“Se stessi con un vestito bianco a un matrimonio e arrivasse un pallone infangato, lo stopperei di petto senza pensarci.” (Diego Armando Maradona)
“Non c’è un altro posto del mondo dove l’uomo è più felice che in uno stadio di calcio.” (Albert Camus)
“Un giornalista chiese alla teologa tedesca Dorothee Solle: “Come spiegherebbe a un bambino che cosa è la felicità?”. “Non glielo spiegherei” rispose. “Gli darei un pallone per farlo giocare”.” (Eduardo Galeano)
“Ci sono nel calcio dei momenti che sono esclusivamente poetici: si tratta dei momenti del «goal». Ogni goal è sempre un’invenzione, è sempre una sovversione del codice: ogni goal è ineluttabilità, folgorazione, stupore, irreversibilità. Proprio come la parola poetica.”(Pier Paolo Pasolini)
ATTUALIZZANDO… DA ALLEGRI A RANIERI
Ciò che è successo a Massimiliano Allegri e a Claudio Ranieri, due grandi allenatori italiani, è al centro dell’attenzione di chi segue e ama il calcio. Ma c’è anche molto altro… Il filo conduttore è amaro: la gratitudine è un sentimento sconosciuto.
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LA JUVE TRA ALLEGRI E BONUCCI
La mia previsione è che Massimiliano Allegri sarà considerato il miglior allenatore italiano (Conte compreso). E prevedo che sia Allegri sia Leonardo Bonucci, protagonisti di un furioso litigio prima della partita – meritatamente – vittoriosa con il Porto in Champions League, lasceranno il club a fine stagione. Mi lascio andare a una riflessione vanitosa: avevo previsto (contro tutti) che per la Juve questa stagione sarebbe stata insidiosa e tra le motivazioni avevo indicato le difficoltà di gestire un gruppo troppo ampio e troppo ricco di campioni. E così è stato: numerosi gli scontri tra le star della Juve e il loro allenatore. Da Khedira a Dybala, da Higuain a Lichtsteiner a Mandzukic, tutti permalosi e ribelli al momento di essere sostituiti. Fino allo sfogo del mister dopo la sconfitta con il Milan a Doha, ai rigori, per la Supercoppa italiana:” Meriterebbero di essere presi tutti a calci in culo”…
PERCHÉ ALLEGRI È IL MIGLIORE
Allegri ha dimostrato di essere il migliore, sia perché col pugno di ferro ha domato i riottosi, sia perché continua a guidare una squadra vincente, addirittura lanciando una formazione super offensiva. Lo scontro con Bonucci ha superato ogni limite: i due si sono sfanculati a vicenda. Leo pretendeva, nella partita col Palermo, assolutamente tranquilla, che fosse sostituito Marchisio. Con un’arroganza insostenibile, come se fosse lui l’allenatore e a lui toccassero le decisioni. Allegri ha risposto per le rime e poi si è automultato per gli eccessi verbali. Ma a Oporto ha mandato Bonucci in tribuna, escludendoli dalla formazione in una partita molto difficile e prendendosi rischi e responsabilità esemplare! Un vero, autentico grande capo.
IL CICLO DI MAX È FINITO
E ora, cosa succederà? Il ciclo di Allegri alla Juve, a prescindere dai risultati (forse trionfali), è finito. Probabilmente vincerà il campionato, ha buone possibilità anche in Champions. Se vince tutto, gli conviene andar via: nessuno potrebbe far meglio. È così anche se vincesse la Champions. Se invece vincesse solo il campionato… riemergerebbero dubbi e polemiche e, nonostante la strepitosa affermazione (sesto scudetto consecutivo per la Juve, terzo per lui, come Conte, sicuramente deciderebbe di lasciare. Peggio mi sento se dovessero sfuggirgli tutti e due gli obiettivi: in questo caso fallirei anch’io la mia previsione sulla sua assoluta qualità.
ANCHE PER BONUCCI LA FINE È NOTA
Bonucci, mortificato e irritato verso il club, accetterà le offerte auree che gli arrivano dai club inglesi. Le aveva rifiutate nella scorsa estate, per fedeltà e amore verso la Juve. Ma la riconoscenza non esiste, già Del Piero era stato trattato in modo ruvido. Ho detto che Allegri ha fatto bene ad agire come ha agito, ma i vertici della Juve avrebbero potuto gestire l’incidente con maggior diplomazia, trovando un compromesso, parlando riservatamente con il campione, intervenendo prima per smussare i conflitti tra Allegri e la squadra, invitando tutti a comportarsi con moderazione. Impresa ardua, ma non impossibile.
RANIERI E LEICESTER, ROTTURA ASSURDA
Anche in Inghilterra la riconoscenza non esiste, grottesca la decisione del Leicester di licenziare Claudio Ranieri, che aveva realizzato l’exploit di regalargli il primo scudetto in 133 anni di storia! Un’impresa che aveva entusiasmato tutto il mondo dello sport: nelle scommesse, alla vigilia del torneo, il Leicester era quotato cinquemila volte, puntando dieci sterline se ne potevano vincere cinquantamila. Quest’anno, in campionato il Leicester è a rischio retrocessione, ma in Champion League è ancora in piena corsa. Tuttavia, Claudio è stato esonerato. A Leicester pensano che qualcuno possa far meglio? Mah. Credo che nessuno potrebbe. Si vedrà.
cesare@lamescolanza.com
24.02.2017