“Catastrofismo: tendenza a fare previsioni pessimistiche, specialmente in riferimento alla situazione politica ed economica, o climatica ed ecologica.” (Treccani)
“I sondaggi riflettono un’opinione creata dai media.” (Pascal Bruckner)
“Il presidente Donald Trump. Tre parole che erano inconcepibili per decine di milioni di americani – e per la maggior parte del resto del mondo – sono ora diventate il futuro degli Stati Uniti. Trump ha ripetuto la mossa di judo che consiste nello sfruttare il peso di un establishment compiaciuto contro quest’ultimo. La sua vittoria è uno smacco umiliante per i mezzi d’informazione, per gli istituti di sondaggi e per il gruppo dirigente dei democratici, dominati da Clinton.” (Ross Douthat, giornalista e scrittore statunitense)
“Avete mai la sensazione che l’unica ragione per cui indiciamo le elezioni è quello di scoprire se i sondaggi avessero ragione?” (Robert Orben)
ATTUALIZZANDO… È IL TURNO DI MARINE
Se in Francia vincerà Marine Le Pen, non dovremo affrontare alcun disastro. Il problema non è lei. Il problema è l’Europa, ovvero questo assurdo sistema di potere che ci soffoca, mettendo bavagli e guinzagli, una camicia di forza.
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GLI INDOMABILI CATASTROFISTI
Prima di spiegarvi il mio punto di vista, vi prego di consentirmi un preambolo, un ennesimo sfogo contro il catastrofismo. Ma insomma! Nell’ultimo anno sono state numerose le sberle in faccia ai catastrofisti/pessimisti, che difendono con tenacia personaggi indifendibili. A Roma e Torino ci sono due sindachesse di Beppe Grillo. Era annunciato il disastro!
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QUEI PRONOSTICI FALLITI, SU GRILLO E TRUMP
A Torino la signora Appendino si sta muovendo egregiamente. A Roma la signora Raggi stenta a ingranare, ma sfido chiunque a sostenere che le gestioni precedenti possano suscitare rimpianti e nostalgie. E allora! E il voto per la Casa Bianca? Tutti pronosticavano frettolosamente la vittoria a mani basse della signora Clinton, tutti ora rabbiosamente si scagliano contro il vincitore, Donald Trump. Lasciatemi dire una cosa sola: mi piacerebbe che il nostro prossimo premier dicesse: prima gli italiani, così come ammirevolmente Trump ha detto: prima gli americani, beati loro!
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DALLA BREXIT ALLA FRANCIA
Infine la Brexit: quanti disastri si sarebbero dovuti abbattere sull’Inghilterra, fin dal giorno dopo il voto; e invece niente, per fortuna degli inglesi. E ora la Francia: Marine provoca terrore. Spero che il vincitore (sia la signora Le Pen con i suoi eloquenti propositi, o il suo rivale Emmanuel Macron, dia un contributo su cosa fare di questa Europa, che scontenta tutti. Significativa, esplicita la bocciatura di Francois Fillon e Jean-Luc Mélenchon, devastante addirittura quella di Benoit Hamon.
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E NOI ITALIANI? GRILLO E SALVINI NEL MIRINO
Nel baraccone noi italiani siamo mal messi: quando finalmente toccherà a noi votare, ve la sparo qui: spero che Grillo e Salvini trovino un accordo. Non è un’indicazione di voto, PER CARITÀ, solo una sommessa opinione personale. Io non voto dal ’94, disgustato e convinto che non serva a nulla. Tornerò a votare quando ci sarà qualcuno che mi convincerà pienamente di avere forza e determinazione per cambiare le cose.
Mi piace però il pensiero che venga sbeffeggiato il virus del catastrofismo diffuso, in questo caso, verso grillini e leghisti. Credetemi: qualsiasi cosa succeda in Francia, non potrà esser peggiore della presidenza di Hollande; qualsiasi cosa succeda con Trump non sarà peggiore di ciò che ci aveva riservato Obama e di ciò che avrebbe fatto Hillary Clinton; qualsiasi cosa succederà in Italia non potrà essere più deleterio del triennio di Matteo Renzi. Perché dobbiamo essere tanto pigri e paurosi da aver paura del futuro, se ci saranno finalmente svolte e cambiamenti?
24/04/2017