OGGI VI DICO CHE… BERLUSCONI E RENZI

“Al momento,  lo scenario di un ballottaggio preoccupa Forza Italia, perché, dicono i sondaggi, il 5 stelle è ancora il secondo partito. La prospettiva della lista però incoraggerà i piccoli partiti che si sentono parte del centrodestra a convergere in un nuovo contenitore. E per questo nei ragionamenti di Berlusconi ce n’è uno che suona così: quando sarà, al ballottaggio ci arriviamo noi, non ci arriva la Lega, e quando saremo al ballottaggio, se la Lega non sarà nella nostra lista, ci prenderemo gratis i voti della Lega. Scenari e ragionamenti lontani, certo. Ma chi pensa che Berlusconi abbia fatto chissà quale sacrificio ad appoggiare le modifiche all’Italicum o non conosce la legge o non conosce Berlusconi…” (Claudio Cerasa, Il Foglio)

ATTUALIZZANDO… PERCHE’ IL CAV SOSTIENE IL PREMIER

Silvio Berlusconi

Quanto mi piace Cerasa, quando semplifica le cose politiche che sa, tenendosi lontano (ma ogni tanto ci casca) dagli sproloqui incomprensibili e alluvionali in cui si vellicano il sedere, con una piuma d’oca, troppi analisti delle trame del palazzo. Cerasa sarà direttore del Foglio, ma la mia, credetemi, non è una volgare ruffianata. Anche perché ho già una stretta al cuore, al pensiero che Giuliano Ferrara lascerà il timone. Però Cerasa è proprio bravo, nel seguire, capire, spiegare ciò che sa. Mentre tutti dicono che è incomprensibile il sostegno di Berlusconi alla progettata legge elettorale renziana, Cerasa si informa, fa i conteggi, firma la riflessione che abbiamo riportato qui sopra. Tiè! Gli analisti vellicanti, o non conoscono la legge e non conoscono Berlusconi… In queste ore difficili, Berlusca è più che mai al centro degli intrighi e delle manovre per il Quirinale, vieta, sussurra, consiglia; e sulla legge elettorale, se riuscirà a guadagnare tempo, il ballottaggio alla fine gli converrà.

DRAGHI RACCONTATO DA STEFANO CINGOLANI

Mario Draghi

Un altro grande divulgatore, sempre sul Foglio, è @scingolo, fuor di Twitter Stefano Cingolani. Ed ecco Draghi, raccontato dalle origini: una delizia! 1. Cautela fino al punto da chiedere sempre chi siano i commensali, anche per andare a mangiare una pizza. 2. Oggi abita a Francoforte, però il week end torna a Roma dove trova i compagni di scuola: Montezemolo, Padellaro, Magalli… 3. Ha una villa in Umbria, vicino a Città della Pieve, e qui ha ricevuto Matteo Renzi. 4. La moglie Serena è una padovana di famiglia nobile, discende da Bianca Cappello che sposò Francesco dei Medici, duca di Toscana. 5. Due figli: Federica è biologa, Giacomo si è laureato con Francesco Giavazzi e lavora in Morgan Staley. 6. Qui @scingolo è un po’ reticente: “Si deve a Draghi la relaziono introduttiva al mitico convegno sul Britannia del 1992 (ma scese a terra non appena pronunciato il discorso)”. In tutta modestia, visto che sostengo da settimane Draghi per il Quirinale, mi piacerebbe sapere di più su quel “mitico” convegno. 7. Architetto delle privatizzazioni, si dimise nel 2011 al Tesoro, quando arrivò Giulio Tremonti. E quattro anni dopo arriva alla Banca d’Italia, trampolino per la Bce. 8. A Francoforte tesse il consenso, rapporti stretti con il suo vice Vitor Constancio, portoghese, e con Benoit Coeuré, francese. 9. Con la Merkel non è esattamente amico, ma ha un buon rapporto di lavoro. 10. Il Financial Times definisce così la dottrina Draghi, basata su tre gambe: moneta, fisco e riforme strutturali. Cos’altro? Cingolani ricorda ancora che il suo metodo di lavoro è semplice: dividere e classificare prima di agire. Secondo il precetto di Sant’Ignazio: “Non prendete mai decisioni in base ad alcune propensioni disordinate”. Se non l’avete letto, vi esorto a rintracciarlo, l’articolo di Cingolani. Ci sono altre chicche. Ad esempio, quando scrive che Draghi è sempre andato avanti con il Principe di Machiavelli in una mano e gli Esercizi spirituali di Ignazio di Loyola nell’altra. Due libri, dice Cingolani snobisticamente, non incompatibili “com’è noto”. Mi dispiace solo che il grande articolista non abbia detto la sua sulla, per me, sempre possibile e ancora oggi auspicabile, candidatura di Draghi al Quirinale. Davvero è irrealistica?

TSIPRAS, UNA MODESTA (EGOISTICA) RIFLESSIONE

Tsipras

Tutti, o quasi, a strillare che se Tsipras veramente se ne fotterà dei debiti greci, anche noi italiani ci rimetteremo una quarantina di miliardi. Consentitemi un pensiero cinico, una battuta da bar. Mezza Italia vorrebbe l’uscita dall’euro, per dare un calcio nel sedere ai nostri debiti e, successivamente come minaccia Tsipras, arrangiarci da soli. Bene. E ora perché dovremmo irritarci, visto che il greco populista si accinge a fare da cavia? Seguiremo la sua esperienza e capiremo, noi ignoranti, un po’ meglio, se sia il caso di seguire l’esempio di Tsipras o di starne lontani, ingabbiati nella Ue.

QUIRINALE 1/ IL LUNGO ELENCO DEI BOCCIATI

Romano Prodi

Il Venerdì, il supplemento de La Repubblica diretto da Attilio Giordano, ci ha proposto il lungo elenco di coloro che sognarono di arrivare al Quirinale, senza riuscirvi: Benedetto Croce, Amintore Fanfani, Benigno Zaccagnini, Arnaldo Forlani, Giovanni Spadolini, Bettino Craxi, Franco Marini, Romano Prodi. Aggiungerei Giulio Andreotti, per Marini e Prodi, teoricamente, la strada è ancora aperta. Mi auguro, con Marco Travaglio, che anche Giuliano Amato rientri, tra qualche giorno,nell’elenco dei trombati…

QUIRINALE 2/ DRAGHI A PARTE, SI DELINEA UN IDENTIKIT

Quirinale

Penso che tutti voi abbiate le scatole piene del farfuglio mediatico, alla vigilia delle votazioni per la designazione del nuovo Capo dello Stato. Ma un aspetto positivo c’è, spero di non essere smentito! Talmente feroce e aspra è stata la messa in scena di personaggi autorevoli, ma anche minuscoli, da rendere probabilmente impossibile la nomina di un quacquaraquà. Chiunque sia il prescelto, sarà un personaggio di spessore, non attaccabile a prima vista, con un curriculum importante: perciò – repetita juvant – continuo a sognare Draghi. Ma al di là di Draghi, perbacco, in Italia ci sono tanti altri nomi stimabili, al di fuori del pantano politico.

VENERDI’, A PISA, GUBITOSI A CONFRONTO CON GLI STUDENTI

Luigi Gubitosi

La nostra rivista “L’attimo fuggente” ha preso l’iniziativa di organizzare, nel 2015, alcuni incontri tra personaggi rilevanti della società italiana e gli studenti universitari. Il primo incontro si svolgerà a Pisa, venerdì prossimo con inizio alle ore 16, nell’Aula Magna della Scuola Superiore Sant’Anna, in Piazza Martiri della Libertà, 33: Luigi Gubitosi, direttore generale della Rai, sarà intervistato dagli allievi della scuola e dell’università. Gli incontri sono concepiti sulla base della necessità di restituire, in Italia, un valore importante al criterio del merito: quindi faccia a faccia si troveranno personaggi meritevoli della classe dirigente attuale e i giovani, che hanno ogni diritto di puntare sul loro merito, e non su altro, per arrivare ad essere classe dirigente nel futuro. A Luigi Gubitosi sarà conferito, nell’occasione, il “Premio Socrate” per la meritocrazia (simbolicamente, una penna stilografica, un unicum, dell’azienda Montegrappa di Gianfranco Aquila). L’ingresso per assistere al dibattito è libero, fino ad esaurimento dei posti: mi rivolgo prioritariamente agli studenti e, comunque, a tutti coloro che vorranno essere presenti.

cesare@lamescolanza.com

26.01.15