Lazio continuano a contestare il presidente Lotito, che invece ha salvato il club dal fallimento, ha fatto scelte intelligenti e ha riportato la squadra ai primissimi posti in classifica?
Misteri del calcio, boh! Aspetto spiegazioni e opinioni, possibilmente persuasive.
PAROLE, PAROLE/SPIEGHIAMO I NEOLOGISMI
Boy band. È una formazione di musica pop composta generalmente da tre o più cantanti di sesso maschile (generalmente da 3 a 6). Spesso i membri di una boy band sono anche ballerini. Siccome non esistono tratti distintivi tipici ed esclusivi di una boy band, si assume generalmente che una boy band si inserisca nel genere musicale di moda del momento, curi molto il vestire per adattarlo ai gusti del pubblico, che è quasi esclusivamente di giovani, di cui la maggior parte ragazze, ed esegua coreografie sul palco. Normalmente i componenti di una boy band non suonano strumenti.
ASCOLTI TV/ BOOM PER LA REPLICA DI “ DON MATTEO 8”. “LA GRANDE MAGIA” CHIUDE AL 14% MENTRE SANTORO SI FERMA ALL’11,34%. BENE “AGORÀ” E “MASTERCHEF”.
Chiusura col botto per la replica di “Don Matteo 8” con 6.908.000 telespettatori e il 25,11% di share. La finale de “La Grande Magia-The Illusionist” condotto da Teo Mammucari ed ideato da Roberto Cenci ha ottenuto il 14,01%. Il “Servizio Pubblico” di Michele Santoro con ospiti Giulio Tremonti, Stefano Fassina e Antonio Di Pietro, ha registrato l’11,35%. Sempre in prima serata da segnalare i buoni ascolti di “Masterchef” su Skyuno che è stato seguito nel primo episodio da 809.900 spettatori e nel secondo da 824.900 spettatori. Nel day time da segnalare l’ennesima buona performance di “Agorà” con il 10,43%. Il Tg1 con il 22,17% è il telegiornale più seguito, il Tg5 ottiene il 21,09%, mentre il TgLa7 l’8,76%.
UNA FOTO AL GIORNO
di Maria Antonietta Serra
CHE CAVOLO!
01/02/13