“Non ci sono uomini e donne, ci sono le persone. La violenza colpisce tutti e la donna non deve essere più una preda”. (Luigi Angeletti, 2012)
ATTUALIZZANDO…
Assolutamente d’accordo con Angeletti (e per fortuna anche con tanti altri). La parola femminicidio non mi ha ancora fatto venire l’orticaria, ma se continua così presto avrò bisogno di un antiallergico. Mi piacerebbe vivere in un paese civile e normale, in cui i cittadini siano tutti uguali, sia per i diritti sia per i doveri; e, soprattutto in tribunale. Un omicidio è un omicidio, punto. A parte le aggravanti possibili sia se la vittima è un uomo sia se è una donna, non esiste a mio sommesso parere il maschicidio o, come sembra da qualche mese, il femminicidio. So di far incazzare la signora Laura Boldrini, le femministe e chissà quanti opinionisti che cavalcano puntualmente l’onda di tutto ciò che può far esprimere enfasi e grottesca retorica. E, com’è ovvio, sono soprattutto, come scrivo qui sotto, i comportamenti dei politici a scandalizzare e irritare.. In questo caso, un semplice antiallergico non basta, da lustri.
PIRLO, BALOTELLI. NON E’ SOLO CALCIO.
Da tanto tempo non sono né di destra né di sinistra, non mi sono mai piaciute le etichette. Per me, destra e sinistra non esistono. Esistono politici che entrano in politica per rubare e avere potere ed esistono politici che fanno politica cercando di contribuire a un maggior benessere, o anche al minor disagio possibile per la comunità. Esistono cittadini che rispettano le regole ed esistono cittadini, in primis i politici, che se ne fottono. In politica, come si è visto anche di recente, i partiti e i rappresentanti autorevoli dei vari partiti politici sono inclini a non rispettare neanche le regole stabilite da loro!
In questa cornice, inquadrerei l’argomento, popolarissimo in questi giorni perché si tratta di football, relativo allo juventino Pirlo e al milanista Balotelli. Pirlo, campionissimo di razza, è stato sostituito due volte dal suo allenatore Conte ed è uscito dal campo col muso lungo, come se si trattasse di un’onta, senza salutare, né il mister né i compagni, e andandosene direttamente nei spogliatoi. Balotelli, campionissimo per natura e caratteraccio noto e indigesto a tutti, a tempo scaduto, con la sua squadra sconfitta, è riuscito a farsi espellere dall’arbitro, insultandolo con parole gravi e senza alcuna motivazione. Ora, io penso che al rispetto delle regole e dei doveri devono essere tenuti in primo luogo i politici, perché sono stati eletti anche per questo; e anche i più famosi cosiddetti astri dello sport e dello spettacolo, per dare il buon esempio. Nel caso dei politici la gente ormai è talmente infuriata da arrivare a fare di ogni erba un fascio, col desiderio di prendere a calci nel sedere tutti. Nel caso dei due calciatori, invece, c’è una tendenza alla giustificazione, alla coccola, al perdono.. Ma è oppio velenoso, drogarsi di euforia per la bravura di Pirlo e Balotelli e, quindi, conceder loro qualsiasi attenuante. Ha fatto benissimo dunque Conte a minacciare di un mese di sospensione Pirlo e tutti coloro che ne replicassero le gesta. Hanno fatto benissimo il Milan e l’allenatore Allegri a non contrastare le tre sacrosante giornate di squalifica inflitte al loro rissoso campione, ad infliggergli una forte multa, a dire pubblicamente che Balotelli non sarà mai un calciatore esemplare, se prima non diventerà anche un uomo corretto.
PAPA FRANCESCO E QUELLI DI FALCOGNANA
Proprio ieri, sgomento di fronte all’intenso carteggio tra i due papi Benedetto XIV e Francesco da una parte, e gli eminenti giornalisti e scrittori de La Repubblica dall’altra (ci si è infilato anche il Cardinale Ravasi, ad abundantiam, e chissà se è finita), mi permettevo di invocare, più che suggerire, una salubre discesa a terra degli argomenti discussi. Dall’Altissimo alle sofferenze terrestri, perché numerose sarebbero quelle guaribili se anziché nel cielo della teologia sia i rappresentanti del Vaticano sia La Repubblica (ed ovviamente anche tanti altri giornali) si addentrassero nelle quotidianità che fanno soffrire, avviliscono, mortificano gli uomini del terzo millennio.
Ed ecco che, per un caso straordinario, su diversi quotidiani oggi i cittadini di Falcognana hanno acquistato una pagina per esprimere il loro sdegno e la loro protesta contro l’annunciata imposizione di una mega discarica nel loro territorio. E, chiedono aiuto. Il fatto straordinario è che chiedono aiuto rivolgendosi direttamente a Papa Francesco, invocano una sua parola di sostegno, dichiarano la loro sfiducia verso quella che il comitato definisce “la cattiva politica di ogni colore”.
E’ probabile che Francesco, avendo avuto il tempo di leggere gli articoli di Scalfari e perfino di rispondergli, con la sua evidente generosità e attitudine al dialogo, oggi stesso risponda a questi cittadini giustamente arrabbiati per un problema concreto, a prescindere dalle inquietudini dell’anima. Ma a me sembra veramente incredibile che gli amici (ovviamente invio a loro, pur non conoscendoli, tutta la mia solidarietà) di Falcognana abbiano avvertito il bisogno di acquistare con conseguente pesante dispendio di denaro, una pagina di pubblicità per riuscire a far sentire la loro voce. Mi sembra evidente che, in questo caso, come in tanti – troppi – altri, né la Chiesa né La Repubblica e comunque i mass media siano stati vicini ai disagi, alle esigenze e ai bisogni di noi poveri mortali. E per poveri mortali intendo sia quelli che vanno in Chiesa sia quelli che acquistano un giornale, e soprattutto quelli che nella Chiesa non trovano conforto (non certo quelli di Falcognana, che si rivolgono al Papa), e quelli che, avendo perso ogni fiducia, un giornale non lo comprano più.
Quanto mi sarebbe piaciuto, nel mio rimbambimento senile, che almeno uno dei giornali che hanno stampato a pagamento la protesta di Falcognana, avesse rifiutato la clamorosa inserzione e avesse pubblicato un’intera pagina, senza retribuzione, al problema delle discariche.
27-09-2013