“Serata milanese. Sua Altezza Serenissima, nurse la principessa Ira Von Furstenberg, ha presentato al museo Bagatti Valsecchi, la sua mostra:“Sacro e Profano” di Objects Unique. Gran Bel mondo! Gran bella cena!”(Carlo Rossella, “Alta Società”, Il Foglio, 24 settembre 2013).
Siamo tutti masochisti? Credo di sì, io certamente sì. Mentre molti si suicidano per disperazione o disgusto, e anche io ci penso spesso, mentre il mondo in cui viviamo è diventato oggi più orribile di ieri e meno orribile di quel che sarà domani, in un precipizio senza fine, Rossella2000 continua a scrivere le sue stupidaggini. E io perché le leggo? Perché ne parlo? Per masochismo certamente. Sospetto anche di non essere l’unico, non solo nel caso di Rossella O’Hara, ma per l’approccio verso ciò che non ci piace: confessiamolo, proviamo un curioso godimento nel crogiolarci di fronte a ciò che è indiscutibilmente sciocco o, peggio, orrendo. Ma chi se ne frega della principessa, dei suoi oggetti unici? E qual è il gran bel mondo, dov’è? esiste? Solo nelle valutazioni di Carletto, astratto dall’aspra realtà di ogni giorno? E la gran bella cena? Poteva almeno descrivercela: siamo buone forchette della bassa e bassissima società, e in molte taverne siamo abituati a mangiare di meglio. Carletto, ti voglio bene: mi devi anche un pranzo per una scommessa perduta non ricordo più per quali elezioni. Tranquillo però: offro io.
PASTICCI ITALIANI 1
CARIGE, REGOLAMENTO DI CONTI RINVIATO
Per carità di patria, ovvero di banca, entro il 30 settembre, data fissata per l’approvazione dei nuovi vertici, non succederà niente. Vicino alle braci ci sono mortaretti e bombe pronte ad esplodere, ma sono veramente convinto che per il momento non esploderà nulla. Il regolamento di conti è rinviato. Tornerò sull’argomento nei prossimi giorni. Il punto centrale è che la Fondazione, come già successo al Monte dei Paschi di Siena, dovrà ridurre le sue quote – attualmente al 47% – di azioni nella banca. Flavio Repetto, presidente della Fondazione, ha attaccato in modo devastante Giovanni Alberto Berneschi, Presidente della Carige, proprio per non essere obbligato a ricapitalizzare, evitando di dover tirar fuori denaro fresco o nuovi soci e inevitabilmente riducendo, con le azioni, la sua influenza e i suoi poteri. Tuttavia, altra strada non c’è. Alla ricapitalizzazione di 800 milioni, e forse più come vedremo, si dovrà provvedere. Aggiungo che paradossalmente Berneschi potrebbe uscire dalla vicenda con soddisfazione, in qualità di presidente onorario o qualche cosa di simile. Dietro l’angolo ci sono magistrati curiosi, Banca Italia che aspetta risposte concrete, nonché i mass media ingolositi. Come ho detto, prevedo che per amor di banca, una città come Genova nei prossimi giorni resterà silenziosa, assorta, alla finestra. Ma poi… Gli amici di Repetto gli chiedono: “Flavio, ne valeva la pena?”
PASTICCI ITALIANI 2
IL CONSOLATO IN NEW JERSEY
Da cinque anni era stato elevato a consolato, riferimento per 19mila cittadini tra emigrati italiani e americani con cittadinanza tricolore: ora sta per essere chiuso insieme con altre tredici sedi consolari all’estero, in conseguenza della spending review che incombe sugli Affari Esteri.
Il 28 febbraio 2014 gli uffici e le pratiche passeranno a New York, presso il consolato di Park Avenue, che già si occupa di 76mila persone. Le comunità italiane nel New Jersey temono il totale caos e comunque l’inevitabile peggioramento del servizio. Della vicenda si stanno occupando persino il New York Times e il Wall Street Journal. Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, al momento sembra indifferente. Eppure per questa drastica operazione non si prevede un sicuro ridimensionamento dei costi mentre per i 19mila italiani e italoamericani (in realtà 80mila, considerando mediamente le famiglie) sono stati già fatti i conti amarissimi: almeno 100 dollari di spesa per ogni cittadino che dal New Jersey andrà a Park Avenue.
LA BATTUTA DI NAPOLITANO A DE BORTOLI
Non so se sia già stata pubblicata, non so se ne sia a conoscenza un ristretto numero di persone di èlite. A me l’hanno raccontata amici fidati. Pare che il Presidente della Repubblica , incontrando il direttore del Corriere della Sera, abbia esclamato: “Ma come Lei è ancora qui?”
Più verosimilmente: “Ma come, Lei è ancora direttore del Corriere della Sera?” Chi conosce bene il carattere pacioso, cardinalizio di Ferruccio, può immaginare la sua reazione. E’ sbiancato, senza parole. A me, la battuta – non so se candida o ironica – sembra meravigliosa. Ma proprio perché è stata pensata e detta dal Presidente, l’unico, viaggiando verso i novant’anni, a farsi un secondo mandato al Quirinale. Avrei pagato di tasca mia, se De Bortoli gli avesse risposto con prontezza: ”Ma come, Lei è ancora Presidente?” Ci sarebbe voluto, però, al posto di Ferruccio, Paolo Mieli, soavemente felino quando è in forma.
24-09-2013