“Uno spettacolo si può preparare in un mese. Improvvisare, invece, richiede una vita.” (Pino Caruso)
“Per avere successo, non è sufficiente prevedere, dobbiamo anche imparare a improvvisare.” (Isaac Asimov)
“Il nostro mestiere è sempre affidato al caso, all’avventura, all’improvvisazione e quindi è molto difficile disegnare in precedenza un percorso che poi si realizza nel concreto.” (Nanni Loy)
“I cabarettisti sono scrittori senza penne e matite dotati del dono dell’improvvisazione.” (Carl Reiner – attore e regista statunitense)
ATTUALIZZANDO…FONDAMENTALE COME LA COSTANZA
Sostengo che l’improvvisazione, oltre alla tenacia e alla costanza, sia una qualità molto importante per arrivare al successo. Di tenacia e quotidiana costanza si parla spesso, di improvvisazione raramente, quasi mai.
LA STRAORDINARIA QUALITÀ DI TOTÒ
Questa riflessione mi è venuta in mente quando ho finito di scrivere il mio ricordo di Totò, lo avrete trovato domenica su La Verità (se, come mi auguro, siete affezionati lettori del giornale a cui collaboro). Mi sono reso conto di non aver scritto una riga della straordinaria qualità di Totò, nell’improvvisazione: lo faccio ora e qui, per la gioia degli ammiratori del suo mitico talento.
ANCHE GASSMAN E FELLINI…
Tra gli attori, fuori dalla scena, negli incontri con il pubblico, ci sono stati altri fantastici improvvisatori: per fare un solo nome, ad esempio Vittorio Gassman. Quanto ai registi, leggendario è Federico Fellini, che non seguiva mai il copione e improvvisava ogni giorno, secondo fantasie e istinto del momento (i produttori si disperavano per i costi inaspettati).
I REGISTI DEI FILM DI TOTÒ…
Ma in scena? Totò è stato un indimenticabile dominus della trasgressione e dell’inventiva, rispetto al copione. Al punto che alcuni registi (Mario Mattoli, Camillo Mastrocinque, Mario Monicelli, Steno, Carlo Ludovico Bragaglia…) imprecavano a volte perché era arduo seguire le sue (provocatorie) improvvisazioni, maturate d’istinto, da un minuto all’altro.
… E GLI ATTORI CHE GLI FACEVANO DA SPALLA
Per non dire degli attori, anche grandi (Peppino De Filippo e Aldo Fabrizi, Macario, Mario Castellani, Nino Taranto…) che gli facevano da spalla, obbligati ad assecondare e anticipare le sue modifiche e intuizioni. Secondo alcuni, Castellani in primissima, lo stress era quasi insostenibile.
LA SCENETTA DEL VAGONE LETTO…
Ricordate la celebre scenetta in cui Totò si trova a condividere il vagone letto con un deputato, l’onorevole Trombetta? All’inizio durava, in teatro, cinque minuti: ogni sera Totò la dilatava, fino ad arrivare (fu inserita anche in un memorabile film, “Totò a colori”), quasi a mezz’ora!