«Il Tg1 ha oscurato il discorso della Raggi». «Il suo intervento è stato tagliato e canagliescamente sostituito dalla pubblicità». (Beppe Grillo accusa il Tg1 di aver censurato Virginia Raggi, mentre dava il benvenuto ai capi di Stato e di governo europei, arrivati al campidoglio per il 60° anniversario dei trattati di Roma)
ATTUALIZZANDO… L’ATTACCO DI GRILLO
Secondo Beppe è stato un atto di “censura zerbinistica“. Il nuovo hashtag lanciato dal blog è #LicenziareOrfeo, direttore del Tg1. «Per spedire a casa la Perego (la trasmissione “Parliamone sabato” è stata chiusa dopo le polemiche sulla lista dei presunti pregi delle donne dell’est che spingevano gli uomini a scegliere una moglie straniera piuttosto che italiana, ndr) è bastato il politically scorrect e adesso, per mandare a pulire i bagni di viale Mazzini Orfeo, il direttore del TG1, dovrebbe essere uno scherzo. Ma non lo sarà» (da il Sole 24 Ore).
LA MERKEL BUONGUSTAIA
Un imprevedibile tratto umano di Angela Merkel. Hanno riferito alcuni testimoni che la cancelliera tedesca, sabato all’ora di pranzo, è arrivata in un ristorante del Ghetto insieme con il marito, senza scorta, per gustare i cibi di tradizione romana, fritti e – pare – un’amatriciana. Poco credibile l’assenza della scorta, probabilmente i body guard erano in incognito. Alcuni avventori hanno riconosciuto Angela, hanno chiesto un autografo e l’hanno ottenuto, perfino con un sorriso.
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LA MERKEL ISTITUZIONALE
«Ma lei è la sindaca? Ci stringiamo la mano?». Siparietto al femminile in Campidoglio, tra Angela Merkel e Virginia Raggi. Quando la cancelliera tedesca è arrivata nella piazza capitolina per la firma dei Trattati di Roma, dopo aver incontrato il nostro premier Paolo Gentiloni, si è imbattuta nella sindaca, che attendeva con la fascia tricolore.
Secondo il Messaggero, la Merkel stava quasi per tirare dritto, poi si è accorta della Raggi, l’ha guardata per dirle: «Lei è il sindaco, suppongo». Sorrisi e stretta di mano, i fotografi chiedono di mettersi in posa. E così la Merkel, sempre sorridente, si rivolge nuovamente al sindaco: «Ci stringiamo la mano?». La risposta di Virginia sembra quasi sconsolata: «Se vuole…».
A molti è apparso sgarbato l’approccio della cancelliera, che avrebbe dovuto riconoscere immediatamente la sindaca romana. Ma pare che altri capi di Stato siano incorsi nello stesso infortunio.
GIORNALISTI TRA TINTARELLA E SANDALI
Sessant’anni fa c’erano pioggia e vento. Sabato, sole primaverile: forse per questo, tra le centinaia di giornalisti stranieri, c’è chi ha allentato la cravatta e addirittura si è levato le scarpe. Apprendiamo, sempre dal Messaggero: si sudava, ma non per il troppo lavoro. Caldo inatteso, mediterraneo: goccioloni per il polacco Tusk, Gentiloni fresco e asciutto.
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BRUTTO SEGNALE IL DESERTO DI ROMA
Se si vuol fare un bilancio in sintesi, a giudizio di molti i ventisette Paesi europei (fuori l’Inghilterra, dopo il Brexit) sono stati rappresentati da personaggi politici di poche e vaghe idee. Almeno, sull’argomento Europa. Scarsissima autocritica, nessun progetto concreto. A fronte di queste lacune, il successo del ministro degli interni Marco Minniti: nessun incidente nello svolgimento delle manifestazioni di protesta, alla vigilia temutissime. Però Roma era deserta, i romani si sono tenuti ben lontani dalle strade del centro e molti hanno preferito rifugiarsi al mare o in scampagnate, approfittando del bel tempo, fuori città. Paura, dopo l’attentato di Londra? Probabilmente. E non è un bel segnale.
27.03.2017