“La sessualità viene riempita di menzogne. Il corpo cerca di dire la verità ma siamo talmente soffocati dalle regole che non riusciamo ad ascoltarlo.” (Jim Morrison)
“Diciamo che non ho una preferenza precisa in campo sessuale. Quando si trova la persona giusta non è importante se è un uomo o una donna. Non mi piace definirmi bisessuale. Mi sembra di escludere un sacco di gente, hai capito? Magari i trans… Non mi sento bisessuale, mi sento polisessuale.” (Gianna Nannini)
“Quando la sessualità ha imboccato la strada della razionalità attraverso la religione è avvenuta una catastrofe. Si è creata una morale razionale che si è estesa a tutta la società, e che è profondamente distruttiva.” (Alejandro Jodorowsky)
ATTUALIZZANDO… LAPO ELKANN 1. / CRONACHE SCABROSE
Una premessa rigorosa, da liberale assoluto, come sempre: anche nella vita sessuale, penso che chiunque debba avere la possibilità di comportarsi come meglio creda, senza sopportare il fastidio di critiche e moralismi, a condizione – come sempre – di non arrecare male, problemi e disagi agli altri. Quindi, su Lapo Elkann e il suo nuovo, pubblico incidente che ha riempito le pagine dei giornali al di qua e al di là dell’Oceano cosa penso? Il suo unico torto è stato quello di comportarsi in modo tale che gli altri siano venuti a conoscenza dei suoi gusti sessuali e non solo, della sua curiosa invenzione di dirsi vittima di un rapimento, con la bizzarria di chiedere 10mila dollari di riscatto. Per il resto, non entro assolutamente nelle valutazioni delle sue scelte, delle preferenze e delle abitudini. Concordo con quanto ha scritto Aldo Busi: “Chi introduce la morale negli ormoni inevitabilmente introduce gli ormoni nella morale: non avremo né una sana morale nelle cose pubbliche, né un sano sesso nelle cose private”. Solo due riflessioni, qui sotto.
LAPO ELKANN 2. / PRUDENZA E CRUDELTÀ DEI MASS MEDIA
La prima riflessione è sul giornalismo. Se esistono le motivazioni per scrivere e proporre un pezzo di cronaca, penso che la cronaca debba essere fatta con correttezza, con tutti gli elementi essenziali o importanti. Quindi, da una parte trovo deplorevole che (a parte i siti web, e non mi stupisco, ormai l’informazione completa è lì) sui giornali televisivi e di carta stampata non sia stata pubblicata la fotografia del transessuale, partner di Lapo Elkann. Eccola qui, a fianco, è l’immagine di Curtis McKinstry (Marie McKinstry, come donna). Per altro verso, trovo inevitabili le battute, volgari o divertenti, le vignette, i disegni, i video sulla penosa vicenda. Ma deploro alcuni eccessi di severità o addirittura di crudeltà, così come elementi di piaggeria e prudenza nei confronti dell’illustre giovanotto e della sua importante famiglia.
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LAPO ELKANN 3. / PIETAS O PAR CONDICIO?
So bene che Lapo non ha diritto a una particolare compassione. Ma la pietas laica e cristiana c’è. Ha avuto un’infanzia difficile, con una famiglia tanto ricca di soldi quanto povera di cuore? Lo so, niente al confronto di bambini che nascono e crescono nei sobborghi, nelle selvagge e desolate località africane(ma anche nei quartieri periferici di New York e di Roma). Però, Lapo è un individuo con evidenza infelice, afflitto da vizi che ai suoi livelli sociali sono diffusi, anche se nascosti e contenuti. La sua solitudine mi turba, come quella del suo parente Edoardo, finito suicida (o vittima di un delitto). È gay, ha orientamenti sessuali, diciamo così, stravaganti? E qual è il problema? Anche nel suo ristretto ambito sociale, per non dire familiare e personale, chiacchiere e pettegolezzi sono all’ordine del giorno. Non mi interessano. Mi indispettisce invece la mancanza della par condicio. Un solo esempio, qui: la storia di Fabrizio Corona è molto diversa? Non mi pare. C’è solo una diversità fondamentale: Fabrizio non ha alle spalle una famiglia e un’industria potenti e temibili, Lapo sì. Di conseguenza, su Fabrizio qualsiasi cronista e qualsiasi giornale hanno ritenuto semplice e ovvio scatenarsi con un’infinità di particolari e di dettagli, di minuzie superflue e cattiverie evitabili. Non mi piace.
Sì O NO, NESSUNA AMBIGUITÀ SUL REFERENDUM
Voto no, forse e scrivo forse perché dal 1994 mi ripugna andare a votare: esorto però tutti quelli che abbiano simpatia e stima per me a votare, decisamente, no. Solo in questo caso riusciremo ad avere un governo certamente più serio e produttivo di quello guidato da Matteo Renzi. Se il no vincerà di misura, Renzi resterà al suo posto, al massimo sarà sostituito da un Padoan o da un suo qualsiasi osservante gregario. È necessario che vinca il no in modo perentorio, non discutibile. Se poi dovesse vincere il sì, il cielo ci liberi da quello che potrà pensare e fare il nostro premier, spadroneggiando in lungo e in largo.
Così, ho chiarito interpretazioni su qualcosa che forse ho scritto in modo poco chiaro, quando ho espresso dubbi sul fatto che alcuni miei carissimi amici optino per il sì. Era un segno di rispetto per amici qualificati e colti, non un cambiamento di opinione. Allo stesso modo, mi ha scritto Mauro della Porta Raffo, indispettito perché gli è stato attribuito un colpo di timone dal no al sì, e invece si tratta di tutt’altro (se ne avete curiosità, basta digitare www.lamescolanza.com).
DOMANI, “FEDERICO II” SCRITTO DA SILVANA FANZELLU
Domani alle 18, la mia amica, studiosa di storia, Silvana Fanzellu, presenta il suo ultimo libro, “Federico II, specchio del mondo”, in Palazzo Ferrajoli in Piazza Colonna 355. Sono stato invitato a parlarne, insieme con Marcello Veneziani, Luigi Compagna, il senatore Pier Ernesto Irmici, il collega Giuseppe Di Leo di Radio Radicale. E l’attrice Elena Presti leggerà alcuni passi dell’importante libro. Vi anticipo che, con qualche timore, a fianco di tanti illustri presentatori, il mio sarà un intervento un po’ cazzaro, sugli aspetti di una vita singolare… Infatti, Federico II fu orfano di padre a due anni, e di madre a quattro, in seguito fu vedovo tre volte… La quarta moglie era una Lanza e, scusatemi, siamo storicamente tosti: fu quindi lei a restare vedova. Oltre a queste infinità di lutti, Federico II si proclamava crociato, ma non aveva voglia di partecipare ad alcuna crociata, visse sotto due papi, il primo e il secondo Innocenzo III e Onorio furono tolleranti, il terzo Gregorio IX si arrabbiò come una iena e lo scomunicò. Avrà un po’ di compiacenza il gelido e colto pubblico? Chissà, forse no. Del valore storico di Federico parleranno gli altri.
cesare@lamescolanza.com
30.11.2016