… “Una certezza è che i Padroni dell’Universo usano il loro potere oligopolistico per estrarre dal resto dell’economia profitti esorbitanti”. (“Non ci possiamo più permettere uno stato sociale. Falso!”, Federico Rampini, ed. Laterza, 2012).
SUBITO ELEZIONI? UN SOSPETTO
Mi sta crescendo nelle viscere un rospettino indigesto e indigeribile. È il sospetto che le tre minoranze uscite vincenti/perdenti dal risultato elettorale abbiano non solo l’intenzione reale di procedere a nuove elezioni a brevissimo tempo, ma gradirebbero anche, e manovrano in tal senso, per tornare a votare con lo stramaledetto Porcellum.
Mi spiego meglio. Il rospettino è tale per me, ma per molti. Paolo Liguori, ad esempio, ha detto al Tg3 che non si sente di escludere questa ipotesi, anche se la ritiene una tragedia e un affronto per il buon senso e gli interessi degli italiani. Franco Bechis su Twitter riferisce che, che che ne dica Bersani, nei corridoi di Monte Citorio è tutto un cinguettio tra Pd e Pdl. Per quanto mi riguarda, penso che l’interesse di Berlusconi, Bersani e Grillo sia abbastanza simile: tutti e tre ritengono che trarrebbero vantaggio da una nuova votazione, col Porcellum. Tutti e tre hanno insediato in Camera e Senato legioni di loro rappresentanti fidati, osservanti, presumibilmente ubbidienti. E puntano al bis. Berlusconi ritiene che, avendo un po’ più di tempo a disposizione rispetto alla cavalcata di febbraio, vincerebbe. E ha bisogno più che mai, imponendosi, di salvaguardare la sua complicata situazione giudiziaria. Bersani confida di non essere detronizzato a breve e di poter contare su un sostegno più ampio da parte dell’elettorato di sinistra. (Per la verità il segretario Pd mi sembra quello in maggior difficoltà: se si torna a votare, sulla scena si affaccia certamente anche Renzi). Inserisco anche Grillo perché, di fatto, anche a lui farebbe comodo il Porcellum e perché il vento soffia a suo favore.
La mia opinione è che Beppe, se non acconsente a qualche compromesso, in questa fase, un nuovo voto potrebbe rivelarsi un boomerang: gli italiani gli hanno accordato grande fiducia, molti potrebbero non apprezzare che i loro voti vengano usati solo per l’opposizione.
QUIRINALE, RIBADISCO NAPOLITANO…
Anche sulla base di qualche autorevole dritta che mi arriva dai quartieri alti del potere politico, insisto sul mio pronostico: l’attuale presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, mi sembra, nonostante i suoi ripetuti dinieghi, un forte candidato a concedere il bis. Per due motivi: il primo è che attualmente non avrebbe la possibilità, a causa delle limitazioni imposte dal cosiddetto semestre bianco, di sciogliere le Camere, e di non essere favorevole a lasciar nominare un presidente obbligato a farlo. Il secondo motivo è che scommetterei alla fine, sulla formazione di un governo purchessia. È in tal caso, al Quirinale, il più affidabile garante super partes sarebbe proprio Napolitano. Interesserà a qualche visitatore della mia rubrica che, oggi, i più “nominati” come candidati forti al Quirinale sono Prodi, detestato da Berlusconi, D’Alema – il più sagace ed esperto – e Marini al quale viene attribuita una forte intesa personale con Gianni Letta. Più probabile puntare su Napolitano, o no? Quanto al Governo, si registra una lieve apertura di M5S per un consenso a un premier del tutto estraneo ai partiti. Torno a insistere su Corrado Passera perché ha avuto la saggezza di tenersi fuori dalla decisione di Monti di ficcarsi in politica in prima persona. Il profilo è: un tecnico, ma non stigmatizzabile come tale; un personaggio non definibile come un professore; un manager neanche lontanamente lambito da scandali e sospetti e, soprattutto, non osteggiato dai M5S. Quindi, indovinala… Grillo.
SE POI IL CINGUETTIO PD/PDL DIVENTASSE UN CONCERTO…
… Le previsioni diventerebbero più semplici. È l’eventualità sognata da Grillo, un compromesso che favorirebbe gli elettori, presumibilmente disgustati anche all’interno dei due partiti, a sostenere l’ex comico.
Previsioni? Si tratta di stabilire come la torta principale possa essere divisa: al Quirinale un rappresentante del Pdl, premier un rappresentante Pd. O viceversa! Se dovessi dire la mia, prevederei D’Alema o la Finocchiaro al Quirinale, Gianni Letta o un altro nome, di accettabile profilo, del Pdl a Palazzo Chigi. Escluderei chance per le due cariche di Bersani e Alfano. Si capirà qualcosa di più, mi auguro, dopo la designazione dei presidenti, alla Camera e al Senato.
PAROLE, PAROLE/SPIEGHIAMO I NEOLOGISMI
Follow Friday. Il venerdì di ogni settimana gli utenti di Twitter trovano sulla propria pagina decine di tweet contrassegnati dall’hashtag #FF, che invitano a iscriversi, per le ragioni o i meriti più vari, agli account di altri utenti del social network. La doppia F sta per Follow Friday che, in una traduzione approssimativa, potrebbe suonare come “il venerdì delle persone da seguire” o “le persone da seguire del venerdì”.
ASCOLTI TV/ VINCE CHE DIO CI AIUTI 2 CON IL 20,93% E IL 22,99%. SOTTO LE ASPETTATIVECHE BELLA GIORNATA CON IL 16.57%. CONTINUA IL SUCCESSO DI THE VOICE CON IL 14.26%. LA PRIMA MESSA DI PAPA FRANCESCO AL 25,69%
Vince la serata di giovedì 14 marzo la quarta puntata di Che Dio ci aiuti 2 con 6.315.000 telespettatori e il 20,93% nel primo episodio e 5.884.000 (22,99%) nel secondo. Delude le aspettative la prima tv diChe bella giornata su Canale Cinque con il 16,57%. Ottimi ascolti per la seconda puntata di The Voice of Italy che porta a casa un soddisfacente 14,26%. Servizio Pubblico su La7 è stato seguito da 2.598.000 telespettatori con il 10,76%. Nel day time da segnalare il buon risultato della prima Messa di Papa Francesco che è stata seguita da 3.639.000 col 25,69%. In seconda serata in crescita Le Iene Night al 10,92%. Il telegiornale più seguito è il Tg1 con il 23,89%; in calo, anche per lo scarso traino diThe money drop, il Tg5 con il 19,08%; il TgLa7 ha registrato il 7,57%.
15/03/13
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