NATI l’11 SETTEMBRE

Theodor W. Adorno,Franz Beckenbauer, Brian De Palma, Alberto e Marcello Dell’Utri, Luciana Lamorgese, David Herbert Lawrence, Nicola Pietrangeli, Pupo, Pierre Reverdy.
MORTI: Le 2977 vittime dell’attentato alle Torri Gemelle, Salvador Allenfe, Beatrice Cenci, Jimmy Fontana, Nikita Kruscev, Peter Tosh.

 

POESIE / FOSCOLO

Forse perché della fatal quïete
Tu sei l’immago a me sì cara, vieni,
O Sera! E quando ti corteggian liete
Le nubi estive e i zeffiri sereni,
E quando dal nevoso aere inquiete
Tenebre, e lunghe, all’universo meni,
Sempre scendi invocata, e le secrete
Vie del mio cor soavemente tieni.
(Ugo Foscolo)

LA CRONACA / UNA LUCERTOLA IN SENATO

«Resoconto aula del Senato, 9 settembre 2020
Presidenza del vicepresidente Rossomando (ore 11,54)
Presidente – Ha chiesto di intervenire il senatore Calderoli per illustrare la questione sospensiva QS1. Ne ha facoltà.
Calderoli (L-SP-PSd’Az) – Signor Presidente, dico subito che la questione sospensiva non vuole essere nulla di ostativo rispetto al percorso del provvedimento. Abbiamo votato a favore alla Camera e intendiamo farlo anche al Senato, così come abbiamo già fatto in Commissione. Ciò che, invece, intendo sottoporre all’Assemblea è una valutazione da un punto di vista cronologico di quanto stiamo andando a fare. […]. Presidente, mi perdoni, ma è la prima volta che vedo una lucertola girare per il Senato! Chiedo conferma al senatore Parrini, è piccola, ma si tratta di una lucertola; chissà se ha compiuto venticinque o quarant’anni! La lasci pure lì; alla fine è quella che fa meno male qui dentro!
Parrini (PD) – Si è provveduto alla messa in sicurezza della lucertola!
Calderoli (L-SP-PSd’Az) – Abbiamo sanificato.
Presidente – Si tratta di un inedito. Il quesito è se si tratti di un geco, nel qual caso porterebbe addirittura fortuna!
Calderoli – No, Presidente, non è un geco, è proprio una lucertola. Le chiedo di recuperare il tempo perso per la lucertola, Presidente.
Presidente – Assolutamente sì, Presidente Calderoli, non c’è bisogno di chiederlo». (ItaliaOggi)

VESTIRSI IN CASA

Angelo Flaccavento, sul problema di che cosa mettere quando si lavora da casa, suggerisce senz’altro il pigiama. «Magari blu, di seta, vagamente maoista, rigoroso, con la casacca abbottonata e i pantaloni larghi. Un pigiama che è a tutti gli effetti una versione fluida della divisa, perché in fondo questo indumento da notte è arrivato in occidente con il ritorno degli inglesi dalle colonie asiatiche, dove il nome designava ampi pantaloni da giorno.
È consigliabile possedere diversi pigiami da lavoro, volendo anche identici. A patto di non usarli per dormire. Chi volesse sentirsi un po’ Oscar Wilde nel fumoir con la dinner jacket, potrebbe aggiungere al pigiama una vestaglia, di quelle con collo a scialle e piping ton-sur-ton. In pigiama la reclusione casalinga è meno bigia, e più aggraziata» [Il Sole].

LICENZIARSI É DIFFICILE

«Il massimo fu quando andai all’ufficio del personale del Senato: “Buongiorno, mi devo licenziare. Come si fa?”. “Non lo sappiamo, non si è mai licenziato nessuno”». (Federica Sciarelli ad Alessandro Ferrucci, Il Fatto].

 

IL SORRISO / TIZIANO FERRO

Vorrei donare il tuo sorriso alla luna perché di notte chi la guarda possa pensare a te (Tiziano Ferro).

 

 

 

 

OGGI VI DICO… SORRIDERE

“Imparare a sorridere è imparare ad essere liberi.” (Octavio Paz)

“Quando rido, ho venticinque anni; quando sono triste, ne ho sessanta.” (Victor Hugo)

“Il derubato che sorride, ruba qualcosa al ladro.” (William Shakespeare)

“Le rughe mostrano che si è vecchi, decrepiti, oppure che si è abituati a sorridere sempre.”
(Carlos Santana)

“Non smettere mai di sorridere nemmeno quando sei triste, perchè non sai chi potrebbe innamorarsi del tuo sorriso.” (Gabriel Garcia Marquez)

SE VUOI SPOSARE UN DEFUNTO

Incredibile ma vero, in Francia è possibile il matrimonio postumo con un defunto. Sono certo che molti di voi, amici lettori, non sanno che è possibile sposarsi con un defunto. Io non lo sapevo e pensavo che fosse uno scherzo. Invece, è vero: il punto è che ci sono giornalisti capaci di trovare, e raccontare magistralmente, notizie e informazioni strabilianti.

 

JAMES HANSEN

Uno di questi è certamente James Hansen, personaggio di qualità singolare: arrivò in Italia nel Servizio diplomatico americano, poi rimase da noi come corrispondente del ‘Daily Telegraph’ inglese e dell’International ‘Herald Tribune’. Bravo è dir poco, se si pensa che riuscì a restare indipendente, diventando in seguito portavoce prima di Carlo De Benedetti e poi di Silvio Berlusconi. Bene, ecco ciò che ho letto a sua firma su “Italia oggi” e vi riferisco.

 

LA PRIMA VOLTA IN FRANCIA

La Francia è l’unico Paese occidentale dove è possibile il matrimonio postumo, “noto tecnicamente con il termine sgradevole di necrogamia”. Cioè: ci si può sposare (ai sensi dell’articolo 171 del Code civil des Français) con i morti. Scrive Hansen: “L’usanza non è antica e neppure sconosciuta…Nasce da una famosa tragedia, il disastro del Fréjus (il crollo della diga di Malpasset che nel 1959 spazzò via un intero paese, uccidendo oltre 420 persone), uno choc profondo per la Francia. Sull’onda emotiva, il Paese si commosse per la storia di Irène Jodart, che aveva perso il fidanzato, André Capra (il padre del figlio che portava in grembo), con il quale si sarebbe dovuta sposare di lì a pochi giorni.

LO DECISE DE GAULLE

Lei si appellò al presidente De Gaulle perché le fosse concesso di convolare comunque a nozze con il defunto.
Lo sposalizio fu approvato e la circostanza si regolarizzò con un intervento legislativo, creando l’articolo di legge che governa la pratica”. Sembra incredibile, ma da quel giorno ci sono almeno venti matrimoni postumi l’anno (solo per motivi, però, gravi e convincenti).

 

cesare@lamescolanza.com