“…Se in Forza Italia dicono che il cerchio magico di Berlusconi non è mai esistito, o se dicono che verrà sostituito. Se Juncker non vuole ritirarsi. Se la Rai si riprende Santoro e ogni giorno di più sembra che sprofondi nel caos. Se la sinistra pd annuncia sempre e non sferra mai un’offensiva verso Renzi premier e segretario. Se i giovani migliori continuano ad andarsene dal Sud e cercano fortuna al nord o all’estero. Se i democratici a corrente alternata, quelli da salotto, dicono che Brexit non vale perché nel referendum hanno prevalso i voti degli ignoranti, degli incompetenti, dei campagnoli. Se gli spiritosi giornalisti sportivi esultano perché l’Inghilterra è stata eliminata dal campionato europeo e, quindi, è uscita dall’Europa due volte in una settimana?” (Sergio Vincenzi).
ATTUALIZZANDO… ECCO PERCHÉ NUN CE FREGA E NUN C’IMPORTA
1. Perché è incredibile che in Forza Italia (e fuori) ancora molti, troppi non hanno capito che l’ultima parola l’ha sempre detta Berlusconi, e continuerà a dirla – altro che cerchio magico! – fino a quando, spontaneamente, non deciderà di ritirarsi e, comunque, per lui l’azienda è stata, è e sarà più importante della politica. 2. L’Europa esisterà anche senza Juncker o si sfascerà (ipotesi per me più probabile) o si sfascerà indipendentemente da Juncker. 3. La Rai sopravviverà nonostante Campo Dall’Orto, il ritorno di Santoro e tutte le corbellerie di gestione di questo nuovo dg con superpoteri (mai utilizzati positivamente). 4. Renzi andrà incontro al suo destino, resistenza o disfatta che sia, e la sinistra pd non influirà minimamente sulla sua sorte. 5. Il Sud resterà vitale, come sempre è stato: l’emorragia di risorse e intelligenze dura da sempre, ma il ricambio è continuo… 6. I salotti, i moralisti, i democratici che esaltano la democrazia solo quando piace a loro, per fortuna le sbagliano tutte (le cannano, dicono a Roma) e contano zero. 7. L’Inghilterra vivrà tranquillamente anche fuori dall’Europa.
Nel calcio, si riprenderà: ha vissuto altri momenti di superbia, addirittura ci fu la stagione in cui non si confrontava con le altre squadre mondiali considerandosi superiore a tutte!
Insomma, le futilità con cui i mass media ci ammorbano, in particolare i talk-show, restano futilità superflue, noiose. Mi chiedo quando giornali e televisioni smetteranno di strologare su Brexit, con articoli alluvionali (romanzetti gialli senza conclusione) nella carta stampata e parole, parole, parole ripetitive nei dibattiti in tivù. La sopravvivenza a tutto questo è difficile e tormentata, impervia e faticosa, ma sicura, amici miei. Voglio aggiungere che ieri sera, lunedì 27, dalle 18 alle 20 e oltre, come avevo previsto (e augurato) c’è stato un evento che ha spazzato via tutte le superfluità: la partita, vinta con merito, della nostra Nazionale di calcio contro la Spagna, super favorita e squadra campione uscente.
Evviva. Godiamoci la festa… Ci preoccupa di più il disastro annunciato dai catastrofisti in relazione a Brexit o ci intenerisce il bacio che Conte in diretta tivù ha dato alla figlia e alla moglie, a partita finita?
LA NAZIONALE DI CONTE, UN INSEGNAMENTO PER TUTTI
Non vi annoierò anch’io con la conclamata riflessione che tutti stanno facendo (a partita vinta). La Nazionale di Conte vince perché è una squadra vera, compatta, unita e gioca con umiltà superando le difficoltà con la volontà e l’entusiasmo, nonostante le qualità considerate inferiori a quelle di avversarie, sulla carta, più forti. Ormai lo dicono tutti, perdonatemi se al coro mi aggiungo anch’io. Ma vorrei proporvi una seconda riflessione: questa Nazionale potrebbe e dovrebbe essere un modello, un riferimento anche per la nostra vita extracalcistica. Lo spirito di squadra è fondamentale, aiuta a vincere, comunque a ribaltare condizioni sfavorevoli. Ho scritto ieri che non riesco a spiegarmi come solo la Nazionale di calcio riesca a unire gli italiani sempre divisi e litigiosi su tutto. É proprio impossibile (pensando ai miracolosi risultati degli azzurri di Conte) riuscire a formare una squadra unita e forte, solidale, di fronte ad alcuni, almeno alcuni, dei drammatici problemi che storicamente ci tormentano e sembrano insolubili?
IN MORTE DI BUD SPENCER, IL GIGANTE BUONO
Se n’è andato a 86 anni, dopo una vita bellissima. Io direi che per una sintesi sulla sua vita, al di là della bravura e della simpatia, e dei risultati ottenuti nello sport e nel cinema, bastano poche parole: Bud Spencer era, soprattutto, un uomo forte e buono, tanto forte da poter permettersi di essere ingenuo, altruista, mite, comprensivo. Buono! Basta un ricordo, per testimoniare questo suo approccio alla vita. A poker giocava disastrosamente, infischiandosi dei suoi interessi: puntava anche quando era evidente che il punto degli avversari era superiore, e quando il punto superiore era il suo, scoppiava a ridere e invitava bonariamente l’avversario a ritirarsi, a non puntare. I suoi amici mi dicono che questo comportamento era indicativo e coerente: prendeva giocosamente la vita, importante era comportarsi bene.
NON SONO BUONISTA, PERCIÒ MI ISPIRO ALLA MALINCONIA DI ALDA MERINI
Forse oggi vi sarò apparso troppo buonista, e non lo sono. Perciò mi ispiro vagamente (i ricordi dei suoi versi sono imprecisi) alla mia adorata Alda Merini. C’è una persona, che sostiene di avermi molto amato e voluto, che continua a tormentarmi con i suoi egoismi e finti problemi, non capisce che sono in dirittura di arrivo, nell’ultimo segmento. Perché questo accanimento? Ricordo che Alda ha scritto, presso a poco: non c’è bisogno di cattiverie, sappiamo ucciderci da soli.
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28.06.2016