“Onde gravitazionali, rilevate per la prima volta. Oscillazioni nello spazio, Einstein aveva ragione. Lo spazio che si muove e si increspa come un lago…” (È il titolo del “Corriere della Sera” di oggi, simile a tanti altri).
ATTUALIZZANDO… QUALCUNO CI SPIEGA COSA SIGNIFICA?
Sono molto ignorante, non solo in questo, ma credo che la mia curiosità e lo smarrimento siano condivisi da milioni di persone. Qualcuno saprà spiegarci, sinteticamente con chiarezza, cosa diavolo significhi questa scoperta sulle oscillazioni? Il legame tra l’intuizione di Einstein, le ricerche successive, le scoperte di oggi? Soprattutto: come influiscono, se influiscono, nella nostra vita? Cambia, se cambia, qualcosa? Grazie. Perché le conseguenze di uno scoop clamoroso come questo sono prevedibili: noi italiani siamo, tutti, più o meno cazzari. Il divertimento saranno gli scherzi sulle oscillazioni e sugli oscillanti. Già sento dire che l’oscillante principe è, naturalmente, Matteo Renzi, che cambia idea ogni giorno. Ma oscillante, ho letto sul web, sarebbe anche Beppe Grillo, che ha cambiato linea sulle adozioni delle coppie gay. Non entro oggi sul possibile tema degli oscillanti gravitazionali perché, almeno per me, l’approfondimento sarebbe troppo complicato.
LIBERALE ASSOLUTO / BAGNASCO, IL GOVERNO, LE UNIONI CIVILI
Già ieri, da liberale assoluto, ho cercato di spiegare – occupandomi della Rai – la distinzione tra i diritti, che tutti abbiamo, di esprimerci liberamente su qualsiasi argomento, e le conseguenze relative ai poteri, forti o deboli che siano. Per la Rai dicevo: Anzaldi, che vorrebbe mandare a casa mezza Rai, ha il diritto di dire ciò che vuole; idem, tutti i suoi critici possono replicare furiosamente come credono. Questa è la libertà. Il problema è: il governo, la politica, non devono permettersi di influire, determinandole, sulle decisioni del capo della Rai (purtroppo designato dalla politica e dal governo).
Ieri è esploso il caso del cardinale Bagnasco, che fa il mestiere suo e reclama che sulle unioni civili si decida, in Parlamento, con il voto segreto. Apriti cielo, con repliche, anche in questo caso furiose, da parte di laici e anticlericali. Ma il problema non è il dibattito, a parer mio il dibattito libero e senza censure è anzi utile perché aiuta la gente a capire, a farsi idee proprie. Il problema è: ci sarà chi, in Parlamento, si inginocchierà di fronte alle grida di Bagnasco e cercherà di fare il possibile per accontentarlo? É su questo, direi, che la libera stampa, se è libera, dovrebbe vigilare, avere notizie, denunciare, anziché partecipare gioiosamente al baccano e basta.
DA LEGGERE / GIAN ANTONIO STELLA SU EZIO BOSSO
Sul “Corriere della Sera” di oggi, un articolo straordinario di Gian Antonio Stella su Ezio Bosso ci spiega i tre regali che il pianista torinese ci ha fatto nella sua partecipazione al Festival: l’esecuzione struggente di “Following a bird”, l’importanza di perdersi per imparare a seguire, il coraggio con cui si è proposto nella sua dignitosa fragilità corporale.
Per parte mia, ho spiegato la mia commozione, di fronte ad una incontenibile voglia di vivere, per chi, come me, stenta a capire il valore della vita e non ne afferra il senso. Aggiungerei, a quanto ha scritto Stella impareggiabilmente, che molto emozionante era l’espressione del viso di Bosso: da lì, con immediata verità, si trasmetteva non solo la voglia, ma la “gioia” di vivere nonostante.
Infine bene ha fatto Stella a sottolineare la beffarda ironia del compositore. Su Bosso hanno scritto anche questo: “È davvero commovente vedere come anche una persona con una grave disabilità possa avere una pettinatura da coglione”. Folgorante replica: “È perché cerco di pettinarmi da solo”.
CARLO CONTI / FENOMENOLOGIA DI UN SUCCESSO
In una “Domenica In”, di cui ero co-autore, conduttore Carlo Conti, invitammo Pippo Baudo: una domanda, un po’ sfacciata, dell’intervista suonava così: “Sarà Conti il tuo successore?”. Baudo replicò con vaghezza, con una smorfia che mi parve altezzosa.
Quindici anni dopo, Conti è diventato il vero erede di Pippo, e direi di più. Se Baudo era disponibile, da grande aziendalista, a qualsiasi incarico per qualsiasi programma, da onnivoro compiaciuto, Conti ha conquistato sul campo la sua posizione privilegiata con una uguale disponibilità a farsi carico di ogni esigenza dell’azienda, ma senza essere famelico, con spirito di servizio (anche astuto e strategico, ma che importa?). Fu così, ricordo, che riuscì a conquistare il direttore di Rai Uno, Fabrizio Del Noce, che gli era ostile. Altra suprema qualità, che va al di là di quelle di Baudo, è uno stile asettico, la normalizzazione perfetta degli argomenti, dei personaggi, di tutto: una comunicazione semplice, senza lampi e senza cadute, comprensibile per tutti. Forse una radice impiegatizia, da ex impiegato di banca, al banco, a Firenze? Risultato: milioni di ascolti. Può piacere o no, ma questo è. E di più: è ormai talmente sicuro di se stesso e della sua capacità di condurre, con ordine e senza fronzoli, senza divismi, da far apparire impressionante la sicurezza con cui si muove in una scena insidiosa come quella sanremese (dove hanno balbettato, a volte, Fazio – al secondo anno – , Raffaella Carrà, Simona Ventura e anche Baudo, stremato dopo innumerevoli sue conduzioni).
MYRTA MERLINO, I TALK, I DIFETTI STRUTTURALI…
Forse qualcuno di voi pensa che io ce l’abbia con la signora Merlino. Ma non è così. La conosco da lustri, ho ricordato più di una volta che una sera in un ristorante di Capri, e non ero brillo, saltai sul tavolo e le dedicai una dichiarazione d’amore, alla fine accolta con applausi dai tavoli vicini, americani e giapponesi che verosimilmente non avevano capito nulla.
Myrta era un’ottima giornalista specializzata in economia, bravissima nelle relazioni e sapiente nel gestirle. Il mio affettuoso “veleno” forse ora dipende dalla delusione: pensavo, e tutt’ora penso, che potrebbe fare molto di più. E’ bellona, ha l’età giusta, un corredo di esperienza importante, potrebbe essere una sorta di Mara Venier, di minor simpatia, ma senza eccessi e senza sgrammaticature.
Quali sono allora i problemi? Prima di tutto, l’ego: un tallone d’achille per il 90% di conduttori e conduttrici. La voglia di affermare le proprie opinioni (a proposito, per capirci, l’esatto contrario del rigore di Carlo Conti!), infischiandosi di quelle degli altri, aumentando il chiasso abituale degli ospiti nei talk, con i suoi strilli. Il curioso tic di interrompere i pochissimi ospiti, che stanno dicendo qualcosa di interessante, per spezzare il dibattito dicendo “ne parleremo dopo” e invece non se ne parlerà più. Alcune fastidiose capricciosità, come quella di bere un tè o una bevanda, alla faccia degli ospiti e dei telespettatori, uno strafalcione da principianti: se fossi presuntuoso, oserei pensare che questo vezzo gliel’ho tolto io, a forza di rimproverarglielo… comunque, da un po’ di tempo è sparito. E ancora la tendenza a buttare, se non in vacca, tutto, troppo spesso a farcire riflessioni e ragionamenti con battutine, risate, ammiccamenti. E il guaio è che Myrta non ride, ma gorgoglia. Basterebbe poco, ma l’ego non è una pianta facile da sradicare.
ALITALIA / LA RAGNATELA DI LUCA DI MONTEZEMOLO
Il nuovo amministratore di Alitalia, Cramer Ball, assumerà il suo incarico il 1 marzo 2016. Il presidente Luca di Montezemolo, dopo le dimissioni di Cassano, è rimasto transitoriamente con pieni poteri: li ha utilizzati per determinare nomine in un settore che gli è molto caro, la comunicazione e le relazioni. Ha assunto Claudia Bugno (al suo fianco come general manager del Comitato promotore delle Olimpiadi di Roma 2024, quelle che non si faranno mai), poi Alessio Vinci, poi Federico Garimberti. La Bugno, ancorché ci fossero state polemiche per la presenza della signora in Banca Etruria, (ineffabile spiegazione, “c’ero ma solo in qualità di quota rosa”). Nei corridoi di Alitalia dicono che a Luca bisognerebbe regalare un manualetto di bon ton per i comportamenti ai vertici delle società, per i rapporti tra presidenti e amministratori delegati. Curiosità, mister Ball cambierà, a sua volta, il reparto della comunicazione, o si limiterà ad infoltirlo con i suoi fiduciari?
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12.02.2016