…“Enzo Bèttiza selezionava i suoi possibili amici come l’enologo i vini: fiutava odor di tappo in questo, quell’altro lo sentiva annacquato, cercava il vino secco più che l’amabile, meglio il rosso corposo. Ricordo la sua lega con Goffredo Parise, favoleggiante storie iperboliche, autobiografiche (o spacciate per tali) – donne sverginate con effluvi di sangue per i corridoi dell’albergo, passioni omosessuali, ritratti di tardone innamorate”. (Guido Lopez, “I verdi, i viola e gli arancioni”, Mondadori, 1972).
NUOVO GOVERNO? LA PRIMA COSA DA FARE È…
…Restituire a tutti noi, povera gente, fiducia, speranza, volontà di fare e desiderio di riscossa. Il nostro è ormai un Paese avvilito, mortificato, depresso, triste: spesso, andando in giro per l’Italia, mi ricorda le nazioni dell’Est, prima della caduta del muro di Berlino. Rassegnazione, sfiducia, malinconia. Dunque, per prima cosa, bisogna uscire da questo tunnel interminabile: non si può lottare per raggiungere un obiettivo, se per prima cosa non ci crediamo. Sacrifici, lacrime e sangue di memoria churchilliana, privazioni? Sì, a patto di avere un obiettivo credibile da raggiungere, alla fine dei tormenti – pare – obbligati. Cari governanti prossimi venturi, per darci fiducia, la prima cosa operativa è che diate il buon esempio: tagliate il numero dei parlamentari, tagliate spese e sprechi, tagliate i vostri privilegi. Il buon esempio, insomma. Il minimo sindacale per rimettere in moto milioni di anime, le nostre, prive di un riferimento politico costruttivo.
LE DIMISSIONI DEL PAPA. MI SCRIVE…
…Francesco Foscari, Telecom Italia, addetto ai rapporti con gli opinion makers: “Un solo, unico commento sul tema dimissioni del Papa: il Papa NON è “Dio in terra”, come ripetutamente hai sottolineato sia ieri che il giorno prima. Il Papa è solo il Vicario di Cristo in terra. Nulla a che fare con una personificazione “divina” dell’uomo o del suo ruolo. È il sommo Pastore a cui la comunità Cattolica fa riferimento, non il suo Dio (in terra). Quando il Papa viene dichiarato “infallibile” (che è quanto di più prossimo alla “divinizzazione” che gli attribuisci) è solo in una specifica e ben determinata circostanza, cioè quando si esprime “ex cathedra”, cioè quando si ritiene che il suo insegnamento sia ispirato (“rivelato”) dallo Spirito Santo e non quindi perché supposto “Dio in terra”. E comunque ciò avviene in particolari e rare occasioni, ben codificate dal punto di vista teologico (e, credo, canonico). Naturalmente tutto ciò ha valore per i credenti, gli altri possono leggerla come vogliono”.
Rispondo. Ammetto umilmente la mia ignoranza, e mi scuso. Però, non molto cambia rispetto alla sostanza del mio rozzo, ma sincero convincimento. Apprezzato da qualche lettore, per lo più non credente. Insomma: non sei il Dio in terra, va bene; e però sei il suo vicario, rappresentante in questo mondo pieno di difficoltà, a volte sei anche riconosciuto infallibile, ispirato dallo Spirito Santo. E ti ritiri perché sei stanco e anziano, come un Lanza, un poveraccio qualsiasi? Ma non era la tua missione, spero di non sbagliarmi ancora, quella di portare la croce e di ricordarci quotidianamente il valore delle parole di Cristo? Posso capirti, umanamente. Diventi un uomo come tutti gli altri, meritevole di comprensione, rispetto, pietà. Ma non me la sento di esaltare il tuo gesto. Comunque si ragioni, non te la sei più sentita, di fronte alle difficoltà (il diavolo in terra!). Da seicento anni non succedeva niente di simile. Il tuo predecessore ha commosso il mondo con l’evidente dimostrazione del suo spirito di sacrificio, di fronte ad un’estrema malattia. Ora la Chiesa, che da estraneo rispetto, non sarà più la stessa. Forse ci saranno pontificati a termine, le regole cambiano, temo che non ci saranno le auspicate “pulizie”, le possibili novità incutono qualche timore. La Chiesa si avvicinerà al comune sentire? Non credo. Ci sarà spazio per le coppie gay, per i divorzi, per l’eutanasia, comprensione e accoglienza anche per la disperazione dei suicidi, ammissione dell’indispensabilità dei contraccettivi, assoluta e coerente condanna delle guerre, senza mezzi termini e ipocrisie? E si puniranno non solo le pedofilie, ma anche le feroci lotte, gli intrighi che caratterizzano le battaglie per conquistare ambiti posti di potere, in Vaticano e in Curia? E così via. Non credo!
Mi sia consentito, infine, aggiungere che ritengo che dietro le dimissioni del Papa ci siano retroscena, forse irriferibili. E anche su questo aspetto, non dimostrabile, mi aspetterei comunque trasparenza e persuasiva verità.
PIACE, NON PIACE, DISPIACE…
PIACE che Marco Mengoni abbia vinto il Festival di Sanremo. Non tanto perché lo ritenga il migliore, ma perché tra tutti i cantanti che hanno riproposto le canzoni del passato è stato quello che più di tutti si è messo a servizio dell’autore, Luigi Tenco, e della sua canzone “Ciao amore ciao”. Senza devianze né stravolgimenti né capricciose elaborazioni personali. Il risultato è stato struggente.
DISPIACE che al Festival non si abbia avuto il coraggio di premiare Elio e le storie tese. Grandiosi innovatori e inventori. E l’occasione mi consente di spiegare un mio criterio fondamentale di valutazione: adoro chi inventa, coraggiosamente; rispetto, ma sono tutti un gradino sotto, i professionisti che eseguono con maestria copioni standard, privi di emozione. Quanto al cinema, l’ho scritto di recente: Tornatore e anche Tarantino, salvo qualche lampo, nei loro ultimi film hanno lavorato, rinunciando al loro talento, a schemi pregiudiziali di racconto. “Quartet”, assolutamente da vedere, e “Amour”, vi consiglierei di non vederlo assolutamente perché troppo disperato, sono due grandi film, che si rivolgono al cuore degli spettatori con un linguaggio nuovo, diverso. Così Elio con la sua originalissima “Canzone mononota”, rispetto a tutti gli altri cantanti, anche i più bravi.
NON PIACE che il favoloso gol di Francesco Totti, il gol vincente della Roma sulla Juventus, sia stato considerato da Boban e Marocchi meno bello di quello di Jovetic all’Inter. La prodezza di Totti, un tiro che viaggiava a 113 Km all’ora, sarà accolto con un posto d’onore nella storia; quello di Jo, no.
PIACE che la manifestazione a favore dei disabili, sabato allo stadio Flaminio, sia stata seguita da tante famiglie entusiaste. La solidarietà dovrebbe essere un valore condiviso da tutti: a poco a poco, ci arriveremo. Alla professoressa Gemma Carallo sono arrivati tanti messaggi significativi: mi limito a citare i due più importanti, dal Quirinale a firma di Pasquale Cascella, consigliere per la comunicazione di Giorgio Napolitano, e da Lello Pagnozzi, direttore generale del Coni.
PAROLE INSOPPORTABILI
Sandro Veronesi, ritwittato da Maurizio Crosetti, ha lanciato un (spero) filone di interventi. Gli eccessi fastidiosi e le modalità (“nun se possono più sentì”) legate ad alcune parole. Crosetti indica “coesi”. Donato Moscati e io ci permettiamo di aggiungere: “Solare”. Antonella Parmentola “Società civile”.
ALBERTO SORDI E MUSSOLINI. E OGGI?
Alberto Sordi su Benito Mussolini, Corriere della Sera, 8 gennaio 1986: “Mi faceva ridere. Per me era un grande attore comico, forse involontario. Naturalmente lo ammiravo come tutti. Però, ripeto, mi faceva ridere. Aveva delle battute impressionanti”. Donato Moscati twitta: adesso, di chi lo direbbe?
PAROLE, PAROLE/SPIEGHIAMO I NEOLOGISMI
Breaking news. Letteralmente notizie che infrangono, rompono la normalità. Nella traduzione in italiano le breaking news sono dunque le notizie della ultim’ora, spesso comunicate in un’edizione straordinaria di un telegiornale.
ASCOLTI TV/L’EFFETTO SANREMO DOMINA TUTTA LA PROGRAMMAZIONE DOMENICALE: GRANDI ASCOLTI PER UNOMATTINA IN FAMIGLIA,DOMENICA IN E CHE TEMPO CHE FA. PRIMA SERATA ATUTTA LA MUSICA DEL CUORE. BENE ANCHE BALLARÒ E LE IENE
Il Festival di Sanremo è finito e Raiuno continua a vincere la prima serata con Tutta la musica del cuorecon 5.059.000 telespettatori e il 18,21%. Bene anche Ballarò, con l’irriverente copertina di Luca e Paolo, con il 15,14% e Le Iene Show con 14,77%. L’effetto Festival si è fatto sentire su tutta la programmazione domenicale portando ottimi ascolti: Unomattina in Famiglia al 40,86% nella prima parte, 41,40% nella seconda e 35,68% nella terza. Domenica In – L’Arena ha ottenuto il 30,99% nella prima parte, il 29,10% nella seconda e nella terza il 26,97%. Domenica In – Così è la vita il 22,22%, il 21,63% e 23,15% nelle tre parti. Bene anche la puntata di Che tempo che fa al 19,27%. Il Tg1 è il telegiornale più seguito con il 24,43% (da segnalare i grandi ascolti dell’edizione delle 13,30 con 6.792.000 e 31,45%), il Tg5 al 20,71% e il TgLa7 al 5,54%. Ci aspetta una settimana piena di politica e politici in tv, il confronto a tre o sei ci sarà o no? Se sì, dove e con quali ascolti? Ai leader l’ardua sentenza!
UNA FOTO AL GIORNO
di Maria Antonietta Serra
HAY MILONGA DE AMOR
18/02/13