Eccoci al traguardo. Siamo finalmente arrivati alle elezioni amministrative di domenica 5 giugno. Mi permetto qualche riflessione finale, oltre a ricordarvi le indicazioni, per un possibile voto “ad personam”, che già vi ho espresso nei giorni scorsi. Una segnalazione che non tiene conto dei partiti e delle appartenenze, ma della qualità virtuosa di persone che conosco.
ROMEO, VIVIANI, PAGNOZZI, MARTINELLI, LA ROSA / CANDIDATI MERITEVOLI
Vi ho indicato cinque candidati meritevoli: per Roma, innanzitutto, Franco (Francesco sulla lista) Romeo, Barbara La Rosa e Flavio Pagnozzi. Per Milano, Maria Alberta Viviani ed Ettore Martinelli. Se il vostro voto andrà a loro, non sarà un voto sprecato: comunque una manifestazione di stima, un gratificante riconoscimento dei loro meriti. Se saranno eletti, agiranno per il bene della comunità e non per i loro interessi.
BENIGNI (FORSE) HA SBAGLIATO, LA RAI CERTAMENTE
Per me Roberto Benigni è un mito. E quando cominciò le sue leggendarie letture di Dante scrissi più volte che sarebbe stato un ideale Premio Nobel, meritevole assai più di Dario Fo. Così mi attirai velenose critiche da parte dei suoi detrattori. Oggi ribadisco quella valutazione. Per l’amicizia e la stima che sento per lui, tuttavia, non riesco ad esimermi dal dichiararmi sconcertato per la sua decisione di sostenere il “Sì” al referendum sulla Costituzione, la sera del 2 giugno, in una replica su Raiuno di una sua celebre esibizione. Lo sconcerto non nasce dal fatto che Benigni abbia cambiato idea, passando dal no al sì attraverso una (brutta) intervista a Ezio Mauro per La Repubblica. Si può e si deve essere liberissimi di cambiare idea. E neanche sono sconcertato perché abbia dato il suo – importante, pesante – sostegno al sì. Il punto è che il suo inopinato intervento, di fatto, rappresenta – su Raiuno – una dichiarazione di voto per il sì al referendum, è apparsa ed è stata considerata (non poteva essere diversamente) un fondamentale appoggio al premier Renzi. Un evento non equilibrato dalla Rai con altra analoga iniziativa a favore del no. Dunque, per me, forse Benigni ha sbagliato. Ma è la Rai, ancora una volta, ad indignarci: la trasmissione è stata uno spottone per il premier/segretario del Pd. Benigni, come artista, poteva permetterselo. La Rai, azienda pubblica sempre peggio governata, no. Non ha avuto rispetto per chi pensa di votare no. E infine consentite uno sberleffo: ma come si fa a considerare “la più bella del mondo” la Costituzione che contestualmente si vuole cambiare, con questa procedura ruvida e volgare, e con intenzioni di radici evidentemente speculative?
BASTEREBBE UN SOLO ARTICOLO PER UNA NUOVA COSTITUZIONE
Non mi lascio scappare l’occasione, dunque, per ribadire per la millesima volta che la Costituzione si potrebbe cambiare, semplificandola. In un unico articolo, questo: “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul rispetto della persona”. Pensateci: nel rispetto c’è tutto; tutte le garanzie sono previste e contenute in questo valore etico. E alla vigilia del voto del 5 giugno, mi auguro che i sindaci eletti, per prima cosa e per ogni decisione, avvertano in buona coscienza il dovere, l’indispensabilità di avere, prioritariamente, rispetto per i cittadini – tutti i cittadini – che rappresentano, elettori e no, romani e no, e per chi – innanzitutto i migranti – siano arrivati a Roma in una condizione di sofferenza, con la speranza di trovare conforto e un’umana accoglienza.
DALLA PARTE DI ABELE
In questa cornice Franco Romeo, che ho segnalato qui sopra, si distingue per una inedita iniziativa. Mostra concretamente il suo rispetto per chi lo voterà e per chi sceglierà altre strade: per tutti. Le campagna elettorali sono spesso un osceno diluvio di parole e di promesse, che regolarmente si dissolvono il giorno dello scrutinio. Romeo ha preso un’iniziativa, a mia memoria, senza precedenti. Ha annunciato la costituzione di una Fondazione, “Il cuore di Abele”, che si prenderà cura di chi soffre, di chi ha subìto ingiustizie, di chi possiede merito ed è mortificato da arroganze e soprusi. Alcuni anni fa ho fondato un movimento di opinione, “Socrate”, che è largamente simile alla Fondazione annunciata da Romeo. E Socrate darà ad Abele tutto il suo sostegno. E’ facile prevedere che Abele avrà un’importanza internazionale, considerando la stima di cui Romeo, medico insigne, gode in mezzo mondo, ma dedicherà attenzione e interventi soprattutto su Roma.
Sappiamo che tutti i Caino di questa terra possono contare su garanzie, generosità, umana tolleranza e, spesso, su privilegi impensabili… Era ora che qualcuno – grazie, prof. Romeo – si occupasse in modo non retorico e non solo affettivo, ma anche razionale e concreto, a sostegno degli Abele, dei tanti Abele che sono vittime ogni giorno di torti, di indifferenza, di brutali vessazioni.
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03.06.2016