OGGI VI DICO CHE… IL GENOA

“Non posso scrivere del Genoa perché sono troppo coinvolto. L’inno non lo faccio perché non amo le marce e perché niente può superare i cori della Gradinata Nord. Semmai al Genoa avrei scritto una canzone d’amore, ma non lo faccio perché per fare canzoni bisogna conservare un certo distacco verso quello che scrivi, invece il Genoa mi coinvolge troppo.” (Fabrizio De André)

“Giocare nel Genoa è diverso e lo capisci subito, appena sei nel tunnel che dallo spogliatoio porta al campo, il solito rumore dei tacchetti ma fuori uno stadio intero che canta You’ll never walk alone! Da brividi, un emozione unica.” (Sebastien De Maio)

“Morirò parlando del Genoa.” (Franco Scoglio)

ATTUALIZZANDO… PEPITO ROSSI

Il Genoa smentirà certe previsioni nefaste, espresse sul suo destino, in questo campionato finora infelice. Prendo spunto da un pezzo pubblicato su “La Verità”, a firma di Alessandro Rico, dedicato a uno sfortunato campione, Pepito Rossi.

 

 

 


UN CAMPIONE INDOMABILE

Buona idea, contenuto ineccepibile: un giusto omaggio a un “indomabile” che non si arrende nonostante i terribili infortuni che ha subìto e, a trent’anni, ha deciso di ricominciare. Nel “mio” Genoa, come scrivo spesso, lo definisco mio perché tengo al Grifo da settant’anni: è un compagno insostituibile della mia vita.

 

 

 


UNA INATTESA E SFERZANTE CRITICA

Ma, inopinatamente, qui è scattata una sferzante critica di Rico, che definisce il Genoa “una piazza non appetitosissima, condannata ai bassifondi della classifica…” e via e via, giù a colpi di randello. Perché tanta asprezza? Sono rimasto sgomento e come me un bravissimo collega, Giacomo Amadori, altro genoano doc, che mi ha segnalato all’alba il violento attacco.

 

 

 


GRANDI PARTITE INCOMPRESE…

Disordinato il Genoa? Se mai, senza carattere, fino all’arrivo del nuovo allenatore. Aveva messo sotto la Juventus e il Napoli, poi è stato rimontato; ha giocato ottime partite con Inter, Milan e Roma. Di più: se c’è una squadra dove Pepito può rifarsi la vita è proprio il Genoa.

 

 

 


MILITO, THIAGO MOTTA, PEROTTI…

Qui infatti, nel Genoa, sono risorti Diego Milito, che arrivava da una stagione buia, Thiago Motta e Diego Perotti, che addirittura volevano smettere di giocare! E cento altri.

 

 

 

 


E GLI ELOGI ALLA SAMPDORIA?

Infine, gli elogi (che ci azzeccavano?) alla Sampdoria. Noi genoani con tutto il rispetto la consideriamo la squadra di una “delegazione” cittadina (Sampierdarena). E chiamiamo “ciclisti” i suoi giocatori, per le maglie che indossano, adatte a chi corre in bicicletta più che a chi gioca al calcio. Insomma la vera squadra di Genova è, storicamente, fondato nel 1893, il Genoa: come sanno tutti e tutti dicono, con serietà, o fingendo di scherzare. Come, di recente, ha simpaticamente ricordato anche un bravissimo comico, Luca Bizzarri. Conclusione? Giù le mani dal Genoa: vi stupirà ancora.

 

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