Una mancanza di trasparenza si traduce in sfiducia e un profondo senso di insicurezza.
(Dalai Lama)
“Parliamoci chiaro”. Ho sempre temuto questa frase, che non è mai un invito alla trasparenza, ma l’apertura delle ostilità.
(Giuseppe Pontiggia)
La trasparenza è un concetto imbecille, figliolo. O quanto meno inefficace, se applicato alla ricerca della verità. […] La verità umana è opaca. (Daniel Pennac)
Il rispetto della parola è il fondamento della legge. Faremo perciò le battaglie che abbiamo sempre fatto in difesa dell’onestà, la trasparenza e la povertà che abbiamo sempre praticato contro l’arroganza dei troppo ricchi e dei padroni.
(Marco Pannella)
Tra le promesse non mantenute dalla democrazia la più grave, e più rovinosa, è quella della trasparenza del potere.
(Norberto Bobbio)
ATTUALIZZANDO… UN MINISTERO PER LA TRASPARENZA
Un ministero per la trasparenza (ma basterebbe anche un’Authority) sarebbe molto prezioso, per fronteggiare il malcostume. Presumo che siate d’accordo. Non ho però fiducia che possa avvenire presto! Il mondo politico si riempie la bocca di questa affascinante parola, trasparenza, ma fa ben poco, seriamente, per garantirla.
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UN’IDEA CONCRETA O UN’UTOPIA?
Ho pensato così di proporvi (ingenuamente?) un’idea concreta. O è solo un’utopia? Mi è venuta in mente qualche giorno fa, quando un giudice ha sancito la pericolosità dei telefonini e ha ordinato il risarcimento per la vittima. Si é aperto subito l’ennesimo dibattito, infruttuoso, sulla trasparenza.
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TELEFONINI PERICOLOSI?
Senza entrare nel merito della vicenda giudiziaria. I casi sono tre, visto che i cellulari esistono da molti lustri: o non c’è stata sufficiente trasparenza prima; oppure non c’è trasparenza vera oggi; oppure, come mi sembra augurabile, ci troviamo di fronte a un allarme esagerato. Scarsa chiarezza, comunque.
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TRASPARENZA IN ITALIA, QUANDO MAI?
Vorrei aggiungere: in questo Paese ingiusto, e per non sufficientemente civile, c’é stata forse trasparenza sull’orribile morte del giovane Giulio Regeni, dopo un anno e due mesi? Perché il nostro governo non è intervenuto sull’Egitto con vigore? E cosa abbiamo saputo delle condizioni ferroviarie alla radice della strage di Viareggio e di quella in Puglia? E dei motivi per cui ponti e cavalcavia crollano come fossero di pasta frolla? E dei responsabili del disastro finanziario che ha portato al collasso l’Alitalia? O degli sperperi che hanno ridotto Roma a un’immondizia a cielo aperto, con strade devastate da buche e fossi?
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I DIRITTI DEI CITTADINI
Ecco perché vorrei una Istituzione preposta a informare giorno per giorno i cittadini dello stato delle indagini e dei misteri, che di continuo ci tormentano. Certo non è possibile pretendere la verità, all’istante. Ma la trasparenza – rieccola – con comunicazioni e aggiornamenti doverosi, sì. É un diritto dei cittadini. Anche per non dimenticare, confusi distratti e manipolati come siamo, O vogliamo rassegnarci a fare come le tre scimmiette, per non vedere, non sentire, non parlare?
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SI FA PRESTO A DIRE TRASPARENZA…
Piccola, ma significativa – credo – riflessione. Ma di cosa stiamo parlando, quando si invoca la trasparenza? Questo è un Paese in cui, se un treno è in ritardo (anche grave), la spiegazione è: motivi tecnici. Idem, se un volo aereo è in ritardo, o abolito. Nessuna spiegazione, per gli utenti. E possiamo aspettarci che ci siano informazioni che assicurino trasparenza su scandali e grandi inchieste. Forse un ministero o un’authority potrebbe risolvere questo problema, avendo incarichi e doveri istituzionali. È un’idea concreta o utopistica?
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27/04/2017