«Lanciata la candidatura per le Olimpiadi, shop ecco il progetto per vincere la grande sfida. Roma 2024, il sogno italiano. Montezemolo: “saranno giochi trasparenti e anche low cost…”. Previsti 177.000 nuovi posti di lavoro…» (dal “Corriere dello Sport” e quasi tutti gli altri giornali di oggi, 18 febbraio 2016).
ATTUALIZZANDO… ROMA 2024 / 2. È L’ITALIA DEGLI ANNUNCI…
Premetto che il mirabolante show di Luca di Montezemolo e di Giovanni Malagò, per presentare il progetto delle Olimpiadi a Roma, si inquadra perfettamente in quell’Italia che conosciamo e in molti detestiamo: il Paese degli annunci, dove si promette e non si realizza, e se si realizza è peggio, parole parole parole… Capisco Malagò, è il presidente del Coni: cos’altro potrebbe fare e dire? Ma Montezemolo? È il campione del mondo, non olimpico, nella gara speciale di chi arriva primo a buttarsi dentro, là dove ci sia la possibilità di mettersi in mostra, fare proclami e – non guasta mai – qualche lobby da accarezzare.
ROMA 2024 / 3. CIO’ CHE PENSO, IN ESTREMA SINTESI
Provo a sintetizzare in poche parole la mia opinione, affidandola a chi non si fa affascinare da fotografi e telecamere, sperando di non essere considerato un gufo invece da quelli che nel “sogno” delle Olimpiadi credono ingenuamente e in buona fede.
Dunque: 1. Ci sono minime probabilità che le Olimpiadi vengano affidate a Roma. Aggiungo: per fortuna, confido nello stellone italiano. 2. Se malauguratamente le Olimpiadi 2024 fossero affidate a Roma, questo si rivelerebbe un gravissimo disastro per le finanze, cioè per la gestione delle scarse risorse economiche del nostro Paese. 3. Di più: è ragionevole temere la disorganizzazione che si è verificata per i mondiali di calcio del 1990, quando leader dell’operazione, guarda caso, era proprio Montezemolo. Senza parlare dei dilaganti episodi di corruzione che in Italia si verificano di continuo, non solo nelle più ghiotte occasioni (e questa sarebbe una prelibata ghiottoneria).
ROMA 2024 / 4. CHI PAGA?
Come esempio per l’approccio ostile verso il progetto olimpico, di coloro che amano ragionare con la propria testa, senza accendere le luci della ribalta e senza lasciarsene accecare, pubblico questa lettera firmata dal segretario dell’Aduc (Associazione diritti utenti e consumatori): “Grande sfavillio ieri per la presentazione della candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024. Costo preventivato 5.3 miliardi, ma senza le infrastrutture per trasporti. In compenso, si prevede di costruire a Tor Vergata gli alloggi per gli atleti che poi dovrebbero diventare alloggi per gli studenti dell’omologa università. Tor Vergata è un luogo mitico che si attrezzò per i Grandi Eventi all’epoca del sindaco Rutelli, rimasta terra di nessuno, e poi per i Mondiali di Nuoto dei sindaci Veltroni/Alemanno, che lì non si tennero perché senza piscine. La domanda si impone: senza infrastrutture di trasporti, nel caso la metropolitana, come ci arriveranno gli atleti e, successivamente, gli studenti? In mongolfiera? Già questo basterebbe e rendere screditata la proposta del comitato pro olimpiadi. Saremmo, poi, interessati a sapere chi ha pagato e quanto e’ costata la kermesse di presentazione Olimpiadi 2024.
Primo Mastrantoni”
ADOZIONI / 1. LA CIRINNÁ E IL “PREMIETTO”
Questa mattina, a La7, era presente Monica Cirinnà, che tenta ostinatamente di portare avanti la “sua” legge sulle unioni civili, le adozioni e quant’altro (a mio parere, e di tanti altri, il progetto è diventato un guazzabuglio). Se ho inteso bene, la senatrice ha dato un’intervista a “La Repubblica” e “Il Corriere della Sera” ne ha pubblicata un’altra, però smentita dalla Cirinnà, a firma di Fabrizio Roncone, un giornalista serio e molto stimato. Mi documenterò. Il punto, comunque, è questo: Cirinnà ha denunciato che molte ostilità arrivate trasversalmente (non si sa, ma a prescindere dalle interviste tutti credono di sì, anche dall’interno del PD) siano attribuibili alle delusioni di molti parlamentari per non aver ricevuto un “premietto”. Cioè? Aver avuto promesse, o (ir)ragionevoli aspettative, al momento del rimpasto del governo, e/o di altre decisioni per nomine importanti. Perciò, nei giorni scorsi, ho scritto che sono disgustato dagli strombazzamenti, dagli strilli, in una parola sola dal chiasso politico divampato anche in questa occasione: peggio che nella cosiddetta Prima Repubblica.
ADOZIONI / 2. LA RIFLESSIONE DI UN’AMICA IMPORTANTE
Mi fa piacere riportare, pari pari, affianco del chiasso e delle sciocchezze, la riflessione di una mia amica su questo argomento. L’ho trovata semplice e incantevole: anche se non siete d’accordo sul contenuto, ammirerete la schiettezza della comunicazione, a mio parere una prova sublime di intelligenza per quanto attiene alla qualità della sintesi. Eccola: “Non approvo tutto ciò che forza la natura. In questo caso, se due uomini o due donne, unendosi fisicamente, non sono in grado di poter mettere al mondo un figlio… ebbene, questo da sempre è stato predisposto dalla natura. Là dove un fiore non può nascere, è bene e giusto che non nasca perché vuol dire che non ci sono tutte le condizioni per poter essere accolto. Un fiore non nasce dove c’è, ad esempio, troppa umidità o troppa ombra, ma nasce solo quando e dove ci sono le condizioni che possano accogliere la sua vita”.
Ripeto, mi sembra una sintesi perfetta: l’esempio del fiore potrebbe essere esteso a migliaia di casi in cui si trovano di fronte l’uomo e la natura; e, purtroppo, ben sappiamo che quasi sempre, disastrosamente, è l’uomo ad usare violenza, ricavandone danno per sé e danni per tutti, alla natura.
ADOZIONI / 3. LA CHIESA SDOGANA I 5 STELLE?
Si dice in giro, e Massimo Franco ha analizzato la situazione con un eccellente articolo sul “Corriere della Sera”, che il colpo di scena voluto da Grillo e dai grillini per il voto sulla legge Cirinnà, abbia “sdoganato” il M5S di fronte alla Chiesa. Accidenti! Rischio davvero, visto ciò che sto scrivendo da alcuni giorni, di passare per un paladino di Grillo… Penso, in questo caso, che i 5 Stelle abbiano preso le proprie decisioni senza influenze, senza pressioni o compiacenze verso il mondo cattolico. È nella loro natura essere autonomi. Oggi hanno fatto qualcosa che provoca, se non sdoganamento (perché? C’era qualcosa da denunciare in dogana, prima?), simpatia e stima nel mondo cattolico: non escludo che domani – in altre situazioni e su altri argomenti – possano assumere comportamenti e decisioni di segno esattamente contrario. È esattamente questa libertà di mente, questa onesta indipendenza, una delle caratteristiche che mi piace, del Movimento grillino: ovviamente, con tutte le riserve indispensabili, e mi auguro che la mia dichiarazione non sia considerata un’adesione a prescindere, senza riflessioni e analisi, di volta in volta.
cesare@lamescolanza.com
18.02.2016