OGGI VI DICO CHE …L’ABITUDINE

“Nessuno osa dire addio alle proprie abitudini. Più di un suicida s’è fermato sulle soglie della morte pensando al caffè dove andava a giocare tutte le sere la sua partita a domino.” (Honoré de Balzac)
“Gli umani dedicano la loro vita a ripetere cose, gesti e comportamenti che chiamano abitudini.” (Luis Sepulveda)
“La seconda metà della vita di un uomo è fatta di nient’altro che le abitudini che egli ha acquisito durante la prima metà.” (Fëdor Dostoevskij)
“Le nature degli uomini sono uguali; sono le loro abitudini che li separano.” (Confucio)

ATTUALIZZANDO… IL PRANZO DELLA DOMENICA

pranzo della domenicaForse torneremo presto al leggendario pranzo della domenica, tipico di un’abitudine familiare del tempo che fu. Sembra improbabile, vero? La famiglia è cambiata, ogni componente fa ciò che gli pare, la domenica è un giorno di divertimenti separati, ci sono le partite in tivù, il cinema, le gite fuori porta, mille distrazioni. E devo ammetterlo, spudoratamente: non solo questa sensazione, o previsione, nasce dalla mia vocazione senile alla nostalgia, ma ho un solo indizio concreto, per proporvela. Gli sguardi golosi e incuriositi dei miei nipoti.

DA UNO ZIO, NEGLI ANNI SESSANTA…

zio florioHo provato a raccontare loro un mio pranzo della domenica, datato primi anni Sessanta, e mi sono trovato di fronte, con stupore, a una inattesa attenzione. “Vivevo a Cosenza” raccontai “e alla domenica lo zio Cesare Florio invitava a pranzo i suoi sei nipoti. Io ero il più adulto, portavo il suo nome, ma non il cognome: mia mamma – la sorella dello zio – aveva sposato un Lanza. C’erano cinque cugini Florio, tutti di età inferiore alla mia.

LE ABBUFFATE IRRIPETIBILI

abbuffate“E com’era il pranzo della domenica? – mi hanno chiesto i miei nipoti. “Attesissimo. Per due motivi. Il primo, era un pranzo delizioso, cibi prelibati che rarissime volte ho poi mangiato in età adulta, e voi certamente non assaggerete mai..” Cioè?, mi hanno chiesto i nipotini. “I cullurielli, che sono frittelle senza niente dentro, oppure un’acciuga oppure un po’ di mozzarella, oppure tutt’e due. O anche il sartù di riso, farcito come neanche immaginate, o la pasta imbottita, con pezzetti di salame o salsiccia, mozzarella o formaggio, e altro ben di Dio. Autentiche abbuffate. E non mancavano mai le soppressate come antipasto e i dolci calabresi, alla fine.”

E UNA PAGHETTA UGUALE PER TUTTI

paghetta-770x510C’è stato un attimo di silenzio, sguardi perduti nel vuoto. E poi? “Poi c’era un’altra piacevole abitudine: lo zio Cesare ci dava la paghetta. Uguale per tutti, cinquanta o cento lire, non ricordo bene. Lo zio non aveva preferenze né criteri di equità. Ci restavo male perché ero il più grande, ma ero trattato come l’ultimo dei cinque cugini, che aveva sei anni, e io diciassette.”
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SST! SILENZIO, LO ZIO DORME…

lo zio dorme“E ancora un’altra cosa indimenticabile!” “Cosa?”, mi hanno chiesto in coro i nipoti. “Lo zio, appena finito il pranzo, si alzava e spariva: si concedeva la siesta. Immancabilmente, noi nipoti facevamo un po’ di baccano. È la zia, severissima, si portava il dito indice su naso e labbra e ci intimava: “Sst! Silenzio, silenzio assoluto… Lo zio Cesare dorme!” E ho aggiunto che quest’ultima cosa è irripetibile: non ci sono più le mogli devote di una volta. Comunque, noi reagivamo all’ammoninento in modo semplice, ce la squagliavamo al volo, la zia era contenta e noi di più, andandocene per i fatti nostri.

E SI POTREBBE RIFARE?

si potrebbe rifare“E non si potrebbe rifare, questi bei pranzi della domenica?“, mi ha chiesto il nipote più sveglio (e sentimentale). “E come no? – ho risposto – la paghetta ve la darei volentieri, per il pranzo però dovete chiedere alla nonna….” Che ha replicato con un’occhiataccia e il momento di nostalgia è finito lì.
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HO INVENTATO TUTTO….

ho inventato tuttoTutto ciò che vi ho raccontato non è successo. Perché ho inventato tutto. Non ho, sia come zio sia come nonno, nipoti interessabili al pranzo della domenica: per età, sono troppo grandi o troppo piccoli, oppure perché vivono altrove, o perché hanno altri piaceri, altre consolidate abitudini e irrinunciabili preferenze. Una riunione domenicale è improponibile. E mia moglie, come qualsiasi altra moglie, non si alzerebbe mai dal letto al mattino presto, per preparare i cullurielli o la pasta imbottita.
È stato solo un mio momento di nostalgia. Uno di quelli con cui le persone anziane molestano il prossimo e infliggono noia ai giovani. Vi chiedo scusa e arrivederci a domani.

cesare@lamescolanza.com
10/04/2017